Oratorio

Un pilastro portante di ogni comunità cristiana è l’oratorio. Seguendo gli esempi di san Filippo Neri e di san Giovanni Bosco, gli oratori sono nati come occasioni educative per i ragazzi e i giovani, ad opera di adulti motivati e preparati, che vogliano bene ai ragazzi e collaborino con gli altri adulti (i genitori in primis) per la loro crescita umana e cristiana. Le attività oratoriane possono svolgersi in qualsiasi spazio o ambiente. L’”oratorio” infatti, prima ancora che un insieme di spazi e strutture, è innanzitutto uno stile, una cura, un’attenzione della Comunità tutta verso i più giovani.

Nella nostra Valle le diverse iniziative si svolgono a rotazione nei diversi spazi disponibili. L’attività più conosciuta, oltre alla catechesi e alle feste ad essa collegate, è l’avventura estiva del GREST, che coinvolge attivamente famiglie, educatori e diversi animatori.

Ma anche durante l’anno diverse sono le occasioni per “educare divertendo” e “divertire educando”: in alcuni paesi un gruppo di volontari adulti garantisce l’apertura settimanale dell’oratorio, proponendo attività ludiche e ricreative molto varie; in altri ci sono proposte di animazione liturgica e di canto adatte alla fascia dei ragazzi; ci sono poi proposte occasionali legate a tornei, teatri, compleanni, feste del paese, ecc.

Suggerimenti e materiali per l’animazione cristiana degli oratori sono a disposizione anche sul sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org.

Avvisi

La Parola è la mia casa: Voci e parole (III TA anno B)

La Parola è la mia casa: Voci e parole (III TA anno B)

I testi della liturgia di domenica 17 dicembre da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da www.tiraccontolaparola.it)

VOCI E PAROLE
di Paolo Curtaz


Chi sei? Cosa dici di te stesso?

C’è sempre qualcuno che ha bisogno di identificare, di incasellare, di definire. O, in questo caso, di indagare per rilasciare patentini di santità.

È un sacerdote, ma non frequenta il tempio.

È un profeta, ma non cerca le folle, anzi, fugge nel deserto.

È cercato e amato, ma sembra respingere, infastidito, quanti lo cercano con insistenza.

Giovanni l’evangelista, probabilmente suo discepolo, dice di lui che è un testimone.

Il testimone parla di qualcun altro, di qualcos’altro. Non di sé.

A noi, abituati a cercare visibilità e riconoscimento, incontrare uno che si identifica in funzione di un altro, mette i brividi. Noi che passiamo la vita a cercare titoli e riconoscimenti (scrivente in primis), incontrare uno che ragione per sottrazione manda in crisi.

Eppure Giovanni è così.

Quando parla di sé, dice io non sono.

Perché se non siamo capaci di denudarci davanti a Dio, se non siamo capaci di semplificare il nostro pensiero e il nostro desiderio, e non cercare altrove la nostra identità, di non vivere appesi al giudizio e al riconoscimento altrui, non riusciremo a far nascere e rinascere Cristo in noi.

Chi sei? Cosa dici di te stesso?

Rivolgessero a me questa domanda non avrei dubbi.

Ed elencherei i miei titoli di studio, il mio lavoro, le mie pubblicazioni, le cifre da capogiro degli internauti che mi leggono. E con malcelato orgoglio sottolineerei con garbo i successi, minimizzando i fiaschi. Certamente mi definirei a partire da ciò che faccio, da ciò che so, da ciò che mi viene riconosciuto.

Giovanni Battista no.

Tutti pensano che egli sia il Messia. Glielo si legge sui volti. Migliaia di pellegrini che lasciano la comoda Gerusalemme per scendere nel deserto. Brava gente che nel tempio e nelle sue liturgie sfarzose si sente a disagio. E cerca testimoni. Il testimone.

Se Giovanni dicesse ciò che tutti immaginano, verrebbe portato trionfalmente nella città santa.

Ma non è così.

Non sono il Cristo.

Non si prende per Dio, ci mancherebbe. Lo idolatrano, come facciamo anche noi davanti a persone coinvolgenti, a uomini di Dio affascinanti e credibili. E Giovanni li allontana infastidito.

