0 - 6 Anni
Per valorizzare la presenza dei genitori appare sempre più promettente curare la preparazione al Battesimo e la prima fase della vita (0-6 anni). L'evangelizzazione passa, in questo periodo, attraverso il linguaggio delle relazioni familiari.
Come mostrano molte esperienze, si tratta di mettere in atto gradualmente un'attenzione pastorale per e con gli adulti, oltre che di impegnarsi nell'annuncio ai piccoli.
La pastorale battesimale e delle prime età costituisce un terreno fecondo per avviare buone pratiche di primo annuncio per e con genitori, famiglie, nonni e insegnanti delle scuole per l'infanzia.
La comunità cristiana impara in tal modo a costruire relazioni fondate sulla continuità, la gratuità, la semplicità, la stima per ciò che le famiglie realizzano nella dedizione per i loro figli.
Nella nostra comunità pastorale si cercherà di valorizzare tutte le occasioni favorevoli. Alcune iniziative già esistenti sono:
- la domenica dopo Pasqua, la Memoria del battesimo, per le famiglie di tutti i battezzati dell’anno precedente
- la proposta educativa delle quattro Scuole dell’infanzia parrocchiali, col supporto della F.I.S.M.
- Iniziative varie a portata di bambino potranno essere –gradualmente- la novena di Natale, qualche festa in oratorio, qualche momento rivolto all’intera famiglia, ecc.
Avvisi
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La riflessione (commento a cura di Tiziana Mazzei)
Dunque prima togliamo la trave dal nostro
occhio e poi ci vedremo per togliere la pagliuzza dall'occhio di chi il
Signore ci mette vicino. A questo punto vorrei due volontari. Si
presentano due bambini Prendo il primo bambino e davanti a tutti lo
bendo in modo che non possa vedere. Poi dico all'altro bambino di
condurlo per mano all'uscita della chiesa. Naturalmente i due riescono
ad uscire celermente e facilmente perché colui che fa da guida è senza
benda. Successivamente ripeto l'esperimento ma all'insaputa di chi è
guidato, metto la benda anche al bambino che deve fare da guida. Questa
volta l'incedere verso la porta di uscita della chiesa si fa al quanto
difficoltoso. I due bambini urtano e sbattono continuamente. Faccio loro
descrivere come si sono sentiti nei due esperimenti appena portati a
termine. Nel primo caso il bambino guidato si è sentito protetto, sicuro
e in pace, nel secondo caso, pur non sapendo che chi lo guidava era
anche lui bendato ha provato paura, ansia e incertezza. Questa volta le
stesse sensazioni ancora più accentuate le ha provate anche il bambino
che doveva fare da guida. Per poter guidare gli altri dobbiamo prima
vederci bene noi. Cosa significa questo concretamente? Significa che è
necessario far penetrare la Parola di Dio fin nel profondo del nostro
spirito in modo che ogni nostra azione e parola nascano da un cuore
trasformato e animato dalla Grazia. Se voglio sapere quanto è forte la
mia unione con Dio devo guardare a come parlo. La scrittura infatti
dice: “L'uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene;
l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca
infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda”. Le parole nostre sono
molto indicative di ciò che alberga nel nostro cuore: se sono
appassionato di calcio, parlerò spesso di partite, scudetti, squadre,
campionati, se sono intenditore di musica, le mie conversazioni
verteranno specialmente su questo tema, se sono innamorata/o di un
ragazzo/a il mio pensiero sarà sempre verso l'amato e spesso anche il
mio parlare coinvolgerà in qualche modo lui/lei. Anche i sentimenti e le
emozioni che si alternano in me si faranno strada non tanto e non solo
nelle parole quanto nel tono della voce, nella mimica facciale e nel
tratto. La Parola di Dio riesce a penetrare nelle più intime fibre del
nostro essere e a trasformare il nostro sentire e percepire la realtà.
Quello che prima avremmo considerato una disgrazia diventa
un'opportunità, quello che giudicavamo un castigo di Dio, diventa una
strada eccellente per incontrare Dio e una vera benedizione della Divina
Provvidenza, quello che reputavamo spazzatura diventa più prezioso
della nostra stessa vita. Allora bambini vogliamo fare questo test: di
cosa parlo di solito? E in che modo parlo, cioè il mio parlare è
volgare, sgarbato, strafottente, oppure affabile, educato, gentile?
Facciamo il proposito di iniziare a correggere il nostro linguaggio
chiedendo a Gesù: “Signore prestami le tue labbra perché io dica solo
quello che tu mi suggerisci”.... e prima ancora chiediamogli di plasmare
i nostri pensieri, i nostri desideri e intendimenti perché la bocca
parla dall'abbondanza del cuore.
La vignetta di Fano
#Strade Dorate: Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don
Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.

Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.
Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.3 marzo 2019