Iniziazione cristiana

La catechesi è il cammino di fede che ogni battezzato vive, all’interno della comunità e seguendo la sapiente “regia” dell’anno liturgico. La catechesi vive su tre pilastri:

  • l’ascolto della Parola di Dio,
  • la preghiera e la celebrazione dei sacramenti,
  • la carità/l’impegno concreto di servizio e testimonianza.

I primi destinatari della catechesi sono gli adulti, chiamati ad essere poi guide nella fede dei propri figli. Ecco perché, come ci dicono i nostri vescovi, i primi “catechisti” sono proprio i genitori.

La nostra comunità pastorale prevede durante l’anno diversi momenti formativi per i genitori, che servano prima di tutto per la crescita della fede personale, e poi anche in vista dell’educazione dei figli.

In diocesi di Como un apposito sussidio regola le diverse tappe dell’itinerario: Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, disponibile anche sul sito della diocesi.

Attualmente gli incontri di catechesi avvengono così:

  • Biennio del Primo annuncio: incontri quindicinali nelle quattro sedi (Torre, Caspoggio, Chiesa, Lanzada) al lunedì pomeriggio
  • Discepolato (incontri settimanali al lunedì pomeriggio)

Per ora non è ancora attivo l’anno della mistagogia

Avvisi

Sondrio: Partite in carcere, vince la solidarietà

Sondrio: Partite in carcere, vince la solidarietà

Interessante iniziativa voluta dalla direttrice della casa circondariale di Sondrio Stefania Mussio e dal cappellano della struttura don Ferruccio Citterio: in questi pomeriggi d’estate i detenuti hanno potuto sfidare nel piccolo cortile in cemento all’interno del carcere alcuni ragazzi del capoluogo. Sono andate in scena due sfide: nella prima i ragazzi di alcuni oratori cittadini sono riusciti a sconfiggere i detenuti, mentre nella seconda è arrivato il pronto riscatto. Ovviamente, però, gli obiettivi dell’iniziativa, resa possibile anche dall’impegno dell’educatrice Maria Antonietta Tevere Maellaro e da tutto il personale in servizio nella casa circondariale del capoluogo, andava molto al di là dell’aspetto più puramente agonistico. I detenuti hanno infatti avuto l’opportunità di divertirsi dedicandosi a uno sport e una attività che li appassiona confrontandosi con i ragazzi. E, anche chi non è sceso in campo per giocare non è rimasto nella sua cella, ma si è accomodato a “bordo campo” per tifare e incitare i giocatori. L’esperienza è stata molto positiva anche per i ragazzi che hanno varcato la soglia del carcere per sfidare i detenuti. Dopo la partita, peraltro, le chiacchiere sono proseguite sempre nel cortile dove i giocatori si sono rifocillati con pizza e bibite prima di salutarsi con l’impegno e la speranza che altre partite possano essere giocate presto.  G.Mai.

01/08/2016 Categoria: Torna all'elenco