Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

Le recensioni del Cinema Bernina: BOHEMIAN RAPSODY – di Bryan Singer, 2018

Le recensioni del Cinema Bernina: BOHEMIAN RAPSODY – di Bryan Singer, 2018

Pubblichiamo una recensione su Bohemian Rhapsody molto ben scritta da un amico e volontario di Cinema Bernina, Sebastiano Miotti. "Bohemian Rapsody" sarà proiettato al Cinema Bernina sabato 12 gennaio alle ore 21:00.

~ All’indomani della serata dedicata alla premiazione dei Golden Globes (anticamera dei più famosi Premi Oscar) vediamo trionfare alla categoria Miglior film drammatico proprio “Bohemian Rapsody”.

PERCHÈ VEDERLO?

Che sia sia nostalgici fan della band o che si ami semplicemente una storia personale tormentata raccontata con delicatezza questo film sa soddisfare entrambe le esigenze. La cura con cui sono state riprodotte fattezze e gestualità dei membri della band è da applausi, così come l’intervento sul comparto del montaggio sonoro, tanto che per il gran finale al “Live Aid” del 1985 sono state mixate le voci di decine di migliaia di fan che hanno mandato il brano cantato da loro a una campagna indotta dai produttori della pellicola. Il sogno di Freddie Mercury di essere amato per quello che era si intreccia alle mire più ampie di una band emergente entrambi avvolti nell’infinito carisma di questo frontman.

UN’ULTERIORE CONSIDERAZIONE CHE MI HA SUSCITATO IL FILM

Di ritorno dalla visione di "Bohemian Rapsody" (2018) ho notato una cosa: pregevole il lavoro del regista, ottimo l'apporto degli scenografi-costumisti, eccezionali gli attori ed il compositore-montatore, ma la rivelazione di questa produzione penso sia stato lo sceneggiatore, chi ha scritto il copione e la trama, Anthony McCarten, neozelandese, che negli ultimi quattro anni assieme a questo film ha scritto anche "L'ora più buia" (2017), sulla figura di Winston Churchill, e l’ormai molto noto "La teoria del tutto" (2014), su Stephen Hawking.

McCarten è anche scrittore e drammaturgo, ed ha un'indiscussa abilità nel tenere in equilibrio struttura narrativa sensazionalistica e precisione documentaristica da film biografico.

CURIOSITA'

Tre anni fa Eddie Redmayne vinse il Premio Oscar al miglior Attore Protagonista proprio per il film su Stephen Hawking. L'anno scorso è stato il turno di Gary Oldman per la sua interpretazione di Churchill. Viene da chiedersi se il prossimo 25 febbraio Rami Malek proseguirà la tradizione. Lui è stato eccelso e il premio al miglior attore protagonista ai Golden Globes del 6 gennaio scorso fa ben presagire.

Il che porta anche a domandarsi quanto di una straordinaria interpretazione attoriale derivi dalla scrittura che del personaggio ha fatto lo sceneggiatore. Verosimilmente azioni e battute di livello galvanizzano ulteriormente un professionista e lo lusingano, portandolo a recitare come mai prima di allora. Basti pensare alle performance nei film di Woody Allen. Prendiamo il film "Café Society" (2016), ad esempio.

Si noti che è da poco reperibile (e speriamo più diffusamente distribuito in futuro) un nuovo film scritto da McCarten, "The Pope", anch’esso un biopic sui due papi in carica ed il delicato passaggio verso l’elezione di Papa Francesco. Gli attori protagonisti saranno di grandissima levatura, non ve li rivelo lasciandovi la curiosità di documentarvi a riguardo.

P.S. pare che in cantiere lo sceneggiatore abbia anche un script su John Lennon e Yoko Ono

Sebastiano Miotti

09/01/2019 Categoria: Torna all'elenco