0 - 6 Anni
Per valorizzare la presenza dei genitori appare sempre più promettente curare la preparazione al Battesimo e la prima fase della vita (0-6 anni). L'evangelizzazione passa, in questo periodo, attraverso il linguaggio delle relazioni familiari.
Come mostrano molte esperienze, si tratta di mettere in atto gradualmente un'attenzione pastorale per e con gli adulti, oltre che di impegnarsi nell'annuncio ai piccoli.
La pastorale battesimale e delle prime età costituisce un terreno fecondo per avviare buone pratiche di primo annuncio per e con genitori, famiglie, nonni e insegnanti delle scuole per l'infanzia.
La comunità cristiana impara in tal modo a costruire relazioni fondate sulla continuità, la gratuità, la semplicità, la stima per ciò che le famiglie realizzano nella dedizione per i loro figli.
Nella nostra comunità pastorale si cercherà di valorizzare tutte le occasioni favorevoli. Alcune iniziative già esistenti sono:
- la domenica dopo Pasqua, la Memoria del battesimo, per le famiglie di tutti i battezzati dell’anno precedente
- la proposta educativa delle quattro Scuole dell’infanzia parrocchiali, col supporto della F.I.S.M.
- Iniziative varie a portata di bambino potranno essere –gradualmente- la novena di Natale, qualche festa in oratorio, qualche momento rivolto all’intera famiglia, ecc.
Avvisi
Assemblea diocesana dell'Azione Cattolica: "Le ragioni della gioia"
Non a caso l'assemblea associativa diocesana (18 settembre) si tiene
il giorno dopo l'assemblea diocesana con il vescovo (17 settembre) e
pochi giorni prima la veglia al Monte Croce (Como, 30 settembre) che
apre la terza tappa del percorso “Impegno per la città” iniziato nel
2014.
“Raccontare la gioia in un tempo dove la sofferenza delle persone
colpite dal terremoto, delle persone immigrate, delle persone che vivono
momenti difficili – afferma il Presidente diocesano – sembra ad
alcuni un esercizio fuori dalla realtà. Per un
cristiano significa abitare la sofferenza, farsi interrogare dalla
sofferenza, condividere la sofferenza del mondo sapendo che, nonostante
tutto, la sofferenza non è l'ultima parola. E' un percorso di umanità e
di fede che l'Azione cattolica ha scelto e sceglie di vivere nella
quotidianità riscoprendo e comunicando le ragioni della gioia cristiana,
la gioia del Vangelo sulla quale papa Francesco ha posto la
sua enciclica. E poi c'è la gioia di essere Azione cattolica, una gioia
semplice e profonda che viene dal gustare un dono bellissimo che siamo
chiamati a rendere condividere nella nostra Chiesa e nella nostra Città.
Quella del 18 settembre sarà l'assemblea che aprirà la stagione dei
rinnovi e dei ricambi che non si fermano a ur importanti questioni
organizzative ma incoraggiano a guardare più in alto e più lontano, a
osare percorsi educativi e formativi orientati a quel nuovo umanesimo
che trova pienezza in Gesù Cristo”.
da www.azionecattolicacomo.it