Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

GMG 2016: Un'esperienza indimenticabile. Fidati!

GMG 2016: Un'esperienza indimenticabile. Fidati!

Chi ha già vissuto una GMG sa già cos’è. Ma per noi ragazzi della Valmalenco era la prima volta. All’inizio, quando bisognava iscriversi, c’erano tanti dubbi e tanti timori: “Non conosciamo nessuno… come ci troveremo? Sarà proprio così bello come ci dicono?”.

Alla fine ci siamo fidati, e domenica 31 luglio in serata siamo partiti! Raggiunto Milano, siamo andati alla sede dei Salesiani, perché il nostro gruppo – formato da ragazzi degli oratori di Sondrio più noi – era abbinato ai giovani degli oratori salesiani di tutta l’Ispettoria lombardo-emiliana (in tutto eravamo 10 pullman).

Il viaggio ha cominciato a suscitare curiosità, scambi, conoscenze. E poi, arrivati a Cracovia, durante la settimana, è stato tutto un crescendo di scoperte, di incontri, di amicizie, di canti, riflessioni, condivisioni, voglia di stare con tutti.

Ci siamo stupiti molto del clima di festa e allegria sana, che pervadeva ogni angolo della città. Oltre ai momenti “ufficiali” (le messe, le catechesi, le confessioni, l’incontro col papa), c’erano molti momenti liberi in cui abbiamo esplorato la città. Ci sono stati anche lunghi tempi di fatica, quando dovevamo fare km a piedi, in tram, in pullman, o quando eravamo in coda in attesa di entrare a visitare i luoghi più importanti; eppure anche lì non ha vinto la stanchezza, ma abbiamo cominciato a fare cori, canti, balli, coinvolgendo quelli che stavano vicino a noi, il tutto con estrema spontaneità. Si respirava dovunque un clima di positività, di gioia, di accoglienza e fiducia reciproca.

Le parole del papa alla veglia e alla messa finale hanno coronato questi giorni indimenticabili. In particolare, ci è piaciuto il suo invito a non essere “giovani da divano”, “pensionati prima del tempo, imbambolati”, ma giovani svegli, rumorosi, attivi, contenti.

Cosa ci ha colpito di più?

“le tantissime persone che c’erano attorno a noi, una moltitudine sterminata… e tutti venuti lì per incontrare il papa!”;

“le canzoni, che continuo a canticchiare… anche se non ho più voce”;

“l’armonia tra tutti, anche se non ci conoscevamo e parlavamo lingue diverse”;

“nonostante il sole e la pioggia, le lunghe camminate e i vari disagi, ci siamo divertiti un sacco”;

“qui da noi, quando uno va a messa spesso viene visto male, e qui invece abbiamo visto tantissima gente (si parla di 1 milione e 600mila) che sono venuti proprio per incontrare Gesù”;

“a me hanno colpito tanto le parole del papa: sa parlare coi giovani… ci sa fare!”;

“a me ha colpito molto il silenzio totale che si è creato all’inizio della veglia, dopo il momento di festa e i canti, quando il papa ha chiesto di pregare… è stato bello anche quando ci ha chiesto di formare un ponte con le braccia, stringendo le mani a chi avevamo vicino. Era il momento del tramonto e ognuno ha acceso una candela. Guardandoci nel silenzio, con tutte quelle luci, è stata un’emozione incredibile”;

“mi sono sentito cittadino del mondo, ma soprattutto cristiano, con un’immensità dio giovani che condividono la gioia della mia stessa fede! È stato bello lasciarsi trasportare dall’entusiasmo, dai canti, dai balli, dalla preghiera che univa tutti… Tra i tanti messaggi che porto a casa, mi piace ricordare quando il papa ci ha detto che nella nostra vita “dobbiamo vivere da titolari e non da riserve”. Mi sento davvero fortunato ad aver partecipato a questa esperienza. Descrivere a parole ciò che si è provato non è facile. Bisogna proprio viverla, perché ti cambia davvero, e torni a casa diverso e sicuramente migliore”.

E allora? Vi aspettiamo alla prossima GMG a Panama!

I ragazzi della Valmalenco

04/08/2016 Categoria: Torna all'elenco