Iniziazione cristiana

La catechesi è il cammino di fede che ogni battezzato vive, all’interno della comunità e seguendo la sapiente “regia” dell’anno liturgico. La catechesi vive su tre pilastri:

  • l’ascolto della Parola di Dio,
  • la preghiera e la celebrazione dei sacramenti,
  • la carità/l’impegno concreto di servizio e testimonianza.

I primi destinatari della catechesi sono gli adulti, chiamati ad essere poi guide nella fede dei propri figli. Ecco perché, come ci dicono i nostri vescovi, i primi “catechisti” sono proprio i genitori.

La nostra comunità pastorale prevede durante l’anno diversi momenti formativi per i genitori, che servano prima di tutto per la crescita della fede personale, e poi anche in vista dell’educazione dei figli.

In diocesi di Como un apposito sussidio regola le diverse tappe dell’itinerario: Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, disponibile anche sul sito della diocesi.

Attualmente gli incontri di catechesi avvengono così:

  • Biennio del Primo annuncio: incontri quindicinali nelle quattro sedi (Torre, Caspoggio, Chiesa, Lanzada) al lunedì pomeriggio
  • Discepolato (incontri settimanali al lunedì pomeriggio)

Per ora non è ancora attivo l’anno della mistagogia

Avvisi

Flash n. 3 dalla prima Messa di don Remo

Flash n. 3 dalla prima Messa di don Remo

La Valmalenco abbraccia don Remo.
da Il Settimanale della Diocesi di Como, sabato 18 giugno 2016, pag. 7.

È stata proprio una festa grande quella che la Valmalenco ha vissuto accogliendo don Remo Bracelli dopo la sua ordinazione sacerdotale.
L’intento della festa era quello di coinvolgere un po’ tutti, e di ringraziare il Signore per un dono oggi, purtroppo, piuttosto raro: quello di un giovane che dice di sì – per sempre - al Signore mettendosi al servizio del suo popolo, la Chiesa.
Gli amici, i coscritti, i familiari, i bambini, i ragazzi, i giovani, le famiglie, le suore, i preti, gli anziani... tutti si sono interessati, si sono lasciati coinvolgere e hanno voluto essere presenti, ognuno col suo apporto, ai due giorni di festa.

Sabato don Remo ha varcato una grande porta decorata, simbolo dell’Anno santo della misericordia che stiamo vivendo insieme, con l’augurio che sia davvero un prete che porta la misericordia e la grazia di Dio, rivelata in Gesù. In diverse tappe poi ha rivissuto la sua storia e la storia del paese, fino ad arrivare alla piazza della chiesa, dove il parroco don Renato Corona lo ha salutato a nome di tutta la comunità pastorale.
Durante il canto dei Vespri, il novello ha spiegato la sua immaginetta, soffermandosi sull’immagine della Madonna delle grazie di Primolo, di cui è devoto, e sulla frase di san Filippo Neri, scelta come “motto”, che si potrebbe tradurre così: liberi nella verità, ci facciamo servi nella carità, e nella composizione di entrambe sperimentiamo la gioia.
Un allegro rinfresco, corredato dalla proiezione di foto della vita e della crescita di Remo, ha concluso la prima giornata.

 

Domenica don Remo, attorniato da diversi confratelli preti, ha presieduto la messa, e ha ringraziato per il bene ricevuto, il sostegno, l’affetto, l’esempio e le preghiere.
Alcune parole di don Renato Lanzetti, durante l’omelia, mi pare riassumano bene i sentimenti di tutti i presenti: “Carissimo don Remo, sei stato consacrato e configurato a Cristo, sommo ed eterno sacerdote. A Lui hai consegnato la tua vita. Egli ha preso possesso di te, perché la tua vita sia trasparenza di Lui: le tue parole diventino le Sue, i tuoi gesti diventino i Suoi, il tuo cuore rifletta e ripresenti il Suo.… Don Remo, quanto bene hai ricevuto dal tuo paese, dalla tua gente, dalla tua famiglia, dai tuoi parenti, dalla tua comunità di Lanzada: hai trovato un clima di fede e di comunione fraterna che è stato come il terreno adatto perché il seme di vocazione che il Signore ha posto nel tuo cuore potesse germogliare in una pianticella, che, poi, curata dall’opera preziosa, intelligente e delicata del Seminario, è diventata un grande albero che ora incomincia a dare i suoi frutti maturi per il bene di tutti. Hai ricevuto tanto dalle comunità dove hai fatto esperienze pastorali in questi anni, hai ricevuto tanto dai tuoi amici, dai ragazzi e dai giovani dei diversi oratori che hai frequentato, anche dagli ammalati che hanno pregato per te e offerto le loro sofferenze per te, da tante religiose e consacrati che hanno pregato per la tua perseveranza. È vero, noi sacerdoti siamo al servizio della comunità, ma prima abbiamo ricevuto tanti servizi dalla comunità stessa. Quanti servizi continuiamo a ricever dal popolo di Dio, quanti esempi buoni, di fede autentica, di speranza serena, magari pur sofferta, e di carità concreta, a volte anche eroica. Il Popolo di Dio è la casa a cui il sacerdote è inviato. Don Remo, siamo inviati al Popolo di Dio per aiutarlo ad essere comunità in cui tutti possano vivere la loro specifica vocazione, nella valorizzazione e stima dei doni che ciascuno ha ricevuto”.

Sì, auguri don Remo, porta il tuo amore per Gesù e per il suo Vangelo con gioia, umiltà e fiducia: siamo sicuri che il Signore ti renderà sempre più strumento efficace della sua pace e del suo amore.

E, come tu stesso hai detto, ci auguriamo che presto qualche altro giovane della Valmalenco possa seguire il tuo esempio!
Buon cammino!

24/06/2016 Categoria: Torna all'elenco