Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Briciole

Vangelo Ragazzi: Briciole

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini XX dom To anno A

Anche noi vogliamo capire (non disponibile questa settimana)

La riflessione
(commento a cura di p. Ermes Ronchi)

Pochi personaggi del Vangelo sono simpatici come questa donna, una madre straniera che non si arrende ai silenzi di Gesù, ma intuisce sotto il suo rifiuto l'impazienza di dire sì.

Una madre pagana, che non conosce Jahvè, che adora Baal e Astarte,­ dichiarata donna di grande fede. E non è per la perseveranza nel gridare il suo dolore, quanto perché, con il suo cuore di madre, sente Dio più attento alla felicità che alla fedeltà dei suoi figli. Crede in un Dio che considera la salute di una ragazza pagana più importante che non il culto dei leviti e le formule della fede. Crede che la gloria di Dio è ­l'uomo vivente, la creatura guarita, una ragazza felice, una madre abbracciata alla carne della sua carne, finalmente risanata.

Questa donna non ha la fede dei teologi, ma quella delle madri che soffrono. Conosce Dio dal di dentro e sa che la sua legge suprema è ­che l'uomo viva, sa che Dio dimentica i propri diritti per i diritti dell'uomo che soffre. Grande è ­la tua fede!. Allora grande­ ancora la fede sulla terra, dentro e fuori la Chiesa, perché grande è­ il numero delle madri di Tiro e Sidone, che non sanno il Credo ma sanno il cuore di Dio. E lo sanno dal di dentro. Non conoscono il nome di Jahvè, ma ne conoscono il cuore. Sanno che se un figlio soffre, per questa semplice, nuda ragione Dio si fa vicino e appartiene al loro dolore.
Una frase dà la svolta al dialogo:

i cuccioli sotto la tavola mangiano le briciole dei bambini. Dice quella donna:

non puoi fare delle briciole di miracolo, briciole di segni, per questi cani di pagani?

In questo presente di fame e di festa, di vacanze e di miseria, una fiumana di madri cananee implorano ancora briciole per i loro cuccioli, le implorano da noi, discepoli del nazareno:

fate dei segni, dei piccolissimi segni, almeno delle briciole di miracolo, per noi, i cagnolini della terra. Allora si delinea il Regno, la terra come Dio la sogna: una tavola ricca di pane, una corona di figli, briciole, e dei cuccioli in attesa. Questa immagine si è fatta strada verso il cuore di Gese può farsi strada verso il nostro. Affinché nessuno sia senza pane, e i cuccioli siano trasformati in figli. La pietà di Dio ci chiama a chinarci sugli ultimi, a prendere tutti gli esclusi da sotto la tavola, a metterli tra i figli, anzi sopra il candeliere, perché anch'essi hanno occhi di luce, perché ci sia più luce sulla mensa e sul futuro del mondo.


La vignetta di Robihood



 
#Strade Dorate: Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica 16 agosto 2020 per i ragazzi


Commento al Vangelo per bambini e ragazzi a cura di don Nicola Salvemini



Dalla parrocchia Sacra Famiglia in Corato (BA) un commento per i ragazzi per tentare di vivere la comunità nella gioia oltre questo tempo difficile di pandemia.

Commento al Vangelo di domenica 16 agosto 2020 per bambini e ragazzi


15/08/2020 Categoria: Torna all'elenco