Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Inciampare in Gesù non fa male

Vangelo Ragazzi: Inciampare in Gesù non fa male

Videovangelo della domenica in cartoni animati

XIV domenica TO anno B


Anche noi vogliamo capire








La riflessione
(commento a cura di sr. Piera Cori)

Sarà capitato anche a voi di camminare su un sentiero di montagna e di "inciampare" su un sasso. Quando si inciampa, si perde l'equilibrio. Se uno è abbastanza svelto e agile si riprende immediatamente, altrimenti rischia di cadere e di farsi male.

Il Vangelo di questa domenica contiene una parola che ci può aiutare a capire ciò che Gesù vuole dirci. La parola è "scandalo". E' una parola che noi prendiamo in prestito dalla lingua greca. Il termine "skandalon", preso nel suo significato letterale, significa inciampo, "pietra", sasso che fa inciampare il viandante.

Vi chiederete cosa centra tutto questo con Gesù e con il vangelo di oggi. Vediamo un po' di capire insieme.

I primi cristiani, quando parlavano della loro fede in Gesù, parlavano di Lui come "Via". Gesù è la via, la strada su cui camminare per arrivare al Padre.

Attenzione però a non fraintendere! Non significa che Gesù mette sulla sua strada degli impedimenti o degli inciampi, quasi come in un gioco di sopravvivenza...

Gli inciampi, gli impedimenti, i "sassi" che i cristiani di ieri e di oggi incontrano sul cammino scaturiscono dai dubbi, dalla "non fede" che c'è nel nostro cuore nei confronti della Parola di Gesù e del suo insegnamento, nei confronti di quanto chiede come impegno di vita a coloro che camminano sulle sue vie.

Succede a volte anche a noi, come agli abitanti di Nazareth, di essere particolarmente stupiti di Gesù, meravigliati della sua sapienza. Loro avevano visto Gesù fin da piccolo: un bambino come tutti gli altri che mangiava, giocava, piangeva, faceva qualche scherzo proprio come tutti i bambini del mondo. E, nelle loro espressioni di meraviglia, sottolineano che non ci può essere niente di straordinario in un uomo che ha origini così umili come quelle di Gesù e della sua famiglia!

Se vi ricordate, anche quell'uomo saggio del Sinedrio che si chiamava Natanaele, quando sente parlare di Gesù dice: "Ma da Nazareth, può mai venire qualcosa di buono?" Cioè, da un piccolo villaggio con quattro case, e per di più sperduto nel deserto, può mai nascere un profeta, un uomo sapiente?

In questo brano si parla dei parenti di Gesù che vengono chiamati "fratelli" perché, nella cultura ebraica, il termine fratello veniva dato anche ai cugini e ai loro figli. Viene nominata la mamma di Gesù che agli abitanti di Nazareth appare come una donna comune, di nessun rilievo.

Anche il mestiere di Gesù viene sottolineato come elemento negativo: è un carpentiere, un falegname, ha le mani callose, non ha alcuna istruzione, non ha titoli di studio e perciò non può parlare come un profeta.

È tutto questo che "scandalizza" i nazaretani i quali, pur capendo che quello che Gesù dice e fa viene da Dio, non riescono a credere in lui, a fidarsi di lui, della sua Parola e del suo progetto di vita, non riescono a credere alla salvezza che Gesù offre loro.
Il nome "Gesù" significa proprio questo: Dio Salva!

E Gesù, nel cui nome è contenuto il meraviglioso progetto di amore per noi, lo realizza in pieno, ma lo realizza nell'umiltà, nel silenzio, quasi nella dimenticanza... Addirittura viene scambiato per un malfattore e messo a morte proprio come un ladro e un assassino.

Dio muore per noi e ancora una volta tutti sono scandalizzati, perché non si riesce a pensare e a credere che noi siamo amati in modo così gratuito e generoso da Dio.

"Io ti mando a un popolo ribelle, ascoltino o non ascoltino, sapranno che almeno c'è un profeta tra loro". Queste parole il Signore Dio le dice al profeta Ezechiele che è vissuto tanti e tanti anni prima di Cristo: sono parole che indicano la durezza del cuore del popolo di Dio. Una durezza che diventa pietra, sasso di inciampo, scandalo, proprio come succede ai nazaretani al tempo di Gesù.

Purtroppo la storia rischia di ripetersi e anche noi, se non stiamo attenti, rischiamo di essere, più che ascoltatori accoglienti, sassi di inciampo per la nostra fede.

"I nostri occhi sono rivolti al Signore". Così abbiamo proclamato per tre volte rispondendo al salmo responsoriale.

Volgere gli occhi al Signore significa prestare attenzione e vivere di conseguenza.

In questa settimana proviamo a mettere in pratica, a vivere questa parola che dice accoglienza a Dio e al suo progetto per noi.

Buona domenica!

La vignetta di Fano



«Che domenica stiamo?»: Commento alle Letture con i ragazzi e con don Roberto Faruggio

                                                                                                
Un simpatico prete di Sarno in Campania, don Roberto Farruggio , ogni settimana risponde alle domande dei ragazzi della sua parrocchia sulle letture della domenica. Un altro modo bello e divertente per riflettere sul vangelo e conoscere meglio Gesù.

https://1.bp.blogspot.com/_EJTm1g__MX4/R4tFvRrqwkI/AAAAAAAAADo/LIOEEYdcZ4A/s200/torno_subito_forse.JPG

«Che domenica stiamo?»: Don Roberto Farruggio con i suoi ragazzi ci spiega la Parola

#Strade Dorate:
Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.8 luglio 2018

07/07/2018 Categoria: Torna all'elenco