Cinema Bernina

Il Cinema Bernina si trova a Chiesa in Valmalenco, dietro il Santuario Madonna degli Alpini

Dopo un tempo di chiusura, dovuto alla necessaria sostituzione della vecchia macchina di proiezione con un sistema digitale evoluto, il cinema Bernina ha riaperto i battenti nel mese di agosto 2015. Si è voluto fortemente poter continuare ad offrire, a residenti e turisti, la possibilità di vedere ottimi film. La sala, che comprende anche un piccolo bar, è attualmente gestita dalla cooperativa sociale Intrecci, che ha sede a Tirano. Dalla stagione invernale 2018-2019 si è affiancato alla cooperativa un attivo gruppo di volontari

La programmazione e gli altri avvisi e contenuti relativi al Cinema verranno inseriti sulla

pagina facebook del Cinema Bernina

ed è prevista per i periodi di maggior afflusso turistico: vacanze di Natale e mesi estivi. Accanto alla programmazione nell'alta stagione turistica si propongono anche iniziative durante l'anno per famiglie e ragazzi.

Avvisi

"Capisci ciò che leggi?" - Lettura continua del Vangelo di Marco: Mc 1,12-13

Mc1,12 E subito lo Spirito lo sospinse nel deserto 13 e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.

Marco descrive la tentazione nel deserto con due soli versetti. Lo Spirito Santo spinge con forza Gesù a uno scontro con satana. Nessun uomo, neppure Gesù è esentato dalla tentazione e dalla lotta: satana non rispetta nessuno. La tentazione è la situazione abituale di ogni uomo che vive in questo mondo di peccato, e Gesù è vissuto in questo mondo. Marco ci presenta un Gesù che deve fare in continuità delle scelte: le tentazioni saranno continue anche per lui fino alla fine. Solo nella risurrezione egli vincerà definitivamente satana.

Deserto, quaranta giorni, satana, angeli: elementi che noi incontriamo nella storia di Elia, di Mosè e soprattutto dell’esodo. Marco continua a narrare la storia di Gesù con immagini e parole tolte dall’Antico Testamento: è la storia della salvezza che continua. Gli israeliti (2Cor 10,1–2) si addentrarono nel deserto e vi restarono quarant’anni. Fu un tempo pieno di prove e di tentazioni, ma l’angelo del Signore accompagnava il popolo.

Il deserto può significare solitudine e incontro con Dio e può significare l’abitazione del male. Nel vangelo di Marco, il deserto è il luogo della preghiera solitaria (1,35), del rifugio che sottrae alla folla (1,45), del riposo (6,31–32), della moltiplicazione dei pani (6,35).

L’espressione «quaranta giorni» è ricca di suggestioni bibliche: quaranta è un numero simbolico che denota il tempo dell’oppressione e del cammino verso la salvezza: i quaranta giorni del diluvio (Gen 7,12), i quarant’anni d’Israele nel deserto (Sal 95,10), i quaranta giorni di Mosè sul Sinai (Es 34,28; Dt 9,18), i quarant’anni del dominio dei Filistei (Gdc 13,1), i quaranta giorni del cammino di Elia nel deserto (1Re 19,8).

Nei quaranta giorni di prova vissuti da Gesù nel deserto, il testo di Marco evoca la tipologia dell’esodo (Nm 14,33–34; Dt 2,7; 8,1–6) già applicata a Elia (1Re 19,8) e a Mosè (Es 24,18; 34,28; Dt 9,9). (I «tipi» sono personaggi, avvenimenti, istituzioni della storia sacra che preparavano, prefiguravano, in anticipo, il mistero della salvezza portata a compimento da Cristo).

Lo Spirito spinge Gesù a uno scontro con satana (avversario, oppositore). Egli ne esce vittorioso, a differenza di Adamo e del popolo di Dio nel deserto.

«Tentato da satana». Ci sono altre tre occasioni in cui il verbo tentare è usato da Marco (8,11; 10,2; 12,15) e, in tutti e tre i casi, si tratta dei farisei che mettono alla prova Gesù. Sorge la domanda: «Esiste qualche parentela tra satana e i farisei?». Il vangelo di Giovanni lo afferma esplicitamente: «Voi (farisei) avete per padre il diavolo e volete compiere i desideri del padre vostro» (Gv 8,44). Satana si è servito di tutto e di tutti per ostacolare la strada messianica di Gesù.

«Stava con le fiere e gli angeli lo servivano». Viene evocato un tema paradisiaco (Gen 2,19; Is 11,6–9; 65,25; Os 2,18). Gesù viene presentato come antitipo di Adamo nel paradiso terrestre: ambedue tentati da satana, ma con esito opposto. La caduta di Adamo, ad opera del maligno, fu l’inizio di tutti i mali; la vittoria di Gesù, nuovo Adamo, fu l’inizio del rimedio di tutti i mali. Gesù, subito dopo il battesimo, fu tentato da satana. Il legame tra battesimo e tentazione è stretto: «subito dopo» (v. 12). La vita nella quale il battesimo introduce è fatta di lotta. Come Gesù, anche il cristiano inizia la sua guerra contro satana il giorno del battesimo e potrà cantare vittoria definitiva solo il giorno della risurrezione.

Il battesimo di Gesù ci presenta Dio solidale con il nostro male e la nostra morte; le sue tentazioni ci fanno vedere Dio solidale con la nostra fatica di vivere in libertà. Quanto è allettante essere figli di un Dio padrone e onnipotente, altrettanto è scomodo essere figli di un Dio servo, che è amore, povertà, servizio e umiltà.

Questo breve racconto, unito a quello del battesimo, anticipa il significato essenziale della vita di Gesù: Egli è l’uomo pieno di Spirito Santo, che è venuto per vincere il male e liberare l’uomo. E’ lo Spirito che spinge con forza Gesù nel deserto, che è luogo di prova, Gesù vi rimane quaranta giorni, ripercorrendo in sé tutta la storia dell’umanità: la storia di Adamo che fu tentato, peccò e morì, la storia del popolo di Dio, che nel deserto fu messo alla prova e cadde! Ma mentre tutti i membri del popolo di Dio soccombettero alla prova e morirono senza giungere alla patria desiderata, Gesù sarà il primo uomo che vince il male, supera la prova e giunge alla terra promessa.

La tentazione di Gesù è quella di ogni uomo: quella di «pensare secondo gli uomini» e non secondo «la parola rivelata da Dio»: il male è interno all’uomo, che intende l’esser figlio di Dio a modo suo, come Adamo. In tutto il vangelo si svolgerà il cammino del Figlio di Dio contrapposto al cammino dell’uomo (Fil 2,5–11). Gesù, nuovo Adamo, vince il male e ricostituisce l’ordine com’era all’inizio: infatti, «stava con le fiere» e questo vuol essere il segno della riconciliazione di tutto il creato, liberato ormai dal dominio dell’iniquità.

24/02/2018 Categoria: Torna all'elenco