0 - 6 Anni

Per valorizzare la presenza dei genitori appare sempre più promettente curare la preparazione al Battesimo e la prima fase della vita (0-6 anni). L'evangelizzazione passa, in questo periodo, attraverso il linguaggio delle relazioni familiari.
Come mostrano molte esperienze, si tratta di mettere in atto gradualmente un'attenzione pastorale per e con gli adulti, oltre che di impegnarsi nell'annuncio ai piccoli.

La pastorale battesimale e delle prime età costituisce un terreno fecondo per avviare buone pratiche di primo annuncio per e con genitori, famiglie, nonni e insegnanti delle scuole per l'infanzia.
La comunità cristiana impara in tal modo a costruire relazioni fondate sulla continuità, la gratuità, la semplicità, la stima per ciò che le famiglie realizzano nella dedizione per i loro figli.

Diocesi di Como
Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, Cap. 7

Nella nostra comunità pastorale si cercherà di valorizzare tutte le occasioni favorevoli. Alcune iniziative già esistenti sono:

  • la domenica dopo Pasqua, la Memoria del battesimo, per le famiglie di tutti i battezzati dell’anno precedente
  • la proposta educativa delle quattro Scuole dell’infanzia parrocchiali, col supporto della F.I.S.M.
  • Iniziative varie a portata di bambino potranno essere –gradualmente- la novena di Natale, qualche festa in oratorio, qualche momento rivolto all’intera famiglia, ecc.

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Pronti a dire i nostri “sì” con gioia

Vangelo Ragazzi: Pronti a dire i nostri “sì” con gioia

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini II dom TA (Immacolata) anno A

Anche noi vogliamo capire






La riflessione
(commento a cura di Tiziana Maffei)

Oggi celebriamo la festa della Immacolata Concezione. Secondo voi, bambini, cosa vuol dire “Immacolata Concezione”?

Ognuno di noi, come sapete, viene concepito, ossia inizia a vivere, nella pancia della mamma. Anche la Madonna ha iniziato a vivere nella pancia della sua mamma, che si chiamava...
Bambini, come si chiamava la mamma di Maria?

Si chiamava Anna e anche lei è santa in cielo. La differenza con noi è che Maria, per un particolare disegno di Dio, ha iniziato la sua vita senza avere e sentire l'inclinazione al male. Per cercare di capire quanto ho detto, facciamo conto che la nostra anima e quella di Maria siano come una maglietta. Quella di Maria è tutta bianca e senza macchia, appunto immacolata. La nostra, fin da quando nasciamo, ha una piccola macchia. Nel corso della vita la maglietta di Maria è rimasta sempre bianca, la nostra si macchia e smacchia continuamente a seconda di quanto spesso la sporchiamo e la laviamo. Le macchie che compaiono sulla nostra maglietta e che si aggiungono alla macchia iniziale sono dovute ai nostri peccati, a tutti quegli atteggiamenti, pensieri, parole, omissioni, che si oppongono a ciò che costituisce il nostro vero bene.

Maria è riuscita a far rimanere la maglietta bianca attraverso una semplice parola, la parola “sì”. Maria ha detto sì a tutti gli inviti di Dio a fare il bene. Oggi vorrei riflettere insieme a voi su questa parolina, “sì”, sulla virtù del saper rispondere prontamente a Dio.
Mi direte: “Come possiamo sentire la voce di Dio?”

Dio ci parla continuamente attraverso la vocina della nostra coscienza, attraverso i nostri genitori, i maestri, i catechisti, gli insegnanti, ma anche attraverso gli avvenimenti della vita e le circostanze.

Sapere dire “sì“ e anche rifiutarsi di dire “sì” ha delle conseguenze non soltanto per la persona che lo pronuncia ma anche per molte altre persone. Siamo infatti tutti legati gli uni agli altri. Esempio: se un autista dell'autobus decide di saltare una corsa del suo turno ciò si ripercuote sugli utenti di quella linea, sulla azienda e sulla città.

Nel brano della prima lettura di oggi, tratto dal libro della Genesi, Dio chiede ad Adamo:

“Dove sei?” Adamo, poiché aveva disobbedito al comando di Dio si era nascosto...

Maria dà al posto di Adamo la risposta che Dio si attende da ciascuno di noi: “Eccomi!”

Maria non solo risponde “sì”, ma risponde anche prontamente, e con gioia.

Non è sempre facile rispondere “sì” e soprattutto rispondere “sì” in questo modo.

Ad esempio, se state giocando a biliardino e la mamma vi chiama perché ha bisogno che voi torniate a casa per stare con il nonno, perché lei deve uscire a fare delle commissioni, non è facile rispondere prontamente: “Certo mamma, vengo subito”!

Di solito, anche se poi facciamo quello che ci viene richiesto, lo facciamo brontolando e quasi sempre dopo un tempo abbastanza lungo di attesa. Dire “sì” come ha fatto Maria comporta, infatti, sapere dire anche dei “no”.

Ecco un esempio che ben ci illustra quanto affermato: se in questo momento il mio dovere è fare i compiti, devo saper dire di “no” all'amichetto che mi invita a giocare alla play-station, al cuginetto che mi vuole coinvolgere a giocare a calcio, alla sorellina che vuole che guardi i cartoni animati con lei. Più riesco a dire “sì” al dovere del momento e più mi sarà facile nel futuro capire e rispondere “sì” agli inviti successivi. Insomma dire “sì “è difficile ma nello stesso tempo può diventare sempre più possibile. In questo brano del Vangelo l'angelo suggerisce a Maria e quindi anche a ciascuno di noi, il segreto per riuscire a dire “sì” anche quando ci sembra troppo difficile. Ecco le due frasi che non dobbiamo mai dimenticare: “Non temere”... e: “Niente è impossibile a Dio.”

Quindi, per riassumere, oggi Maria ci insegna a dire “sì” al bene, ricordandoci e ripetendoci:
“Non aver paura,” e: “Nulla è impossibile a Dio”.

Ringraziamo Maria per il suo Sì, e con il suo aiuto cerchiamo di imitarla.

Concludiamo pregando insieme con queste parole: “Signore Gesù, tu che ci hai detto di non temere perché niente è impossibile a Dio, sostienici nel nostro cammino di ogni giorno e fa' che ti seguiamo sempre pronti a dire i nostri “sì” con gioia. Amen”.

La vignetta di Robihood

 

#Strade Dorate: Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica 8 dicembre 2019 per i ragazzi

07/12/2019 Categoria: Torna all'elenco