Videovangelo della domenica in cartoni animati (non disponibile questa settimana)
Videovangelo bambini III dom TO anno C
Anche noi vogliamo capire
GESÙ NELLA SINAGOGA DI NAZARETLa città Nazaret.
*
Sappiamo da Giovanni (1,45) che Gesù era «il figlio di Giuseppe, di
Nazaret». Lo chiamavano il Nazareno, ma di tale qualifica non c'era da
vantarsi troppo, perché il villaggio godeva di ben scarsa reputazione.
Secondo la testimonianza rilasciata da Natanaele, «Da Nazaret può venire
qualcosa di buono?» (Gv 1,46).
Comunque Gesù trascorse a Nazaret i
trent'anni della sua vita nascosta. E prima, nel villaggio erano
avvenute l'Annunciazione e l'Incarnazione. Piccolo villaggio, ma per i
cristiani di importanza enorme.
*
Ora Nazaret conta 60.000 abitanti, di cui 25.000 cristiani. Nella parte
vecchia i pellegrini sono condotti a visitare la Basilica
dell'Annunciazione, e gli scavi dell'antico villaggio con relativo
museo. Una cripta medioevale conserva la sorgente d'acqua oggi chiamata
«Fontana della Vergine», che poteva essere stata il lavatoio del
villaggio, a cui Maria e Gesù dovettero attingere tutti i giorni l'acqua
fresca. I pellegrini sono condotti anche a percorrere la «Via Paolo
VI», dedicata al Papa in ricordo del pellegrinaggio da lui compiuto.
La sinagoga di Nazaret.
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Della sinagoga di cui parla il Vangelo non rimane traccia, solo viene
indicato il probabile sito. Dopo l'occupazione musulmana avvenuta nel
638, i cristiani furono allontanati dal posto, e ora vi sorge la Moschea
Bianca. Eppure lì sarebbe stata la sinagoga frequentata per trent'anni
da Gesù.
* Le
origini delle sinagoghe non sono molto chiare. Ma si sa che sul finire
del 1° secolo esistevano in tutta la Palestina e nella diaspora queste
sale di ritrovo, luoghi di preghiera e case di studio (cf At 15,21).
Erano anche scuole per i ragazzi, e quella di Nazaret dovette essere la
scuola in cui Gesù apprese a leggere le pergamene e conobbe le
Scritture.
Gesù nelle sinagoghe.
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Luca nel Vangelo ci presenta Gesù all'inizio del suo ministero come
israelita osservante, che di sabato frequentava le sinagoghe, e spiegava
alla gente la Legge e i Profeti (4,15.31).
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A Nazaret - dice Luca nel Vangelo odierno - Gesù «si alzò a leggere».
Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia. Nelle liturgie del Sabato
venivano fatte almeno due letture, cioè «la legge [Toràh] e i profeti».
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Prima dell'invenzione del libro, le Scritture venivano fissate su
pergamene o velli, e arrotolate alle due estremità su due fusi. Per
trovare un dato passo si teneva con una mano un fuso facendo scorrere la
pergamena, e con l'altra mano la si riavvolgeva sull'altro fuso. A Gesù
dunque quel giorno fu affidato il compito di scegliere il brano, di
leggerlo e commentarlo. E scelse con saggezza divina.
La riflessione (commento a cura di Maria Teresa Visonà)
Credete che questa sia una storia reale? Penso
proprio di no! Non ci sono infatti testimoni che possano garantire di
essere stati presenti a questi avvenimenti!!! Ma se ci fossero
testimoni, potremmo anche crederci... Però non ci sono. “Poiché molti
han posto mano a stendere un racconto degli avvenimenti successi tra di
noi, come ce li hanno trasmessi coloro che ne furono testimoni fin da
principio e divennero ministri della parola, così ho deciso anch'io di
fare ricerche accurate su ogni circostanza” così infatti Luca inizia il
Vangelo. Lui si basa sulla testimonianza di coloro hanno visto e che poi
sono diventati i discepoli di Gesù. Quindi il Vangelo è una cosa seria e
Luca ha fatto un ottimo lavoro: è tutto vero. Provate ad immaginare
l'evangelista che se ne va in giro a chiedere informazioni su Gesù e,
più lo conosce attraverso la testimonianza di altri, più è affascinato.
