Liturgia

Per una dignitosa e fruttuosa celebrazione dei riti sacri, e per permettere a tutti i partecipanti di sentirsi coinvolti in modo attivo e consapevole, in tutte le nostre parrocchie sono presenti diversi uomini e donne che con passione e fedeltà si prendono cura delle varie chiese e delle celebrazioni:

  • i sacristi e i loro collaboratori
  • gli addetti alle pulizie, alla manutenzione degli impianti, ai fiori
  • coloro che accolgono le persone in chiesa
  • gli animatori del canto e della musica (organisti, cantori…)
  • i lettori
  • i ministri straordinari della Comunione
  • i ministranti (chierichetti) e chi li guida
  • i ragazzi che raccolgono le offerte

In base alle necessità si potranno convocare riunioni periodiche dei diversi volontari, anche per una migliore formazione liturgica e per concordare scelte comuni.

Avvisi

La Parola è la mia casa: Profeti o creduloni?  (XXXIII Vangelo TO C, Lc 21,5-19)

La Parola è la mia casa: Profeti o creduloni? (XXXIII Vangelo TO C, Lc 21,5-19)

I testi della liturgia di domenica 13 novembre 2016 da www.chiesacattolica.it

Il commento al vangelo
(da cantalavita.com)

«PROFETI O CREDULONI?»
di suor Mariangela Tassielli


Luoghi di culto distrutti, terremoti e fatti terrificanti, guerre e rivoluzioni, carestie e persecuzioni: eppure no, non stiamo facendo il sommario dell’ultimo telegiornale. Questi sono alcuni passaggi del Vangelo della XXXIII domenica: sconcertanti, è vero; attuali, verissimo, ma scritti circa duemila anni fa.
Ogni epoca ha i suoi profeti di sventura che, di fronte a brani così, iniziano a parlare di punizione divina e di fine del mondo. E, sta accadendo anche in questi giorni. La terra trema senza sosta, ci ricorda la fragilità di tante sicurezze umane e qualcuno usa questi eventi naturali per parlare di sterminio, di ira di Dio contro un popolo (quello italiano, in questo caso) peccatore.
Ecco… davanti a brani come questo ognuno può chiedere a se stesso se nella vita preferisce fare il credulone timoroso, alla ricerca di capri espiatori, o se diventare profeta di vita (e non di morte!), ascoltando l’appello di Dio e facendosene testimone.
Dio c’è, e ci invita a restare saldi nel suo amore! Dio, nelle situazioni più terribili della vita, quando tutto crolla dentro e fuori di noi, ci chiama alla fiducia in lui, nel suo Spirito, nel suo amore.
Quando tutto ci sommerge o si sgretola, dobbiamo con coraggio e follia, aggrapparci a lui e credere che da lui verrà la nostra più vera liberazione. Quanto tutto è carico di incertezze, quello è il momento in cui fidarsi e dire sì!

Signore Gesù,
davanti alle tante situazioni
di morte e di sofferenza,
quando tutto in noi e attorno a noi crolla,
un senso di sconforto e paura
stringe il cuore e ci blocca;
ci impedisce di guardare il mondo
e gli altri con i tuoi occhi.

Liberaci, Signore, perché il tempo
dell’incertezza, della paura, del disorientamento
diventi il tempo della fiducia in te,
della speranza certa, della perseveranza.

Insegnaci a credere nel tuo amore
anche quando è notte! Amen.

Il vangelo in poche parole


Ci sono cattivi esploratori che pensano che non ci siano terre dove approdare solo perché non riescono a vedere altro che mare attorno a sé. (Francis Bacon)

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12/11/2016 Categoria: Torna all'elenco