Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

La Parola è la mia casa: “Rallegratevi ed esultate”  (Tutti i Santi, Mt 5,1-12a)

La Parola è la mia casa: “Rallegratevi ed esultate” (Tutti i Santi, Mt 5,1-12a)

I testi della liturgia di martedì 1 novembre 2016 da www.chiesacattolica.it

Il commento a Mt 5,1-12a
(da evangeli.net)

«RALLEGRATEVI ED ESULTATE»



Commento

Oggi celebriamo la realtà di un mistero salvatore espresso nel "credo" che risulta molto confortante: «Credo nella comunione dei Santi». Tutti i Santi, dalla Vergine Maria, che sono già passati alla vita eterna, formano un'unità: sono la Chiesa dei beati a chi Gesù loda: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8). Allo stesso tempo, sono anche in comunione con noi. La fede e la speranza non possono unirci perché loro godono già la visione eterna di Dio; ma ci unisce invece l’amore che non passa mai (cf. 1Cor 13,13); questo amore che ci unisce con loro allo stesso Padre, allo stesso Cristo Redentore e allo stesso Spirito Santo. L'amore che li rende solidari e premurosi verso di noi. Ecco quindi che noi non veneriamo i Santi solo per il loro esempio, ma soprattutto per l'unità nello Spirito di tutta la Chiesa, che è rafforzata dalla pratica dell'amore fraterno.

Questa unità profonda fa sì che ci sentiamo vicini a tutti i Santi che, già prima di noi, hanno creduto e sperato e, soprattutto, hanno amato il Dio Padre e i suoi fratelli gli uomini, cercando di imitare l'amore di Cristo.

I Santi Apostoli, i Santi Martiri, i Santi Confessori che sono esistiti nel corso della storia sono, pertanto, nostri fratelli e intercessori; in essi hanno trovato compimento queste parole profetiche di Gesù: «Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli» (Mt 5, 11-12). I tesori della loro santità sono beni di famiglia, con i quali possiamo contare. Questi sono i tesori del cielo che Gesù ci invita ad accumulare (cf. Mt 6,20). Come dice il Concilio Vaticano II, «La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine» (LG 49). Questa solennità ci dà una notizia confortante che ci invita alla gioia e alla festa.

Breve spiegazione teologica

Oggi contempliamo il “mistero della comunione dei santi” del cielo e della terra. Non siamo soli; siamo circondati da una grande nube di testimoni: con loro formiamo il Corpo di Cristo. Il glorioso esercito dei santi, intercede per noi presso il Signore; ci accompagna nel nostro cammino verso il Regno e ci stimola a mantenere il nostro sguardo fisso in Gesù.

Il Vangelo di questa festa ci presenta l’annucio delle “Beatitudini”. In realtà, il beato per eccellenza è solo Gesù Cristo. In effetti, Lui è il vero povero di spirito, colui che piange, il mite, il misericordioso... Le Beatitudini ci mostrano la fisionomia spirituale di Gesù dimostrandoci così il mistero della sua passione e l’allegria della sua risurrezione. Questo mistero, che è il mistero della vera beatitudine, ci invita a seguire Cristo e così al percorso che lì ci conduce.

Anche noi possiamo partecipare della sua beatitudine. Con Lui l’impossibile si fa possibile: con il suo aiuto possiamo riuscire ad essere perfetti come il Padre celestiale.

29/10/2016 Categoria: Torna all'elenco