Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

Flash n. 3 dalla prima Messa di don Remo

Flash n. 3 dalla prima Messa di don Remo

La Valmalenco abbraccia don Remo.
da Il Settimanale della Diocesi di Como, sabato 18 giugno 2016, pag. 7.

È stata proprio una festa grande quella che la Valmalenco ha vissuto accogliendo don Remo Bracelli dopo la sua ordinazione sacerdotale.
L’intento della festa era quello di coinvolgere un po’ tutti, e di ringraziare il Signore per un dono oggi, purtroppo, piuttosto raro: quello di un giovane che dice di sì – per sempre - al Signore mettendosi al servizio del suo popolo, la Chiesa.
Gli amici, i coscritti, i familiari, i bambini, i ragazzi, i giovani, le famiglie, le suore, i preti, gli anziani... tutti si sono interessati, si sono lasciati coinvolgere e hanno voluto essere presenti, ognuno col suo apporto, ai due giorni di festa.

Sabato don Remo ha varcato una grande porta decorata, simbolo dell’Anno santo della misericordia che stiamo vivendo insieme, con l’augurio che sia davvero un prete che porta la misericordia e la grazia di Dio, rivelata in Gesù. In diverse tappe poi ha rivissuto la sua storia e la storia del paese, fino ad arrivare alla piazza della chiesa, dove il parroco don Renato Corona lo ha salutato a nome di tutta la comunità pastorale.
Durante il canto dei Vespri, il novello ha spiegato la sua immaginetta, soffermandosi sull’immagine della Madonna delle grazie di Primolo, di cui è devoto, e sulla frase di san Filippo Neri, scelta come “motto”, che si potrebbe tradurre così: liberi nella verità, ci facciamo servi nella carità, e nella composizione di entrambe sperimentiamo la gioia.
Un allegro rinfresco, corredato dalla proiezione di foto della vita e della crescita di Remo, ha concluso la prima giornata.

 

Domenica don Remo, attorniato da diversi confratelli preti, ha presieduto la messa, e ha ringraziato per il bene ricevuto, il sostegno, l’affetto, l’esempio e le preghiere.
Alcune parole di don Renato Lanzetti, durante l’omelia, mi pare riassumano bene i sentimenti di tutti i presenti: “Carissimo don Remo, sei stato consacrato e configurato a Cristo, sommo ed eterno sacerdote. A Lui hai consegnato la tua vita. Egli ha preso possesso di te, perché la tua vita sia trasparenza di Lui: le tue parole diventino le Sue, i tuoi gesti diventino i Suoi, il tuo cuore rifletta e ripresenti il Suo.… Don Remo, quanto bene hai ricevuto dal tuo paese, dalla tua gente, dalla tua famiglia, dai tuoi parenti, dalla tua comunità di Lanzada: hai trovato un clima di fede e di comunione fraterna che è stato come il terreno adatto perché il seme di vocazione che il Signore ha posto nel tuo cuore potesse germogliare in una pianticella, che, poi, curata dall’opera preziosa, intelligente e delicata del Seminario, è diventata un grande albero che ora incomincia a dare i suoi frutti maturi per il bene di tutti. Hai ricevuto tanto dalle comunità dove hai fatto esperienze pastorali in questi anni, hai ricevuto tanto dai tuoi amici, dai ragazzi e dai giovani dei diversi oratori che hai frequentato, anche dagli ammalati che hanno pregato per te e offerto le loro sofferenze per te, da tante religiose e consacrati che hanno pregato per la tua perseveranza. È vero, noi sacerdoti siamo al servizio della comunità, ma prima abbiamo ricevuto tanti servizi dalla comunità stessa. Quanti servizi continuiamo a ricever dal popolo di Dio, quanti esempi buoni, di fede autentica, di speranza serena, magari pur sofferta, e di carità concreta, a volte anche eroica. Il Popolo di Dio è la casa a cui il sacerdote è inviato. Don Remo, siamo inviati al Popolo di Dio per aiutarlo ad essere comunità in cui tutti possano vivere la loro specifica vocazione, nella valorizzazione e stima dei doni che ciascuno ha ricevuto”.

Sì, auguri don Remo, porta il tuo amore per Gesù e per il suo Vangelo con gioia, umiltà e fiducia: siamo sicuri che il Signore ti renderà sempre più strumento efficace della sua pace e del suo amore.

E, come tu stesso hai detto, ci auguriamo che presto qualche altro giovane della Valmalenco possa seguire il tuo esempio!
Buon cammino!

24/06/2016 Categoria: Torna all'elenco