Con il ritorno del
Covid mi torna anche la paura. Mi accorgo che la fede, anche se ferma,
non toglie la paura. Secondo te è inevitabile o quella paura mi dice che
la mia fede è molto meno ferma di quanto credo io? Vittoria
Potresti rispondere tu, cara Vittoria, a questo interrogativo. Tu,
sola, infatti, puoi dire, in coscienza, se, in tempo di Covid, la tua
fede è molto meno ferma di quanto credi!
Io mi permetto di offrirti, semplicemente alcune, considerazioni.
La paura come tentazione
Innanzitutto è comprensibile che con il ritorno del Covid, torni
anche la paura. Considerate l’efferatezza del virus e la sofferenza
attraversata nella scorsa primavera, non stupiamoci di provare paura.
Per sé stessa, questa emozione è positiva poiché ci segnala l’imminenza
di un pericolo, così da poter elaborare particolari strategie per
evitarlo o superarlo. In determinate circostante è un fatto fisiologico,
non mancanza di fede.
Quando diventa mancanza di fede? Quando impedisce di affidare la
propria vita a Dio, Amore provvidente, che ha cura di ciascuno anche in
una situazione che sembra contraddire la sua vicinanza. Diventa mancanza
di fede quando alimenta, nel cuore, un sottile sospetto nei suoi
confronti. Tentazione subdola come quella dei nostri progenitori
nell’Eden, quando il tentatore suggerì loro: «È vero che Dio ha detto:
Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?».
Nelle situazioni
difficili e sofferte, la fede e la fiducia nell’amore provvidente del
Padre, vacillano e sorgono in tutti domande alle quali non si trova
risposta.
In questi momenti è necessario invocare con maggior insistenza la sua
presenza accanto a noi, perché ci dia la grazia di continuare a fidarci
ed affidarci a Lui.
In preda alla paura, diveniamo incapaci di avere uno sguardo il più
possibile oggettivo sulla realtà: i pensieri negativi, infatti, ci
trascinano in un pericoloso vortice dal quale è difficile uscire. Si
crea così un circolo vizioso che fa del male proprio a noi stessi.
Ebbene, la fede in Dio Padre ci dona di continuare ad avere uno
sguardo realistico sulle situazioni senza toglierne la drammaticità e la
serietà, ma, al contempo, senza enfatizzarle al tal punto da cedere
alla disperazione.
La nostra vita è custodita
La certezza che la nostra vita è custodita dalle mani premurose di
Dio e che ai suoi occhi ciascuno di noi è preziosissimo, ci incoraggia
ad abbandonarci come un bimbo nelle sue braccia, anche quando la
tempesta si abbatte violentemente sulla nostra piccola e fragile
esistenza.
Sempre, in tempo di pericolo, possiamo innalzare a Dio la nostra
supplica per chiedere protezione, aiuto, salvezza, guarigione. Molti
salmi danno voce alle nostre paure, alle nostre mancanze di fede,
innalza al Cielo in contesti molto difficili: Tra i tanti, il salmo 86:
“Signore,
tendi l’orecchio, rispondimi, perché io sono povero e infelice.
Custodiscimi perché sono fedele; tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in
te spera. Pietà di me, Signore, a te grido tutto il giorno. Rallegra la
vita del tuo servo, perché a te, Signore, innalzo l’anima mia. Tu sei
buono, Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera e sii attento alla voce
della mia supplica. Nel giorno dell’angoscia alzo a te il mio grido e tu
mi esaudirai”.
Il Signore ascolta sempre il nostro grido e ci offre un sostegno nel
tempo della prova. Come non ricordare la preghiera della regina Ester
che, prima di presentarsi al re Assuero per intercedere per il suo
popolo condannato allo sterminio, apre il suo cuore al Dio dei suoi
padri:
“Ora,
Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori
di te. Vieni in soccorso a me, che sono orfana, e poni sulle mie labbra
una parola opportuna davanti al leone, e rendimi gradita a lui. Volgi il
suo cuore all’odio contro chi ci combatte, a rovina sua e di quanti
sono d’accordo con lui. Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri
nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in
salvezza” (Est. 4,17).
Non temiamo, allora, di esprimere i nostri stati d’animo al Signore!
Lui solo è in grado di comprenderli e di offrirci un sostegno per non
soccombere.