Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Gollum o Gesù?

Vangelo Ragazzi: Gollum o Gesù?

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini XIX dom TO anno C

Anche noi vogliamo capire

PRIMA LETTURA (Sap 18,3.6-9)
L’autore sottolinea una caratteristica tipica del popolo di Israele: ama ricordare e celebrare le grandi opere che il Signore ha compiuto, per liberarlo dalla schiavitù. Così esso rinnova la fede e riprende coraggio, per affrontare il cammino che lo aspetta.

* Capire le parole
La notte della liberazione. È la notte che precede l’Esodo. Il popolo dopo aver eseguito il rito sacro della Pasqua si apprestava ad affrontare l’uscita dall’Egitto verso la libertà.
Come punisti gli avversari… La “punizione divina” in verità è l’ostinazione del faraone e del suo esercito a non sottomettersi ai segni di divini e a non lasciar andare il popolo eletto di Dio.


SECONDA LETTURA (Eb 11,1-2.8-19)
La lettera agli Ebrei è stata scritta per incoraggiare i cristiani, specialmente quelli provenienti dall’ebraismo, che si vedono perseguitati da coloro che un tempo avevano conosciuto come fratelli. L’autore, elogiando la fede degli uomini e delle donne del Primo Testamento, indica ai cristiani la strada da percorrere: continuare a credere anche nella persecuzione.

* Capire le parole
Fede. È l’adesione a un messaggio o a un annuncio che si basa sull’accettazione di una realtà che non immediatamente invisibile, come ad esempio l’esistenza di Dio. Se l’oggetto della fede si vedesse e se ne facesse esperienza, cesserebbe di essere fede! Ma non per questo la fede è qualcosa di assurdo, insensato o contrario alla ragione.
La città dalle salde fondamenta. Si allude qui a Gerusalemme. Abramo e la sua discendenza si lasciano guidare dalla promessa di Dio, anche se altri ne vedranno la realizzazione.


VANGELO (Lc 12,32-48)
In questo brano sono raccolte alcune istruzioni sotto forma di parabole, introdotte dall’incoraggiamento alle comunità cristiane: il Padre ha già donato loro il Regno dei cieli. Per essere veri credenti è necessario aiutare i bisognosi: così si acquista un tesoro nei cieli e si è sempre pronti ad accogliere il Signore.

* Capire le parole
Piccolo gregge. Questa espressione va intesa non solo in senso quantitativo: farsi «piccoli» è un avvertimento contro la tentazione di primeggiare e di essere ammirati dagli uomini.
Amministratore. Ogni uomo ha ricevuto in dono la vita, un corpo, dei talenti, persone care, bisognosi di cui prendersi cura… Nulla è sua proprietà: di ciò che ha ricevuto dovrà rendere conto dell’uso che ne avrà fatto.


PER RIASSUMERE… Tutti vogliamo diventare ricchi. Il problema è capire quale ricchezza cercare e come acquistarla. Il Signore ci dà delle indicazioni molto precise: le ricchezze di questo mondo si perdono, mentre quelle che si possono mettere nella banca dei cieli restano per sempre: niente e nessuno ce le possono togliere, neanche la morte, perché Dio stesso le custodisce. Per acquistarle basta accogliere il Signore e la sua parola, obbedire a lui e servire i fratelli.

La riflessione (commento a cura di don Giovanni Berti)

Una delle figure più originali e riuscite della Trilogia filmica tratta dal romanzo epico di Tolkien "Il Signore degli anelli", è sicuramente Gollum, un personaggio che ha un ruolo importante nello sviluppo della complessa storia.

Gollum si presenta come un essere molto strano e ambiguo, in continuo bilico tra bene e male, la cui lunghissima vita è stata segnata dal ritrovamento e dalla perdita di quello che considera il suo tesoro più grande che odia e ama allo stesso tempo: l'anello di Sauron.

Nella trilogia filmica di Peter Jackson (nei cinema tra il 2001 e il 2003) Gollum usa spesso una frase che è diventata presto un tormentone tra coloro che avevano visto il film, quando riferendosi all'anello con voce sibilante dice più volte "il mio tessssoro!!!", mostrando un ossessione autodistruttiva nei confronti di questo oggetto che lo porta anche a tradire gli amici.

Per Gollum l'anello è il cuore della sua vita. Per avere questo anello era arrivato ad uccidere, e pian piano diventa la sua condanna, perché avvelena la sua mente e lo porta a vivere nell'isolamento da tutto e da tutti.

La massima del Vangelo pronunciata da Gesù ("dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore ") è certamente molto antecedente ai racconti di Tolkien e ai film di Jackson, ma ne vedo un legame suggestivo e un modo per capire meglio le parole evangeliche.

Il Signore sta dando ai suoi discepoli e a tutti coloro che lo seguono una grande lezione sulla Provvidenza (capitolo 12, 21-32). Gesù vede attorno a se persone così profondamente legate e dipendenti dal denaro e dalla ricchezza da diventarne schiave. Affidarsi alla Provvidenza non significa vivere alla giornata e non badare alle necessità materiali, ma per Gesù significa non perdere il cuore della vita che sta nella relazione viva con Dio e con il prossimo. Il Regno di Dio non è questione di cose materiali, ma di relazioni nuove e di una semplicità che rendono l'uomo davvero libero, anche se privo di tutto materialmente. L'invito ad accumulare un tesoro in cielo, è l'annuncio di uno stile nuovo di vita possibile a tutti, uno stile che ha bisogno però della disponibilità a rivoluzionare il modo di vedere se stessi, la propria vita e il mondo.

Gesù propone ai suoi la conversione dall'accumulare per se al donare e condividere con gli altri, vedendo l'elemosina non come una forma di impoverimento personale, magari vissuto in modo eroico e solo come sacrificio fine a se stesso, ma proprio come strada di arricchimento e liberazione.

Se per accumulare tesori in terra significa trattenere per se il più possibile e iniziare a preoccuparsi dei ladri che possono rubare, accumulare tesori in cielo è possibile proprio nella strada contraria, cioè condividendo con il prossimo, specialmente con chi è più povero.

Ma il nostro cuore dov'è? In cosa poniamo la nostra fiducia e felicità?

Gollum del Signore degli anelli è consumato da suo tesoro, anche quando non lo ha più materialmente in mano, perché gli è stato portato via. E' addirittura abbruttito dal questa ossessione che oramai lo ha sfigurato anche dentro oltre che fuori.

Giro la domanda a me stesso e mi chiedo: dov'è il mio tesoro? In cielo o stretto nelle mie mani?

Chi mi incontra mi trova libero dai beni e "avido" solo di amore, oppure mi trova chiuso e preoccupato solo di me stesso e avido di quel poco o tanto che riesco ad accumulare?

Ho il volto di Gollum o il volto di Gesù?



La vignetta di RobiHood


 

11/08/2019 Categoria: Torna all'elenco