0 - 6 Anni
Per valorizzare la presenza dei genitori appare sempre più promettente curare la preparazione al Battesimo e la prima fase della vita (0-6 anni). L'evangelizzazione passa, in questo periodo, attraverso il linguaggio delle relazioni familiari.
Come mostrano molte esperienze, si tratta di mettere in atto gradualmente un'attenzione pastorale per e con gli adulti, oltre che di impegnarsi nell'annuncio ai piccoli.
La pastorale battesimale e delle prime età costituisce un terreno fecondo per avviare buone pratiche di primo annuncio per e con genitori, famiglie, nonni e insegnanti delle scuole per l'infanzia.
La comunità cristiana impara in tal modo a costruire relazioni fondate sulla continuità, la gratuità, la semplicità, la stima per ciò che le famiglie realizzano nella dedizione per i loro figli.
Nella nostra comunità pastorale si cercherà di valorizzare tutte le occasioni favorevoli. Alcune iniziative già esistenti sono:
- la domenica dopo Pasqua, la Memoria del battesimo, per le famiglie di tutti i battezzati dell’anno precedente
- la proposta educativa delle quattro Scuole dell’infanzia parrocchiali, col supporto della F.I.S.M.
- Iniziative varie a portata di bambino potranno essere –gradualmente- la novena di Natale, qualche festa in oratorio, qualche momento rivolto all’intera famiglia, ecc.
Avvisi
Vangelo Ragazzi: Il lavoro nella vigna e la felicità
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Tratto da Dossier Catechista settembre 2020
La riflessione (commento a cura di Maria Teresa Visonà)
Lasciatevi amare da Gesù, leggete ogni giorno
qualche pezzettino di Vangelo, ascoltate le sue parole e mettetele in
pratica. È questa la vera felicità.
La vignetta di Fano
Alcune chiavi di lettura dell'immagineAbbiamo la testa dura e, per quante
indicazioni riceviamo, non scopriamo mai del tutto che siamo invitati a
lavorare nella vigna del Regno. Anche se colpisce la sfacciataggine e il
comportamento inappropriato del primo figlio con il padre - o forse non
tanto oggi - ciò che è interessante nell'ottica di questa parabola è
che è andato nella vigna e ha lavorato, cioè che ha fatto la sua
volontà.
Questo indica che esteriormente
può sembrare che siamo uniti al Vangelo e, in realtà, questa non è
un'opzione radicale nella nostra vita. Ricordiamo le critiche di Gesù ai
farisei che erano specialisti nel dire "sì" a Dio e poi vivevano
mascherati nella loro ipocrisia.
Rivediamo la nostra vita e
correggiamo, personalmente e come comunità, tante condizioni che ci
impediscono coraggiosamente di assumere il lavoro del Regno. Ciò che
conta è andare alla vigna ed essere abbracciati a Cristo. Se lo facciamo
senza protestare, molto meglio. In altre parole, come dice molto bene
Patxi Fano nel suo disegno, il "sì" ci fa vivere nello Spirito, il "no"
ci chiude nel nostro egoismo. Speriamo di andare avanti nel pronunciarlo
con la vita piuttosto che con le parole della bocca.
Amiamo, con coraggio e
dedizione, in silenzio e continuamente. Che siamo così concentrati
sull'amore, Signore, da non renderci conto che l'amore è un compito.