Mettiamo il naso fuori dalla valle
La comunità pastorale della Valmalenco, nata dopo la Visita pastorale del vescovo Diego Coletti (2014), fa parte del Vicariato di Sondrio (vedi Decreto) e ha come Vicario foraneo l’arciprete di Sondrio. Diverse iniziative di formazione e alcune celebrazioni comuni vengono proposte ogni anno a livello di Vicariato, in base alle indicazioni del Piano pastorale diocesano. Per aggiornamenti su tali iniziative, può essere utile consultare, oltre a questo sito, quello della comunità pastorale di Sondrio (www.parrocchiesondrio.it) o il sito della diocesi (www.diocesidicomo.it).
Proposte vicariali, diocesane, nazionali
Sintesi dell'Istruzione Ad resurgendum cum Christo circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione
Tenuto conto che ...
«l’inumazione è innanzitutto la forma più idonea per esprimere la fede e la
speranza nella risurrezione corporale» (n. 3).
e che ...
«Seppellendo i corpi dei fedeli defunti, la Chiesa conferma la fede nella
risurrezione della carne
e intende mettere in rilievo l’alta dignità del corpo umano come parte
integrante della persona della quale il corpo condivide la storia.
Non può permettere, quindi, atteggiamenti e riti che coinvolgono concezioni
errate della morte, ritenuta sia come l’annullamento definitivo della persona,
sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l’universo, sia
come una tappa nel processo della re–incarnazione, sia come la liberazione
definitiva della “prigione” del corpo» (n. 3).
la congregazione ribadisce che ...
«La cremazione non è vietata» (n. 4).
ma ...
1) la cremazione deve avvenire «dopo la celebrazione delle esequie» (n. 4).
2) «le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un
luogo sacro, cioè nel cimitero» (n. 5).
quindi ...
► «la conservazione delle ceneri
nell’abitazione domestica non è consentita» (n. 6) ... il cimitero è "città di coloro che dormono", è espressione della comunità e occasione per allargare la preghiera ai defunti di tutti. Conservare le ceneri in casa significa isolare il proprio defunto dalla comunità ecclesiale in un ricordo individualistico e privatizzato poco cristiano.
► «non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in
altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi,
in pezzi di gioielleria o in altri oggetti» (n. 7) ... perchè sia evitato ogni tipo di equivoco panteista (la dottrina non cristiana che dice che quando si muore si torna nel tutto che è Dio), naturalista (la dottrina non cristiana che dice che dopo la morte ci si riunifica con la Natura) o nichilista (la dottrina non cristiana che dice che dopo la morte non rimane nulla).
3) La cremazione non deve essere fatta per ragioni contrarie alla fede cristiana, cioè perché non si crede alla resurrezione di tutta la persona corpo compreso e alla resurrezione di Gesù Cristo, ma, per esempio si crede che la morte sia «l'annullamento definitivo della persona,
sia come il momento della sua fusione con la Madre natura o con l’universo, sia
come una tappa nel processo della re–incarnazione, sia come la liberazione
definitiva della “prigione” del corpo».
A quel punto, se il defunto o i famigliari hanno deciso la cremazione e/o la conservazione in casa o la dispersione delle ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana, non hanno nessun senso le esequie in chiesa ... infatti la congregazione afferma: «Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la
dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede
cristiana, si devono negare le esequie, a norma del diritto» (n. 8).