Liturgia

Per una dignitosa e fruttuosa celebrazione dei riti sacri, e per permettere a tutti i partecipanti di sentirsi coinvolti in modo attivo e consapevole, in tutte le nostre parrocchie sono presenti diversi uomini e donne che con passione e fedeltà si prendono cura delle varie chiese e delle celebrazioni:

  • i sacristi e i loro collaboratori
  • gli addetti alle pulizie, alla manutenzione degli impianti, ai fiori
  • coloro che accolgono le persone in chiesa
  • gli animatori del canto e della musica (organisti, cantori…)
  • i lettori
  • i ministri straordinari della Comunione
  • i ministranti (chierichetti) e chi li guida
  • i ragazzi che raccolgono le offerte

In base alle necessità si potranno convocare riunioni periodiche dei diversi volontari, anche per una migliore formazione liturgica e per concordare scelte comuni.

Avvisi

La Parola è la mia casa: Affidarsi a Dio, come mendicanti persi nel buio (IV domenica TQ anno A)

La Parola è la mia casa: Affidarsi a Dio, come mendicanti persi nel buio (IV domenica TQ anno A)

I testi della liturgia di domenica 26 marzo 2017 da www.chiesacattolica.it


Il commento alle letture
(da www.qumran2.net)

AFFIDARSI A DIO, COME MENDICANTI PERSI NEL BUIO
di p. Ermes Ronchi


Gesù vide un uomo cieco dalla nascita... Gesù vede. Vede lo scarto della città, l'ultimo della fila, un mendicante cieco. L'invisibile. E se gli altri tirano dritto, Gesù no, si ferma. Senza essere chiamato, senza essere pregato. Gesù non passa oltre, per lui ogni incontro è una meta. Vale anche per noi, ci incontra così come siamo, rotti come siamo: «Nel Vangelo il primo sguardo di Gesù non si posa mai sul peccato, ma sempre sulla sofferenza della persona» (Johannes Baptist Metz).

I discepoli che da anni camminano con lui, i farisei che hanno già raccolto le pietre per lapidarlo, tutti per prima cosa cercano le colpe (chi ha peccato, lui o i suoi genitori?), cercano peccati per giustificare quella cecità. Gesù non giudica, si avvicina. E senza che il cieco gli chieda niente, fa del fango con la saliva, stende un petalo di fango su quelle palpebre che coprono il nulla.

Gesù è Dio che si contamina con l'uomo, ed è anche l'uomo che si contagia di cielo. Ogni uomo, ogni donna, ogni bambino che viene al mondo, che viene alla luce, è una mescolanza di terra e di cielo, una lucerna di argilla che custodisce un soffio di luce.

Vai a lavarti alla piscina di Siloe... Il mendicante cieco si affida al suo bastone e alla parola di uno sconosciuto. Si affida quando il miracolo non c'è ancora, quando c'è solo buio intorno. Andò alla piscina e tornò che ci vedeva. Non si appoggia più al suo bastone; non siederà più a terra a invocare pietà, ma ritto in piedi cammina con la faccia nel sole, finalmente libero. Finalmente uomo. «Figlio della luce e del giorno» (1Ts 5,5), ridato alla luce, ri-partorito a una esistenza di coraggio e meraviglia.

Per la seconda volta Gesù guarisce di sabato. E invece del canto di gioia entra nel Vangelo un'infinita tristezza. Ai farisei non interessa la persona, ma il caso da manuale; non interessa la vita ritornata a splendere in quegli occhi ma la "sana" dottrina. E avviano un processo per eresia: l'uomo passa da miracolato a imputato.

Ma Gesù continua il suo annuncio del volto d'amore del Padre: a Dio per prima cosa interessa un uomo liberato, veggente, incamminato; un rapporto che generi gioia e speranza, che porti libertà e che faccia fiorire l'umano! Gesù sovverte la vecchia religione divisa e ferita, ricuce lo strappo, unisce il Dio della vita e il Dio della dottrina, e lo fa mettendo al centro l'uomo. La gloria di Dio è un uomo con la luce negli occhi e nel cuore.

Gli uomini della vecchia religione dicono: Gloria di Dio è il precetto osservato e il peccato espiato! E invece no, gloria di Dio è un mendicante che si alza, un uomo con occhi che si riempiono di luce. E ogni cosa ne è illuminata.

Il vangelo in poche parole


«Coloro che vedevano la luce materiale erano condotti da un cieco che vedeva la luce dello Spirito; e, nella sua notte, il cieco era condotto da coloro che vedevano con gli occhi del corpo, ma erano spiritualmente ciechi». Efrem il Siro

Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: IV domenica del tempo di quaresima (testo)
Piero Stefani: L'illuminazione del Battesimo (testo)
Enzo Bianchi: Gesù, il Signore, la luce del mondo (testo)
p. Ermes Ronchi: Affidarsi a Dio, come mendicanti persi nel buio (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it/videoomelie.html (testo; video)
don Claudio Doglio: Ascoltarti è una festa! IV domenica TQ anno A 2017 (video; audio)
don Claudio Doglio: Commento alle letture IV domenica TQ anno A 2017 (testo)
p. Gaetano Piccolo: Non ti voglio più vedere! L'illusione di lasciare la realtà fuori dalla porta (testo)
sr. Mariangela Tassielli: Luce per occhi e cuore (testo)
Ileana Mortari (teologa): Siamo forse ciechi anche noi? (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): Il percorso del cieco dalle tenebre alla luce (testo)
Paolo Curtaz: Tornare a vedere (testo)
don Tonino Lasconi: Veri ciechi e falsi vedenti (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Lectio divina e meditazioni

Carmelitani: Lectio divina 26 marzo 2017 (testo)
Combonianum.org: Lectio della IV domenica del tempo di quaresima (A) (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

25/03/2017 Categoria: Torna all'elenco