Grazie dei esserci, di vivere insieme a noi nel nostro mondo, ma
dal di dentro della vostra interiorità, in perenne primavera di amore,
di fede, di speranza. Pur rispettando il silenzio che avvolge le
vostre vite, apprezzo questa possibilità di comunicare che è di apertura
al mondo. Non abbiate paura a mescolarvi con esso, ma mostrate anche a
noi la via per entrare nello spazio del nostro Silenzio dove possiamo
ascoltare la voce fragile di Dio… forse anche voce più accogliente di
donna , di sorella , di madre, …quando il Padre lo si predichi ancora
come un giudice e un severo impositore di regole ! Non vi chiedo di
pregare per me, per risparmiarmi la fatica, ma di pregare insieme, come
ci ha mostrato quel simpatico spirito di papa Fracesco quando si è
presentato a Piazza S.Pietro.
Ivano Caminada
Il Signore ti doni la sua pace.
PREGHIERA NEL MONDO ABITATO DA DIO
Caro Ivano il tuo invito diviene già ora preghiera al Signore! È
l’esperienza che i credenti possono fare in questo tempo così
travagliato, in questo mondo ferito da guerre e violenza sena fine.
Nella preghiera ci riconosciamo come fratelli, come Chiesa che intercede
per il mondo, quel luogo caro che Dio ha scelto di abitare. La
preghiera è la forza potente che squarcia i cieli, arriva al cuore di
Dio e apre orizzonti sconosciuti. Ma è anche la realtà più umile e disarmante perché afferma la nostra impotenza e fragilità,
il nostro bisogno di un “Altro,” di un Salvatore che ci raccolga nella
nostra condizione di persone, di donne e uomini segnati dal limite e dal
peccato. Pregando ci riconosciamo nella nostra verità: quella di
creature di fronte al Creatore, di figli in relazione al Padre e
fratelli fra di noi. Questa è la via che Gesù ci ha mostrato, sorgente
di umanità nuova. La preghiera ci fa entrare nella vita di Dio, nella
sua intimità, nei suoi sentimenti, nel suo modo di vedere e guardare il
mondo, l’uomo, la storia … E allora non possiamo più essere come prima!
Questo è il miracolo che sgorga dalla preghiera, quello più nascosto e
meno spettacolare! Pregando affidiamo l’umanità al Padre, ma ci
immettiamo anche nel suo orizzonte di vita, quello che Gesù ci ha
rivelato nel Vangelo. Ricomponiamo in unità la nostra esistenza in
quell’unico comandamento che ci chiede di «amare Dio e il prossimo come
noi stessi e con tutto noi stessi».
LA FORZA DEI MITI E DEI PACIFICI
La preghiera richiede una grande forza interiore, quella dei miti e
dei pacifici, dei non violenti che fanno la “rivoluzione” partendo
proprio da sé, certi che erediteranno la terra. È la “rivoluzione” del
Vangelo che chiede conversione, il coraggio di andare controcorrente,
di uscire dalla logica del mondo, di prendersi a cuore il bene comune,
di farsi prossimo e solidali con i poveri e gli innocenti. È la
riscoperta della nostra vocazione ad essere fratelli che hanno a cuore
la vita degli altri, che vincono la diffusa litigiosità e
l’indifferenza, hanno il coraggio di perdonare e di uscire
dall’individualismo imperante, ma hanno anche l’umiltà di chiedere
scusa, di dire grazie, di voler bene, di pagare di persona, di benedire
… Si Ivano, preghiamo insieme, per essere donne e uomini evangelici.
Come singoli credenti, come Chiesa, continuiamo ad essere lievito nella
pasta del mondo, presenze significative lì dove viviamo, con la
vocazione che il Signore ci ha donato. Come fratelli e sorelle
sosteniamoci e custodiamoci nella preghiera! Non importa se siamo tanti o
pochi: ciò che conta è “essere cristiani”! Incominciamo, “oggi”!