Un incontro di approfondimento su tema dell’immigrazione attraverso il film documentario “Wallah – je te jure”.
25 interviste a migranti (e non) per raccontare le storie di chi
parte (e di chi resta) dall’Africa Occidentale verso l’Italia. Storie
ricche di emozioni e sogni, aspettative e disincanto. “Wallah, Je te jure”, è il documentario del regista Marcello Merletto, realizzato insieme a Elisabetta Jankovic e Giacomo Zandonini girato grazie all’agenzia delle Nazioni Unite OIM Niger, Organizzazione Internazionale delle Migrazioni.
Le riprese, realizzate nei primi mesi del 2016 tra Niger, Senegal e Italia,
fanno emergere le tante sfumature di un fenomeno così complesso tanto
quanto difficilmente compreso. E non si fa parlare solo il ragazzo che
racconta le 5 ore di cammino nel deserto per raggiungere la Libia perché
“erano finiti i soldi”, l’altro che ricorda l’amico morto tra le sue
braccia durante lo stesso cammino o chi finalmente ce l’ha fatta e
ammette “se mi avessero detto che era così difficile non so se sarei
partito”.
“Wallah” – un modo molto comune nigeriano per affermare “te lo giuro”,
alla fine di ogni frase – racconta anche di quelle donne che restano
sole con i propri figli perché i mariti (o i figli grandi) sono partiti
nella speranza di dar loro un sostegno economico e un futuro migliore,
“giurando”, appunto, che ce l’avrebbero fatta ad affrontare il viaggio.
Così tra loro ci sono le tante vedove che non rivedranno più i compagni,
morti in mare. E ci sono anche quei ragazzi che tornano perché “lo
scopo del viaggio è tornare” e far tesoro di quanto appreso
dall’esperienza vissuta, per contribuire allo sviluppo del proprio paese
di origine.