0 - 6 Anni
Per valorizzare la presenza dei genitori appare sempre più promettente curare la preparazione al Battesimo e la prima fase della vita (0-6 anni). L'evangelizzazione passa, in questo periodo, attraverso il linguaggio delle relazioni familiari.
Come mostrano molte esperienze, si tratta di mettere in atto gradualmente un'attenzione pastorale per e con gli adulti, oltre che di impegnarsi nell'annuncio ai piccoli.
La pastorale battesimale e delle prime età costituisce un terreno fecondo per avviare buone pratiche di primo annuncio per e con genitori, famiglie, nonni e insegnanti delle scuole per l'infanzia.
La comunità cristiana impara in tal modo a costruire relazioni fondate sulla continuità, la gratuità, la semplicità, la stima per ciò che le famiglie realizzano nella dedizione per i loro figli.
Nella nostra comunità pastorale si cercherà di valorizzare tutte le occasioni favorevoli. Alcune iniziative già esistenti sono:
- la domenica dopo Pasqua, la Memoria del battesimo, per le famiglie di tutti i battezzati dell’anno precedente
- la proposta educativa delle quattro Scuole dell’infanzia parrocchiali, col supporto della F.I.S.M.
- Iniziative varie a portata di bambino potranno essere –gradualmente- la novena di Natale, qualche festa in oratorio, qualche momento rivolto all’intera famiglia, ecc.
Avvisi
Vangelo Ragazzi: Il Signore agisce insieme con noi
Videovangelo della domenica in cartoni animati
Videovangelo bambini dom Ascensione del Signore TP anno B
La riflessione (commento a cura di Elisa Ferrini)
Rimaniamo nel Suo amore e faremo cose belle e grandi, anche per noi questo è un “ascendere” verso il meglio!
Buona domenica di “salita”!
La vignetta di Fano
Alcune chiavi di lettura dell'immagine
Il Signore se ne va e resta.
No, non è il gioco del nascondino. È un modo per dirci che è il “nostro
tempo”: il tempo di agire, di impegnarci, di vivere ciò che significa la
gioia della Risurrezione… E di annunciarlo instancabilmente.
Il Signore se ne va, ma resta nel nostro
cuore, per trasformare la nostra mente e attivare le nostre mani
nell'abbandono quotidiano fino alla fine.
Il Signore se ne va, ma lo abbiamo così
vicino che in ogni palpito del cuore possiamo sentirlo battere,
soprattutto nei piccoli, in quelli che non contano, nei poveri ...
Il Signore se ne va, ma noi restiamo
con Lui. Non c'è modo che il corpo che è la sua testa, il suo motore, la
sua Vita lasci il corpo. Il Signore se ne va, ma qui c’è la Chiesa che
serve i poveri per renderlo presente.
Il Signore se ne va. È il nostro turno.
Non dimentichiamolo. È seduto alla destra del Padre e vuole che questo
nostro mondo salga a Lui.