Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Talità Kum!

Vangelo Ragazzi: Talità Kum!

Videovangelo della domenica in cartoni animati

XIII domenica TO anno B


Anche noi vogliamo capire








La riflessione
(commento a cura di Elisa Ferrini)

Queste domeniche, in cui riportiamo alle orecchie la vita di Gesù, ci aiutano a ricordare bene ciò che Gesù è veramente, ovvero il il Dio dei vivi e della vita.

Proviamo a comprenderlo alla luce di questi miracoli, apparentemente "scontati".

Anche oggi come la scorsa domenica, Gesù "passa all'altra riva" e già questo potrebbe indicarci un cambiamento di sguardo, un guardare con una prospettiva diversa.

Questo passaggio porta con sé due gesti importanti: una guarigione dalla malattia ed una resurrezione dalla morte, entrambi accomunati dalla stessa "forza motrice": la fede in Gesù.

Potremmo dire: "facile, si sa che si dovrebbe aver fede in Gesù!". Certo, "si dovrebbe aver fede " è il verbo giusto, ma perché non è così scontato se cerchiamo di immergerci dentro il testo?

In questo Vangelo Marco ci narra delle situazioni, dei fatti in cui sarebbe più semplice gettare la spugna della fede e credere che questo Dio, non è così attento a rispondere IMMEDIATAMENTE alle mie esigenze.

Qui abbiamo due esigenze forti: una donna malata da dodici anni e una ragazza morta.

Possiamo pensare che la donna avesse rinunciato a credere in qualsiasi cosa e possibilità di guarigione (aveva speso i suoi averi per essere guarita senza alcun risultato). Sappiamo già che al tempo di Gesù essere malato voleva dire essere peccatore e quindi escluso ed emarginato, se si era donna poi...

Eppure lei ha FEDE e ci crede davvero. Ci crede talmente tanto che è convinta basti anche solo toccare un pezzetto del mantello di Gesù per essere guarita. E la sua fede, nonostante tutto, le dà ragione; è Gesù stesso che le conferma che credere in Lui come Dio della vita, che dona la vita nuova, vera, anche nel momento di assenza di speranza: è la strada giusta.

Ma questa donna è l'imprevisto lungo la strada che Gesù stava percorrendo insieme a Giairo per raggiungere la figlia; quell'imprevisto che forse fa arrivare Gesù troppo tardi: la fanciulla è morta ormai, non c'è speranza, è inutile, diremmo noi!

Invece anche qui Gesù spiazza: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme» Lo prendono in giro per queste parole, ma Lui prende con sé i suoi amici Pietro, Giacomo e Giovanni e il padre e la madre della bambina. Arriva dalla fanciulla e, prendendola per mano, la incoraggia ad alzarsi:" Talità kum!". Ed ecco il miracolo: la fanciulla si alza, cammina e Gesù si preoccupa ancora per lei, raccomandandosi di darle da mangiare. Anche in questo caso Gesù conferma l'importanza della fede; prima di arrivare dalla fanciulla, alla notizia della sua morte, quando tante voci facevano credere a Giairo che nulla più potesse essere possibile, Gesù dice perentorio: «Non temere, soltanto abbi fede!». Giairo fa questo: nonostante le voci di morte e di cedimento, nonostante il gran dolore che provava e lo smarrimento che sentiva nel suo cuore, dona a Gesù la sua fede, forse piccola, forse insicura e impaurita, fatta di dubbi e di incertezze; eppure necessaria per far sì che il Signore ridoni la vita.

Ecco cosa ci ricorda oggi il Vangelo: riporta al nostro cuore che Lui è il DIO DELLA VITA (perché ri-cordare, ormai sappiamo che vuol dire ri-portare al cuore qualcosa che già ci è stato seminato dentro).

Ci ricorda che basta ascoltare quelle voci che ci riportano ad amare, apprezzare la nostra vita nonostante tutto.

A ciascuno di noi, il Signore ripete "Talità kum". In ognuno di noi c'è vita per risplendere, per lottare e sognare!

Su ogni creatura, su ogni fiore, uomo, donna ripete questa benedizione: "alzati, risvegliati".

Facciamo sì che questo tempo disteso di vacanza, sia un tempo di risveglio, come opportunità per ascoltare la voce di Gesù che dona vita e non quella della folla che è priva di speranza.
Buon tempo di ristoro.

La vignetta di Fano



«Che domenica stiamo?»: Commento alle Letture con i ragazzi e con don Roberto Faruggio

                                                                                                
Un simpatico prete di Sarno in Campania, don Roberto Farruggio , ogni settimana risponde alle domande dei ragazzi della sua parrocchia sulle letture della domenica. Un altro modo bello e divertente per riflettere sul vangelo e conoscere meglio Gesù.

https://1.bp.blogspot.com/_EJTm1g__MX4/R4tFvRrqwkI/AAAAAAAAADo/LIOEEYdcZ4A/s200/torno_subito_forse.JPG

«Che domenica stiamo?»: Don Roberto Farruggio con i suoi ragazzi ci spiega la Parola

#Strade Dorate:
Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.1 luglio 2018

30/06/2018 Categoria: Torna all'elenco