Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

La Parola è la mia casa: Cercare ed essere cercati (XXX dom TO anno C)

La Parola è la mia casa: Cercare ed essere cercati (XXX dom TO anno C)

I testi della liturgia del 3 novembre da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da https://www.lpj.org)

Cercare ed essere cercati

di mons. Pierbattista Pizzaballa

https://www.bigodino.it/wp-content/uploads/2016/01/il-piccolo-principe3.jpg


Il cammino di Gesù verso Gerusalemme, che volge ormai alla fine, è stato costellato di incontri con le persone più diverse.

Anche il Vangelo di oggi (Lc 19,1-10) racconta un incontro, che è l’ultimo di questa serie: Gesù si trova ormai a Gerico, ultima tappa prima della salita alla Città Santa, e mentre attraversa la città avviene l’incontro con Zaccheo.

Ci può aiutare, per cogliere qualcosa di questo incontro, leggerlo in filigrana con un altro incontro che Gesù ha vissuto, avvenuto poco prima. È quello con il notabile ricco, che troviamo al capitolo 18, 18-23.

I due incontri hanno molti punti in comune.

In entrambi i casi si tratta di una persona benestante: il notabile era molto ricco (Lc 18,23), mentre Zaccheo era addirittura “capo dei pubblicani e ricco” (Lc 19, 2).

In entrambi i casi c’è una domanda, un desiderio, una ricerca: il notabile interroga Gesù sul tema della vita eterna (Lc 18,18), mentre Zaccheo si arrampica su un albero per cercare di vederlo (Lc 19,3.4)

In entrambi i casi è riportata un loro sentimento, che, questa volta, è opposto: il notabile diventa “assai triste” (Lc 18,23), mentre Zaccheo è “pieno di gioia” (Lc 19,5).

Perché? Cos’è successo a Zaccheo che invece il notabile ricco non ha sperimentato?

La differenza sta nel fatto che Zaccheo fa l’esperienza di essere cercato.

Prima fa di tutto per vedere Gesù: corre avanti e, siccome è piccolo, sale su un sicomoro (Lc 19, 4). Ma non è questo che gli dà gioia. La gioia nasce quando scopre che quel maestro che lui desidera vedere sta cercando di vedere lui. Anzi, molto di più: non desidera solo vederlo, ma andare con lui, a casa sua (Lc 19,5).

Gesù cerca Zaccheo in tre modi, che sono tutti racchiusi nel versetto 5.

Innanzitutto lo guarda, e quindi lo considera, lo accoglie nel proprio sguardo. Gesù non passa oltre senza fermarsi per dare attenzione a questo uomo che era guardato male da molti.

Poi gli parla. Qualche versetto dopo, tutti presenti parleranno di lui, ma non con lui. Zaccheo era un uomo a cui non era facile rivolgere la parola, un uomo tenuto a distanza. Gesù invece si rivolge direttamente a lui, superando ogni steccato. Gli rivolge la parola e mostra di conoscerlo, lo chiama per nome.

Se per gli altri è un peccatore (Lc 19,7), per Gesù è Zaccheo, ed è figlio di Abramo (Lc 19, 9) ovvero erede di una promessa che è per grazia.

Infine entra nella sua casa, ovvero condivide la sua vita, crea intimità, gli diventa amico.

Ebbene, senza questa esperienza di essere cercati, la vita di fede si riduce ad uno sforzo solitario e sterile, che genera quella tristezza che abbiamo visto nel notabile ricco, per il quale lasciare le proprie ricchezze è solo un dovere a cui obbedire di malavoglia per sentirsi a posto.

Non così per Zaccheo, in cui non c’è alcun moralismo.

Gesù non gli chiede di smettere di rubare, di distribuire i suoi beni ai poveri; il cambiamento di vita è il desiderio, l’urgenza che nascono spontaneamente in Zaccheo nel momento in cui si sente visto, conosciuto, chiamato, ritenuto degno di accogliere il dono della presenza di Gesù, che gli si offre gratuitamente.

E per questo è fatto con gioia e genera gioia.

È questa esperienza di gioia e di intimità con il Signore, in una parola di salvezza, che produrrà in Zaccheo il desiderio di cambiamento di vita: “«Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza»” (Lc 19, 8-9).

 

Il vangelo in poche parole


«Il segreto di Gesù per salvare le persone, per trasformarle, è questo: dare loro la gioia. Zaccheo “lo accolse pieno di gioia”. Il motivo della sua gioia è il dono gratuito, inaspettato che il Signore gli fa, e questa gioia lo rende generoso, gli dà il desiderio di far del bene agli altri».

Card. Albert Vanhoye



La Parola da vivere

Parola da vivere durante la settimana: PER QUESTA CASA È VENUTA LA SALVEZZA

La sincerità della ricerca di Zaccheo attira lo sguardo di Gesù che tocca e trasforma tutta la sua vita. Per accogliere il Signore occorre però saper scendere con prontezza dalle alture della sapienza umana, dalle proprie sicurezze e dai propri progetti. Zaccheo riceve così il dono gratuito della salvezza, preparata per lui da sempre e che riempie di una gioia tutta nuova il vuoto del suo cuore. Proviamo anche noi a scendere dalle nostre sicurezze.

 


Altri commenti affidabili, semplici, profondi

Caritas Como: www.caritascomo.it (testo)
mons. Pierbattista Pizzaballa: www.lpj.org (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Lis - Video commento lingua italiana dei segni: www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php (video)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

02/11/2019 Categoria: Torna all'elenco