Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

La Parola è la mia casa: Essere imprenditori del senso della vita (XXXIII TO anno A)

La Parola è la mia casa: Essere imprenditori del senso della vita (XXXIII TO anno A)

I testi della liturgia di domenica 19 novembre da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da www.toscanaoggi.it)

ESSERE IMPRENDITORI DEL SENSO DELLA VITA
di p. Enzo Pacini


La parabola dei talenti (Mt 25, 14-30) che ci accompagna verso la fine di questo anno liturgico ci presenta il tema dell’impegno a far fruttificare i doni ricevuti da Dio, che ritroviamo anche nella prima lettura (Pr 31, 10-31) applicato alla figura della donna industriosa. È il brano conclusivo dell’intero libro dei Proverbi e forse, anche se il libro è una raccolta di detti abbastanza eterogenea,  il suo punto più alto, il trapasso da una serie di considerazioni  di saggezza quotidiana, ad un livello diverso, riassuntivo di un’esistenza che  porta a compimento il disegno di Dio. Nell’elogio finale del marito alla moglie, perfetta padrona di casa: «Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti, ma tu le hai superate tutte!» (v. 29), trasparisce la figura di colei che tutte le nazioni diranno beata (cf. Lc 2,48) non perché abbia saputo ben organizzare la sua famiglia ma perché si è messa a servizio del piano di salvezza di Dio.

Credo che questa considerazione sia utile anche per ben comprendere il significato dell’impegno per portare frutti che troviamo nel Vangelo, poiché si tratta di qualcosa che travalica il semplice darsi da fare. Vi è un’affermazione in questo brano, che ritorna anche in altre pagine dei Vangeli: «a chiunque ha sarà dato ...ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha» (v. 29) e che può suscitare meraviglia, e perfino disaccordo. Perché togliere il capitale al servo inadempiente e darlo a chi ne ha già in abbondanza?  Forse può crearci disagio questo atteggiamento, espresso fra l’altro apertamente dai personaggi della parabola nella versione di Luca  (cf. Lc 19,25), e del resto abbiamo incontrato anche recentemente un comportamento simile nella parabola degli operai (Mt 20, 1-16): la contabilità di Dio è abbastanza diversa dalla nostra.

Dovremmo però fare attenzione a prendere la parabola di oggi, come pure il brano di Proverbi, come semplice glorificazione dell’imprenditoria umana. Nella spiritualità protestante, con gradi diversi, l’attività umana e il successo negli affari sono considerati un segno della benedizione di Dio e, specialmente nel mondo anglosassone, la povertà vista come frutto delle scelte individuali  (da qui una, forse non la sola, difficoltà per programmi di assistenza sociale, welfare, eccetera).

Credo che il versetto evangelico significhi altro, è la descrizione di un fatto, ovvero che la vita funziona in questo modo, che non solo i beni, ma i pensieri, i sentimenti, le relazioni non possono essere congelati, ma solo vissuti. Colui che mette fra parentesi i sentimenti, i valori (magari proprio perché è impegnato nei suoi affari) e rimanda a domani, a quando avrà tempo, finirà per perdere tutto, mentre chi si mette in gioco in questi termini entra in un processo di crescita (non semplicemente accumulo) che permette di espandere la sua vita verso la pienezza, diventando (mi si perdoni il termine un po’ a effetto) «imprenditore di senso». 

La lontananza con un’idea di impegno concentrato solo su se stessi è dato anche dal prosieguo del Vangelo, il grande affresco del giudizio finale di Mt 25, 31-46. Il capitale affidato a ciascuno è l’altro, il povero, l’affamato, che non è classificabile come fannullone o irresponsabile, il «talento» è proprio lui, culmine del rovesciamento della contabilità di Dio. Aprire gli occhi, accorgersene, o tirare dritto senza consapevolezza è ciò che fa la differenza.  Lo aveva capito san Lorenzo, quando affermava che il vero tesoro della Chiesa sono i poveri.

Il vangelo in poche parole


«
Oggi, la "Parabola dei talenti" ci fa sapere che il Signore non ci chiama a una tranquilla comodità ma a saper trarre vantaggio dai talenti ricevuti. Colui che vive il momento presente sotto la luce della responsabilità per la vita eterna, dà il suo significato più pieno al momento presente. Infatti, il tempo che viene approfittato meglio è quello che resta trasformato in ciò che è più durevole: è il tempo che riceviamo da Dio e –quali bravi amministratori- a Lui lo restituiamo». 

Benedetto XVI

Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana:  BENE, SERVO BUONO
Ci sono certamente differenze tra le persone (cinque o due talenti!), ma ogni persona, piccola o grande, può celebrare la sua pienezza, ha la potenza di far fiorire pienamente la positività della sua relazione con Dio e con il prossimo. A noi è stato affidato almeno un talento assolutamente inestimabile, che è ingiusto seppellire e nascondere. In questo tempo di attesa siamo chiamati a non fare calcoli con le nostre sole forze, ma a investirle per ricevere consolazione da Cristo Gesù.

Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

18/11/2017 Categoria: Torna all'elenco