Iniziazione cristiana

La catechesi è il cammino di fede che ogni battezzato vive, all’interno della comunità e seguendo la sapiente “regia” dell’anno liturgico. La catechesi vive su tre pilastri:

  • l’ascolto della Parola di Dio,
  • la preghiera e la celebrazione dei sacramenti,
  • la carità/l’impegno concreto di servizio e testimonianza.

I primi destinatari della catechesi sono gli adulti, chiamati ad essere poi guide nella fede dei propri figli. Ecco perché, come ci dicono i nostri vescovi, i primi “catechisti” sono proprio i genitori.

La nostra comunità pastorale prevede durante l’anno diversi momenti formativi per i genitori, che servano prima di tutto per la crescita della fede personale, e poi anche in vista dell’educazione dei figli.

In diocesi di Como un apposito sussidio regola le diverse tappe dell’itinerario: Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, disponibile anche sul sito della diocesi.

Attualmente gli incontri di catechesi avvengono così:

  • Biennio del Primo annuncio: incontri quindicinali nelle quattro sedi (Torre, Caspoggio, Chiesa, Lanzada) al lunedì pomeriggio
  • Discepolato (incontri settimanali al lunedì pomeriggio)

Per ora non è ancora attivo l’anno della mistagogia

Avvisi

Lettera del vescovo Oscar all'inizio dell'Avvento

Lettera del vescovo Oscar all'inizio dell'Avvento

Avvento 2017

Lettera di mons. Vescovo

Scrivo questi appunti nel giorno anniversario del mio ingresso in diocesi, il 27 novembre, prima domenica di Avvento dello scorso anno. Rendo grazie al Signore, con tutto il cuore, per la fedeltà che mi ha dimostrato in questo tempo santo, accompagnandomi e sostenendomi nel ministero episcopale che mi ha affidato.

Ringrazio nello stesso tempo anche voi, membri del santo popolo di Dio, con i vostri pastori, che mi avete accolto con tanta benevolenza e camminate in piena unità di intenti, pur nelle difficoltà e le lentezze che spesso constatiamo.
Sono grato a quanti, con tanta saggezza, si spendono generosamente nei diversi ambienti ecclesiali e sociali, mentre in questo modo alimentano l'immagine di una Chiesa viva, uomini e donne che trasmettono a tutti l'invito di diventare ciò che sono chiamati ad essere: "testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio". È questo il titolo dell'annunciato prossimo Sinodo della nostra Chiesa comense, la cui "Commissione preparatoria" si riunirà per la prima volta il prossimo 9 dicembre.

Queste ultime settimane, poi, sono "insaporite" da un groviglio di difficoltà, che se suscitano preoccupazione, tuttavia rafforzano maggiormente l'unità dei discepoli del Signore, i quali procedono compatti, diversamente dalle finalità di chi vorrebbe, con le sue azioni, contribuire a dividere. I cristiani rispondono al male con la ricerca appassionata della verità e si mantengono umili testimoni di Gesù nella sua Chiesa, che da sempre subisce persecuzione. È noto il piano satanico di chi vorrebbe screditare la Chiesa (e i sacerdoti) davanti al mondo, a partire anche dalle sue debolezze interne e dalle fragilità, che sono ineliminabili, ma insieme si realizza la promessa del Signore, che ama la sua Chiesa e non permette che le forze del male possano sopraffarla.

Le insegne luminose, che anzi tempo stanno comparendo già qua e là, nelle città e nei paesi, anticipano artificiosamente, prima ancora del troppo breve tempo liturgico dell'Avvento, ciò a cui tutti gli uomini aspirano, ossia a un clima di festa e di gioia. Il mondo del commercio, con i suoi messaggi pubblicitari, sia pure inconsapevolmente, richiama l'attesa comune di un nuovo stile di vita, fondato sulla pace e sulla fraternità. È un messaggio tanto condivisibile e caro a noi cristiani, che dedichiamo soprattutto il tempo dell'Avvento, proprio a rafforzare nella speranza l'attesa del Dio che viene. Noi attendiamo, infatti, non solo la promozione urgente e preziosa della pace e della fraternità, ma Colui che porta in sé questi doni e li offre agli uomini, chiamati a promuovere responsabilmente, e insieme, la pace, frutto della giustizia, e testimoniare la fraternità, segno di una condivisione sincera e profonda.

In questo tempo di Avvento, come cristiani, sottolineiamo l'impegno quotidiano di costruire attorno a noi la pace, mediante relazioni fraterne veramente tese alla riconciliazione, riavvicinando le distanze e le fratture che spesso sussistono tra persone.
Inoltre creiamo le condizioni per generare gesti di fraternità, anche costosi, così che "scatti" nelle nostre famiglie, tra amici e nelle comunità cristiane la gioia, dono e segno messianico del Dio che viene.

Ricordo, da ultimo, che il tempo liturgico dell'Avvento è l'occasione favorevole per sviluppare una vera devozione mariana. Lei, che ci ha preceduto nel cammino della fede, ci aiuti a cantare il nostro Magnificat dentro le situazioni più ordinarie della nostra esistenza, anche nei tempi in cui siamo visitati dalle prove e dalle fatiche della vita.

+ vescovo Oscar

03/12/2017 Categoria: Torna all'elenco