Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

La Parola è la mia casa: Servi «inutili», che cioè non cercano il proprio utile (XXVII Vangelo TO C, Lc 17,5-10)

La Parola è la mia casa: Servi «inutili», che cioè non cercano il proprio utile (XXVII Vangelo TO C, Lc 17,5-10)

I testi della liturgia di domenica 02 ottobre 2016 da www.chiesacattolica.it

Il commento a Lc 17,5-10
(da www.avvenire.it)

SERVI «INUTILI» , CHE CIOE' NON CERCANO IL PROPRIO UTILE
di p. Ermes Ronchi



Gesù ha appena avanzato una proposta che ai discepoli pare una missione impossibile: quante volte devo perdonare? Fino a settanta volte sette. E sgorga spontanea la richiesta: accresci in noi la fede, o non ce la faremo mai. Una preghiera che Gesù non esaudisce, perché non tocca a Dio aggiungere fede, non può farlo: la fede è la libera risposta dell'uomo al corteggiamento di Dio.
E poi ne basta poca, meno di poca, per ottenere risultati impensabili: se aveste fede come un granello di senape, potrete dire a questo gelso sradicati...
Qui appare uno dei tratti tipici dei discorsi di Gesù: l'infinito rivelato dal piccolo. Gesù sceglie di parlare del mondo interiore e misterioso della fede usando le parole di tutti i giorni, rivela il volto di Dio e il venire del Regno scegliendo il registro delle briciole, del pizzico di lievito, della fogliolina di fico, del bambino in mezzo ai grandi. È la logica dell'Incarnazione che continua, quella di un Dio che da onnipotente si è fatto fragile, da eterno si è perduto dentro il fluire dei giorni.
La fede è rivelata dal più piccolo di tutti i semi e poi dalla visione grandiosa di foreste che volano verso i confini del mare. La fede è un niente che è tutto. Leggera e forte. Ha la forza di sradicare gelsi e la leggerezza di un minimo seme che si schiude nel silenzio.
Ho visto il mare riempirsi di gelsi. Ho visto imprese che sembravano impossibili: madri e padri risorgere dopo drammi atroci, disabili con occhi luminosi come stelle, un missionario discepolo del Nazzareno salvare migliaia di bambini-soldato, una piccola suora albanese rompere i tabù millenari delle caste...
Un granello: non la fede sicura e spavalda ma quella che nella sua fragilità ha ancora più bisogno di Lui, che per la propria piccolezza ha ancora più fiducia nella sua forza.
Il Vangelo termina con una piccola parabola sul rapporto tra padrone e servo, chiusa da tre parole spiazzanti: quando avete fatto tutto dite: siamo servi inutili. Capiamo bene, però: mai nel Vangelo è detto inutile il servizio, anzi è il nome nuovo della civiltà. Servi inutili non perché non servono a niente, ma, secondo la radice della parola, perché non cercano il proprio utile, non avanzano rivendicazioni o pretese. Loro gioia è servire la vita.
Servo è il nome che Gesù sceglie per sé; come lui sarò anch'io, perché questo è l'unico modo per creare una storia diversa, che umanizza, che libera, che pianta alberi di vita nel deserto e nel mare.
Inutili anche perché la forza che fa germogliare il seme non viene dalle mani del seminatore; l'energia che converte non sta nel predicatore, ma nella Parola. «Noi siamo i flauti, ma il soffio è tuo, Signore». (Rumi).

Il vangelo in poche parole


Nella mia comunità, Signore, aiutami ad amare, ad essere come il filo di un vestito.
Esso tiene insieme i vari pezzi e nessuno lo vede se non il sarto che ce l'ha messo.
Tu Signore mio sarto, sarto della comunità, rendimi capace di essere nel mondo servendo con umiltà, perché se il filo si vede tutto è riuscito male.
Rendimi amore in questa tua Chiesa, perché è l'amore che tiene insieme i vari pezzi.
(Madeleine Delbrel)

Altri commenti affidabili, semplici, profondi

Enzo Bianchi: Se aveste fede quanto un granello di senape ... (testo)
don Claudio Doglio: Se aveste fede! (video; audio)
don Claudio Doglio: Commento alle letture Ab 1,2-3;2,2-4; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10 (testo)
p. Alberto Maggi: Se aveste fede! (testo; video)
Anna, Carlo, d. Oreste (Centri Preparazione Matrimonio): Commento su Ab 1,2-3;2,2-4; Sal 94; 2Tm 1,6-8.13-14; Lc 17,5-10 (testo)
sr. Mariangela Tassielli: Vivere per la fede (testo)
Marco Bonarini: Signore, accresci in noi la fede (testo)
don Tonino Lasconi: Servi inutili, ma utili in Dio (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Lectio divina e meditazioni

Carmelitani: Signore aumenta in noi la fede, in modo da poter fare della nostra vita un servizio gratuito a Dio ed ai fratelli (testo)

30/09/2016 Categoria: Torna all'elenco