Per accogliere il re dobbiamo smetterla di crederci re.

Se vogliamo incontrare Dio, dobbiamo smetterla di essere dio di noi stessi.

Piccoli narcisisti che si mettono sempre al centro. O che si lamentano di non essere al centro. O che fanno le vittime per attirare l’attenzione ed essere messi al centro.

Giovanni no, la sua vita è in riferimento ad altro.

Ad un Altro.

Allora cosa sei?

Cominciamo a sottrarre.

A togliere i titoli, i riferimenti agli altri (figlio di, moglie di, parroco di…), a togliere i ruoli, il mestiere. Togliamo per ritrovare l’essenza sotto la crosta. A volte non lo facciamo perché siamo terrorizzati da ciò che potremmo eventualmente incontrare. Un noi impresentabile.

Spoglia, Giovanni. Toglie. Scarta.

È il più grande uomo mai esistito, dirà di lui Gesù, ma non gli importa.

È un cercatore di Dio radicale e coerente. Ma non gli interessa.

Ha radunato attorno a sé migliaia di penitenti. Dettagli.

È un grande profeta, come Israele non ne vedeva da secoli. Irrilevante.

Cosa sei?

Voce, dice.

Voce imprestata ad una Parola.

Mi tremano i polsi mentre leggo. Solo questo? Tutto qui? A questo è giunto il cammino di Giovanni?

Sì, certo. Perché vuole diventare un grande dito che indica la luce.

Voce che grida

Ma è una voce che grida. Che non sussurra, che non blandisce o manipola.

Una voce un po’ rude che scardina e a volte irrita le coscienze beate e beote. Le nostre. Così come devono fare tutti i profeti che se non mettono in discussione, profeti non sono, o hanno smesso di essere.

Una voce che grida quanto ha vissuto, chi ha incontrato, una voce che rilegge la Parola. Una voce dietro cui si svela la Parola. Così che, quando incontriamo un profeta, dopo qualche istante, se disarmiamo il nostro cuore, leggiamo sulle sue labbra ben altre Parole.

Misterioso Dio che ti nascondi dietro i nostri balbettii!

L’avvento scorre, Natale si avvicina.

Sarà banale, o orribile, o commovente, fate voi.

Sarà vero solo se abbiamo, oggi, il coraggio di toglierci le maschere.

Di smetterla di definirci per spogliarci, per andare o tornare all’essenziale.

E di ascoltare la Parola dentro le voci, anche quelle gridate e ruvide.

Di diventare noi voce per la Parola che vuole raggiungere tutti coloro che abbiamo intorno.

Noi voce.

Lui Parola.

Anzi, meglio, un Verbo che si fa uomo.

Il vangelo in poche parole


«Lo spunto per la riflessione su questo brano ci viene dal luogo in cui Giovanni il Battista svolge il suo ministero, secondo il quarto vangelo: a Betania. Non è la Betania di Lazzaro, ma un’altra sconosciuta località al di là del Giordano; a parte però la posizione geografica, il significato stesso del nome (o almeno uno dei suoi possibili significati) ha un valore simbolico che ben si armonizza con l’insieme del brano: “casa della testimonianza” o “casa della risposta”. È una bellissima immagine di ciò che ogni nostra comunità deve diventare: comunità dove si dà testimonianza alla verità di Gesù Cristo».

don Pasquale Pezzoli

Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana:  UNA VOCE DA ASCOLTARE
Bisogna rapidamente mutare il senso della nostra vita. Diamo ancora troppa importanza alle logiche del potere della morte. Ci è affidato il compito di celebrare un Battesimo con l’acqua nell’umile normalità della nostra vita quotidiana proprio per mostrare a noi stessi e a tutti i nostri amici che nella quotidianità è ormai potentemente entrato il Mistero della Vita. Se ci dimentichiamo che siamo al mondo per promuovere sempre e in ogni modo i processi della riconciliazione e della vera giustizia, perdiamo quel senso della vita senza il quale vivere è penoso.

 

Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

16/12/2017 Categoria: Torna all'elenco