Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Lettera del vescovo Oscar all'inizio dell'Avvento

Lettera del vescovo Oscar all'inizio dell'Avvento

Avvento 2017

Lettera di mons. Vescovo

Scrivo questi appunti nel giorno anniversario del mio ingresso in diocesi, il 27 novembre, prima domenica di Avvento dello scorso anno. Rendo grazie al Signore, con tutto il cuore, per la fedeltà che mi ha dimostrato in questo tempo santo, accompagnandomi e sostenendomi nel ministero episcopale che mi ha affidato.

Ringrazio nello stesso tempo anche voi, membri del santo popolo di Dio, con i vostri pastori, che mi avete accolto con tanta benevolenza e camminate in piena unità di intenti, pur nelle difficoltà e le lentezze che spesso constatiamo.
Sono grato a quanti, con tanta saggezza, si spendono generosamente nei diversi ambienti ecclesiali e sociali, mentre in questo modo alimentano l'immagine di una Chiesa viva, uomini e donne che trasmettono a tutti l'invito di diventare ciò che sono chiamati ad essere: "testimoni e annunciatori della Misericordia di Dio". È questo il titolo dell'annunciato prossimo Sinodo della nostra Chiesa comense, la cui "Commissione preparatoria" si riunirà per la prima volta il prossimo 9 dicembre.

Queste ultime settimane, poi, sono "insaporite" da un groviglio di difficoltà, che se suscitano preoccupazione, tuttavia rafforzano maggiormente l'unità dei discepoli del Signore, i quali procedono compatti, diversamente dalle finalità di chi vorrebbe, con le sue azioni, contribuire a dividere. I cristiani rispondono al male con la ricerca appassionata della verità e si mantengono umili testimoni di Gesù nella sua Chiesa, che da sempre subisce persecuzione. È noto il piano satanico di chi vorrebbe screditare la Chiesa (e i sacerdoti) davanti al mondo, a partire anche dalle sue debolezze interne e dalle fragilità, che sono ineliminabili, ma insieme si realizza la promessa del Signore, che ama la sua Chiesa e non permette che le forze del male possano sopraffarla.

Le insegne luminose, che anzi tempo stanno comparendo già qua e là, nelle città e nei paesi, anticipano artificiosamente, prima ancora del troppo breve tempo liturgico dell'Avvento, ciò a cui tutti gli uomini aspirano, ossia a un clima di festa e di gioia. Il mondo del commercio, con i suoi messaggi pubblicitari, sia pure inconsapevolmente, richiama l'attesa comune di un nuovo stile di vita, fondato sulla pace e sulla fraternità. È un messaggio tanto condivisibile e caro a noi cristiani, che dedichiamo soprattutto il tempo dell'Avvento, proprio a rafforzare nella speranza l'attesa del Dio che viene. Noi attendiamo, infatti, non solo la promozione urgente e preziosa della pace e della fraternità, ma Colui che porta in sé questi doni e li offre agli uomini, chiamati a promuovere responsabilmente, e insieme, la pace, frutto della giustizia, e testimoniare la fraternità, segno di una condivisione sincera e profonda.

In questo tempo di Avvento, come cristiani, sottolineiamo l'impegno quotidiano di costruire attorno a noi la pace, mediante relazioni fraterne veramente tese alla riconciliazione, riavvicinando le distanze e le fratture che spesso sussistono tra persone.
Inoltre creiamo le condizioni per generare gesti di fraternità, anche costosi, così che "scatti" nelle nostre famiglie, tra amici e nelle comunità cristiane la gioia, dono e segno messianico del Dio che viene.

Ricordo, da ultimo, che il tempo liturgico dell'Avvento è l'occasione favorevole per sviluppare una vera devozione mariana. Lei, che ci ha preceduto nel cammino della fede, ci aiuti a cantare il nostro Magnificat dentro le situazioni più ordinarie della nostra esistenza, anche nei tempi in cui siamo visitati dalle prove e dalle fatiche della vita.

+ vescovo Oscar

03/12/2017 Categoria: Torna all'elenco