Domenica 6 dicembre, come tradizione, la nostra diocesi ricorda la “Giornata del Seminario”. Sul Settimanale
numero 46 pubblichiamo un intervento del nuovo rettore del Seminario,
don Alessandro Alberti. Qui di seguito pubblichiamo alcuni stralci.
«Da
quest’anno sono stato chiamato, con mia grande sorpresa, ad essere
rettore del nostro seminario diocesano. Non senza fatiche ho lasciato la
mia cara parrocchia di Bormio e, in spirito di umiltà e con la libertà
del cuore, ho intrapreso il nuovo ministero che il Signore mi sta
offrendo a questo punto della vita. Sono quindi “ritornato” in seminario
e mi sono rimesso in cammino! Ho già un po’ conosciuto, in questi primi
mesi, i seminaristi e lodo davvero il Signore per il dono della loro
presenza, del loro entusiasmo e della loro generosità. Ringrazio Dio
anche per don Enzo Ravelli (vicerettore), don Giuseppe Romanò e don
Alberto Erba (padri spirituali), don Stefano Cadenazzi (prefetto degli
studi), don Tullio Salvetti (economo) e tutti gli altri preti,
professori e educatori che mi hanno bene accolto e con cui condivido, in
un clima di fraternità, la gioia e anche il peso di questo lavoro
educativo molto prezioso e delicato. Guidati dal nostro vescovo Oscar,
mi sento poi pienamente unito a tutto il presbiterio diocesano e penso
che siamo tutti un po’ responsabili del nostro seminario, certi anche
che la prima pastorale vocazionale parte dal nostro essere preti, nel
camminare con le nostre comunità e nello stare con tutte le persone che
ci sono affidate. Il costoso sacrificio e l’esempio evangelico di don
Roberto Malgesini, unito a tante altre limpide testimonianze di vita di
nostri preti diocesani ci sono di grande consolazione e
incoraggiamento…».
«Posso
affermare, dopo 18 anni di ministero, di essere stato un prete
fortunato e felice. E spero che anche questo nuovo servizio di rettore
possa confermarmi in questa direzione.
È mio vivo desiderio che anche i seminaristi di oggi vivano in seminario
un’esperienza di vera e gioiosa fraternità, fatta anche di sacrifici,
al passo con i tempi e soprattutto ancorata al Signore Gesù e in
comunione piena con la Chiesa guidata oggi dall’impegnativo e luminoso
magistero di Papa Francesco. È da questo seminario che – ne sono certo –
anche loro scrutano orizzonti lontani e sognano un mondo nuovo che a
loro tempo sarà realtà vissuta anche nella loro vita. Allora mi viene da
esclamare, pensando al mio seminario di ieri e anche a quello di oggi,
ancora con tanto stupore: Benedetto seminario! Anche in questo tempo
difficile a causa della pandemia mi auguro che la “Giornata del
Seminario” possa essere ben vissuta da tutti con gratitudine e fiducia
in Gesù che non si stanca di chiamare ancora giovani a seguirlo e a
testimoniarlo nel Sacramento dell’Ordine. Guardiamo davvero al seminario
come “al cuore della nostra Chiesa locale” e come tale mettiamolo al
centro della preghiera, della sollecitudine e della solidarietà anche
economica delle nostre comunità pastorali e parrocchiali. Grazie di
cuore e … “Benedetto seminario”!».
