L'episodio della cacciata dei mercanti nel tempio si è stampato così
prepotentemente nella memoria dei discepoli da essere riportato da tutti
i Vangeli. Ciò che sorprende, e commuove, in Gesù è vedere come in lui
convivono e si alternano, come in un passo di danza, la tenerezza di una
donna innamorata e il coraggio di un eroe (C. Biscontin), con tutta la
passione e l'irruenza del mediorientale. Gesù entra nel tempio: ed è
come entrare nel centro del tempo e dello spazio. Ciò che ora Gesù farà e
dirà nel luogo più sacro di Israele è di capitale importanza: ne va di
Dio stesso. Nel tempio trova i venditori di animali: pecore, buoi e
mercanti sono cacciati fuori, tutti insieme, eloquenza dei gesti. Invece
ai venditori di colombe rivolge la parola: la colomba era l'offerta dei
poveri, c'è come un riguardo verso di loro. Gettò a terra il denaro, il
dio denaro, l'idolo mammona innalzato su tutto, insediato nel tempio
come un re sul trono, l'eterno vitello d'oro. Non fate della casa del
Padre mio un mercato... Mi domando qual è la vera casa del padre. Una
casa di pietre? «Casa di Dio siamo noi se custodiamo libertà e speranza»
(Eb 3,6). La parola di Gesù allora raggiunge noi: non fate mercato
della persona! Non comprate e non vendete la vita, nessuna vita, voi che
comprate i poveri, i migranti, per un paio di sandali, o un operaio per
pochi euro. Se togli libertà, se lasci morire speranze, tu dissacri e
profani il più vero tabernacolo di Dio. E ancora: non fate mercato della
fede. Tutti abbiamo piazzato ben saldo nell'anima un tavolino di
cambiamonete con Dio: io ti do preghiere, sacrifici e offerte, tu in
cambio mi assicuri salute e benessere, per me e per i miei. Fede da
bottegai, che adoperano con Dio la legge scadente, decadente del
baratto, quasi che quello di Dio fosse un amore mercenario. Ma l'amore,
se è vero, non si compra, non si mendica, non si finge. Dio ha viscere
di madre: una madre non la puoi comprare, non la devi pagare, da lei sei
ripartorito ogni giorno di nuovo. Un padre non si deve placare con
offerte o sacrifici, ci si nutre di ogni suo gesto e parola come forza
di vita. Pochi minuti dopo, i mercanti di colombe avevano già rimesso in
fila le loro gabbie, i cambiamonete avevano recuperato dal selciato
anche l'ultimo spicciolo. Il denaro era pesato e contato di nuovo, era
riciclato a norma di legge. Benedetto da tutti: pellegrini, sacerdoti,
mercanti e mendicanti. Il gesto di Gesù sembra non avere conseguenze
immediate, ma è profezia in azione. E il profeta ama la parola di Dio
più ancora dei suoi risultati. Il profeta è il custode che veglia sulla
feritoia per la quale entrano nel cuore speranza e libertà. Chi vuole
pagare l'amore va contro la sua stessa natura e lo tratta da prostituta.
Quando i profeti parlavano di prostituzione nel tempio, intendevano
questo culto, tanto pio quanto offensivo di Dio, quando il fedele vuole
gestire Dio: io ti do preghiere e sacrifici, tu mi dai sicurezza e
salute. L'amore non si compra, non si mendica, non si impone, non si
finge. Ma poi, se entrasse nella mia casa, che cosa mi chiederebbe di
rovesciare in terra, tra i miei piccoli o grandi idoli? Tutto il
superfluo...
Il vangelo in poche parole