Ma lo sapete che Luca non lo ha mai visto? Eppure ha seguito il suo
insegnamento a tal punto da diventare evangelista. Luca conosce Gesù
attraverso San Paolo... e se ne innamora! Pensiamoci un attimo,
bambini... a ciascuno di noi sarà capitato di pensare che, se avesse
visto Gesù, se lo avesse visto fare i miracoli, tutto sarebbe più
semplice e credibile! E invece Luca ci racconta che nemmeno lui l'ha
visto, eppure gli ha cambiato la vita. Però lui si è messo in ricerca,
ha voluto approfondire, ha voluto conoscere il Figlio di Dio. Questo è
un invito anche per noi ad essere desiderosi di conoscere sempre di più
Gesù, ad informarci, a leggere ogni giorno un pezzettino di Vangelo, ad
andare volentieri al catechismo, a stare attenti quando ci parlano di
Lui! Quando voi volete farvi un amico perché vi sembra simpatico, cosa
fate? Cercate di avvicinarlo, di parlargli, di stargli insieme il più
possibile... e così l'amicizia aumenta, l'affetto diventa sempre più
profondo, fino a farlo diventare l'amico del cuore. Così è anche con
Gesù: per volergli bene e vivere come lui dobbiamo impegnarci a
cercarlo, ad ascoltarlo, a dialogare con lui, a sentirlo vicino anche
nei momenti difficili perché lui ci è realmente vicino! È risorto ed è
sempre in mezzo a noi, anche se non lo vediamo. Ma c'è anche un modo
bellissimo per vederlo: ogni volta che incontriamo un altro bambino o
bambina o adulto o anziano... incontriamo Gesù. Lui infatti è venuto ad
abitare nel cuore di tutti noi nel giorno del nostro battesimo e niente e
nessuno lo potrà togliere da lì perché ci vuole troppo bene e non ci
vuole lasciare da soli. In ognuno di noi c'è Gesù che ci aiuta a vivere
come lui. Nella seconda parte del Vangelo troviamo il nostro Maestro a
Nazareth, dentro la sinagoga. Tante volte è entrato nella sinagoga della
sua città ed ha letto un brano della Sacra Scrittura! Oggi legge un
brano del profeta Isaia che profetizza sulla venuta del Messia dove dice
di essere stato “mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio,
per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per
rimettere in libertà gli oppressi”. Voi sapete che, a quel tempo, tutti
aspettavano la venuta di un messia, di un Re che risollevasse le sorti
di Israele dominato dall'Impero romano e, sicuramente, nessuno si
sarebbe aspettato che Gesù, dopo aver letto questo pezzo di Sacra
Scrittura, applicasse a se stesso queste parole! Tutti lo conoscevano:
era il figlio di Giuseppe il falegname! Come poteva essere lui il messia
tanto atteso? «Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di
lui. Allora cominciò a dire: “Oggi si è adempiuta questa Scrittura che
voi avete udita con i vostri orecchi”». Cosa significano queste parole?
Significano che le parole del Profeta Isaia si realizzano OGGI sia per
la gente di allora sia anche per noi. E come fanno a realizzarsi? Si
realizzano in Gesù perché è lui che è stato inviato dal Padre a portare
la gioia. È lui che si prende cura dei poveri, che ridà la vista ai
ciechi, che compie miracoli, che libera dalle catene del peccato, che
elimina la paura e l'oppressione della morte. È un OGGI che è rivolto a
tutti, a noi ed anche a tutti quelli che verranno dopo di noi. È un OGGI
che ci invita anche a comportarci come Gesù. Sicuramente noi non
possiamo fare guarigioni fisiche miracolose... ma, in questa società
attualmente molto confusa, siamo chiamati a prenderci cura dei
“piccoli”, dei poveri, dei “ciechi nel cuore” che non credono, dei
compagni che si lasciano trascinare dal male più che dal bene... siamo
chiamati cioè a far entrare tutti i bisognosi nel nostro cuore e tendere
loro le mani nel modo in cui ne siamo capaci: un sorriso, un consiglio
buono, un saluto, una parola di conforto, un dono, un invito a pranzo a
casa nostra... Ognuno di voi sa come... L'importante è vivere questo
OGGI come lo ha vissuto Gesù.
La vignetta di Fano
#Strade Dorate: Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don
Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.