Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

La Parola è la mia casa: Facci vivere! (V domenica TQ anno A)

La Parola è la mia casa: Facci vivere! (V domenica TQ anno A)

I testi della liturgia di domenica 02 aprile 2017 da www.chiesacattolica.it


Il commento alle letture
(da cantalavita.com)

FACCI VIVERE!
di sr. Mariangela Tassielli


Quante volte, anche nella nostra vita, si ripete la scena presentata dal Vangelo di Giovanni (Gv 11,1-45): una persona – Lazzaro – si ammala gravemente e muore, mentre i suoi parenti, aggrappandosi tenacemente alla fede, invocano la presenza di Dio, perché guarisca e faccia vivere. Spesso però coloro che lo hanno invocato finiscono col dire: «Signore, se tu fossi stato qui…» (Gv 11,21).
La malattia fa il suo corso, la morte dice la sua determinante parola e la nostra fede resta muta, gravemente colpita da ineluttabili eventi. Cosa può dirci il Vangelo in situazioni simili? In cosa e come può essere davvero buona notizia?

C’è un elemento che svetta con particolare intensità e che può diventare ossigeno per la nostra fede: il Signore soffre con noi, resta con noi quando tutto sembra ormai senza speranza, offre ai nostri orizzonti umani nuove prospettive. La sofferenza e la morte sono forse la più vera e solenne chiamata che la vita ci rivolge. È in quel momento che possiamo decidere chi essere e a cosa dare valore.
Maria, chiamata da Gesù, corre verso di lui e si butta ai suoi piedi. Marta esce dalla sua casa, dal suo dolore, da se stessa e va verso di lui, certa di trovare una risposta.
Come loro anche noi, anche in quei momenti di massima disperazione siamo chiamati a uscire da noi stessi per andare verso Dio, per permettergli di spalancare in noi nuovi orizzonti. Forse lo faremo con paura, forse con disperazione, forse con le lacrime strozzate in gola e senza neppure un filo di speranza… ma quello sarà il momento in cui dire: «Signore, io credo!». Sarà la goccia di rugiada che farà fiorire il nostro deserto.


Signore, facci vivere!


Signore, facci vivere!

Sono tante le situazioni che uccidono e feriscono,
ma tu, Signore, facci vivere.
Quando la malattia attacca e la morte dice l’ultima parola,
noi sperimentiamo impotenza e dolore,
ma tu, Signore, facci vivere.


Ogni giorno, in ogni istante,
tu, vita del mondo: facci vivere!
Amen.


Il vangelo in poche parole


«Non è casuale il fatto che Giovanni annoti il dettaglio delle bende e del sudario. Egli annoterà anche con la stessa precisione che nel sepolcro di Gesù, trovato vuoto la mattina di Pasqua, le bende erano per terra, mentre il sudario era piegato in un luogo a parte. La contrapposizione è evidente: Gesù è veramente risorto: non deve più morire, è entrato nel mondo di Dio. Lazzaro invece è ritornato alla vita anteriore e morirà di nuovo: le bende e il sudario sono lì a ricordarlo. Il ritorno miracoloso di Lazzaro alla vita mortale è solo un segno, una prefigurazione. La risurrezione di Gesù non sarà il ritorno alla vita mortale, ma il passaggio alla vita di Dio. Solo con Cristo, per Cristo e in Cristo il cerchio della mortalità viene definitivamente spezzato. È lui la breccia aperta che fonda la nostra speranza di vivere eternamente. Non dimentichiamo che eternamente non significa solo senza fine, ma anche divinamente». Fr. Varillon

Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: V domenica del tempo di quaresima (testo)
Piero Stefani: Gesù scoppiò in pianto (testo)
Enzo Bianchi: Un amore più forte della morte (testo)
p. Ermes Ronchi: Non è la vita che vince la morte, è l'amore (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it/videoomelie.html (testo; video)
don Claudio Doglio: Ascoltarti è una festa! V domenica TQ anno A 2017 (video; audio)
don Claudio Doglio: Commento alle letture V domenica TQ anno A 2017 (testo)
p. Gaetano Piccolo: Preferisco morire! Perché abbiamo reso così accoglienti i nostri sepolcri (testo)
sr. Mariangela Tassielli: Facci vivere! (testo)
Ileana Mortari (teologa): "Chiunque crede e vive in me, non morrà in eterno" (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): Lazzaro, recuperato dalla morte alla vita (testo)
Paolo Curtaz: Vivere da vivi (testo)
don Tonino Lasconi: Amiamo la vita che Dio ama (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Lectio divina e meditazioni

Carmelitani: Lectio divina 02 aprile 2017 (testo)
Combonianum.org: Lectio della V domenica del tempo di quaresima (A) (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

01/04/2017 Categoria: Torna all'elenco