«L'ultimo viaggio di don Renato»: lo speciale de "Il Settimanale" per salutare don Lanzetti
Uno speciale di 8 pagine con immagini e testi per salutare
don Renato Lanzetti, vicario generale della Diocesi di Como che il
Signore ha chiamato a sé nella notte tra martedì 7 e mercoledì 8 aprile.
Sappiamo di fare cosa sgradita all’interessato, con questo
supplemento del Settimanale in ricordo di don Renato Lanzetti. Vicario
generale della nostra diocesi, deceduto mercoledì 8 aprile, alle ore
3.45, presso l’ospedale di Vigevano, al termine di una lunga e inutile
lotta contro il coronavirus.
Sgradita perché abbiamo conosciuto il carattere schivo di don Renato,
la sua istintiva ritrosia a stare sotto i riflettori dell’attenzione e
della notorietà.
Ci ricordiamo ancora della sua battuta in genuino dialetto
valtellinese quando, tre anni fa, all’indomani della sua nomina a “vice”
del Vescovo, di fronte alla necessità del nostro giornale di
presentarlo ai fedeli della Chiesa comense, se ne uscì con un “ma ghef
nient’altro da scrif?”.
Don Renato era così. Umile, mite, preferiva la gavetta e il lavoro
sodo ai discorsi e ai proclami. Specie se questi riguardavano lui
stesso. Ci perdonerà, quindi, dal paradiso, se osiamo violare la sua
istintiva riservatezza, dedicandogli queste pagine di commemorazione.
Da parte del vescovo Oscar, che lo ha voluto come suo primo
collaboratore. Da parte delle comunità che lo hanno avuto come pastore
(Livigno, Lanzada, Grosio, e naturalmente la natìa Torre Santa Maria).
Da parte di molti che lo hanno conosciuto e stimato.
E’ un dovere di riconoscenza: non solo verso un uomo e un prete che
ha impreziosito, con la sua vita e la sua azione, la nostra Chiesa, ma
anche per rispetto a quel ruolo di rappresentanza e di guida che, in
nome dell’obbedienza, don Renato ha svolto negli ultimi tre anni della
sua vita. In questi momenti di fatica e di spaesamento sappiamo tutti
del bisogno che abbiamo di fare riferimento a delle guide.
A livello civile, politico, istituzionale, ma anche religioso, il
servizio di unità e di indirizzo comune assume una importanza immensa
(ne abbiamo visti svariati esempi in questi giorni). Perdonaci, quindi,
don Renato, questo piccolo omaggio da te non richiesto.
Ma, ricordando te, sappiamo di onorare il ruolo che hai svolto, la
famiglia che ti ha generato, la Chiesa che hai servito, il Signore che
ti ha chiamato. E anche la memoria di don Marco Granoli, don Carlo Basci
e don Mario Mauri, che ti hanno preceduto nell’ultima e definitiva
offerta della loro vita sacerdotale.
don Angelo Riva
da www.settimanalediocesidicomo.it