Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Messe senza popolo? Il dibattito in rete e la risposta di mons. Angelo Riva

Messe senza popolo? Il dibattito in rete e la risposta di mons. Angelo Riva

  Consigliamo vivamente la lettura dell'articolo di mons. Angelo Riva, direttore del Settimanale della diocesi di Como, che chiarisce molte domande e obiezioni sulle misure precauzionali contro il coronavirus, in particolare sul divieto temporaneo alla celebrazione dell'eucaristia con la comunità.

Messe senza popolo? Il dibattito in rete e la risposta del nostro direttore

da www.settimanalediocesidicomo.it

Messe sospese? Il sospetto di essere vittime di un sopruso dello Stato laico. E quindi l’invito più o meno velato all’obiezione di coscienza e alla disobbedienza civile. Corredato da una ricercata giustificazione nel radicalismo della fede: i veri santi non sarebbero stati zitti, e non si sarebbero fatti sfilare di dosso l’Eucaristia. Cedere al diktat dello Stato è segno di una Chiesa pavida e dalla fede ormai annacquata dal secolarismo e dal «politicamente corretto»…

Sono questi alcuni degli umori circolanti in rete, sulla nostra pagina FaceBook. Sintomi di un disorientamento e di un dolore dei credenti che vanno presi sul serio, perché nascono da un sincero amore per la Chiesa e per l’Eucaristia («per me la Messa è nutrimento come il pane quotidiano – afferma Giulio -, sento il bisogno di rapportarmi con Dio in casa sua, che per me è la chiesa»).
Ma che vanno anche un po’ educati e ri-orientati secondo la verità del vangelo. Non, quindi, perché si vuole cedere alla convenienza politica del momento. Ma perché non si deve assecondare una pulsione sacralista che con la verità del vangelo ha poco da spartire.

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06/03/2020 Categoria: Torna all'elenco