Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

@ Diario di un prete: Il dono dello studio. L’esempio di Omer

@ Diario di un prete: Il dono dello studio. L’esempio di Omer

Martedì 27 Aprile. Omer si è laureato. Beh, che c’è di strano? È periodo di lauree. Tutto nella norma, no? Diciamo così: è nella norma che ci sia chi conclude un percorso di studi che ha iniziato, ma esistono situazioni particolari che meritano di essere conosciute.

L’esperienza di Omer Mariani, di Grumello del Monte, è tra queste. Omer ama la storia e quando parla di storia i suoi occhi si illuminano; nel raccontare eventi lontani nel tempo, parla come riferisse qualcosa accaduto mezz’ora prima e si muove, perfettamente a suo agio,  tra i secoli e le vicende più complicate con  entusiasmo travolgente. Si ha la percezione di vederlo là, dinanzi agli eventi che avvengono, che scruta con attenzione ciò che accade e, sapientemente, legge l’accaduto alla luce di tanti dati: storici, geografici, letterari, psicologici. Lo ricordo, ormai dieci anni fa, arrivare con grande entusiasmo nelle aule delle terze medie di Grumello a parlare della sua amata storia, lui che, nel suo lavoro, tratta di tutt’altro.

Per lui, collezionista di cartoline e lettere che i soldati al fronte durante il primo conflitto mondiale inviavano alle famiglie, alle persone care, al parroco, studiare storia significa immergersi nelle pieghe più profonde dell’animo umano. Con passione, raccontava ai ragazzi gli eventi di quegli anni bui, la vita dei soldati (anche grumellesi), le loro speranze e le loro paure, le censure che quelle lettere scritte tra mille difficoltà dovevano subire. Qualche anno fa, insieme a una collega della scuola media, abbiamo iniziato a insistere con Omer: “Dai, iscriviti a storia!”. “Ma no, non ce la faccio. Cosa volete che faccia dopo trent’anni senza studiare? No, non ci riesco… la tengo come passione personale, ma non riesco più ormai a fare l’università”. Ci abbiamo impiegato diverso tempo per convincerlo; poi, un giorno, sorridente, mi dice: “Don, mi iscrivo a storia, alla statale di Milano.. ci provo”. Ci ha provato, Omer. E ci è riuscito. Ha conciliato lo studio con il suo lavoro e il suo impegno di marito e di padre; si è alzato alle quattro e mezza del mattino, tante volte, per studiare senza togliere nulla ai suoi doveri ordinari. Ha inseguito il sogno. E lo ha realizzato.

Martedì 27 aprile, dopo tre anni di studio, circondato dai suoi famigliari, dagli amici e da chi gli vuole bene, tra i quali io e la mia collega Teresa (insegnante di lettere.. e storia!), elegantissimo e con un’emozione commovente, ha discusso a distanza la sua tesi, stesa sotto la guida del professor Massimo Baioni: La storia e le storie. Lettere e cartoline della Grande Guerra. Sì, quel materiale raccolto per passione è diventato oggetto della sua tesi, con la quale ha restituito tutta l’umanità di quella povera gente, in gran parte morta per la libertà della sua patria, collocando in modo eccellente queste vicende nella storia dell’epoca. Omer, a 55 anni, ora è dottore in Storia (con un gran bel voto!!) e, determinatissimo, si prepara ad iscriversi alla Laurea Magistrale. Sento una profonda gratitudine nei confronti di Omer. Ci insegna che studiare è un dono, sempre. Sia questo studio a livello accademico piuttosto che a livello di ricerca personale, è sempre fondamentale. Abbiamo bisogno di cultura, di ricerca, di competenze. Studiare significa voler bene agli altri, perché può studiare adeguatamente solo chi ama la verità, chi non ha la presunzione di sapere senza avere l’umiltà di accostare i libri e gli studi, frutti della fatica di molti. E ci insegna, il nostro Omer, che non è mai troppo tardi per realizzare un sogno. Quando ci sono passione e buona volontà, si possono fare grandi cose! Complimenti dottor Omer, e grazie! 

Don Alberto Varinelli


Da www.santalessandro.org

05/06/2021 Categoria: Torna all'elenco