Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Sondrio: Partite in carcere, vince la solidarietà

Sondrio: Partite in carcere, vince la solidarietà

Interessante iniziativa voluta dalla direttrice della casa circondariale di Sondrio Stefania Mussio e dal cappellano della struttura don Ferruccio Citterio: in questi pomeriggi d’estate i detenuti hanno potuto sfidare nel piccolo cortile in cemento all’interno del carcere alcuni ragazzi del capoluogo. Sono andate in scena due sfide: nella prima i ragazzi di alcuni oratori cittadini sono riusciti a sconfiggere i detenuti, mentre nella seconda è arrivato il pronto riscatto. Ovviamente, però, gli obiettivi dell’iniziativa, resa possibile anche dall’impegno dell’educatrice Maria Antonietta Tevere Maellaro e da tutto il personale in servizio nella casa circondariale del capoluogo, andava molto al di là dell’aspetto più puramente agonistico. I detenuti hanno infatti avuto l’opportunità di divertirsi dedicandosi a uno sport e una attività che li appassiona confrontandosi con i ragazzi. E, anche chi non è sceso in campo per giocare non è rimasto nella sua cella, ma si è accomodato a “bordo campo” per tifare e incitare i giocatori. L’esperienza è stata molto positiva anche per i ragazzi che hanno varcato la soglia del carcere per sfidare i detenuti. Dopo la partita, peraltro, le chiacchiere sono proseguite sempre nel cortile dove i giocatori si sono rifocillati con pizza e bibite prima di salutarsi con l’impegno e la speranza che altre partite possano essere giocate presto.  G.Mai.

01/08/2016 Categoria: Torna all'elenco