Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

Avvisi

La Parola è la mia casa: Per la nostra gioia (VI TP anno B)

La Parola è la mia casa: Per la nostra gioia (VI TP anno B)

I testi della liturgia del 6 maggio da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da cantalavita.com)

PER LA NOSTRA GIOIA
di suor Mariangela Tassielli



Se dopo aver letto il Vangelo di questa sesta domenica dovessi riferire un aggettivo a Gesù lo descriverei «preoccupato». Di cosa? Della nostra gioia. Proprio cosi!

Ascolto la sua parola e mi sento raggiunta dalla sua preoccupazione per la mia gioia, per la mia felicità, per la pienezza della mia vita. No, lui non è preoccupato della mia obbedienza, del mio osservare regole e comandamenti, del mio essere sempre sull’attenti a ogni respiro di Dio.
Lui non mi vuole soldatino fedele, ma figlia felice.
Osservare la sua Parola è ascoltare, è fidarsi, è credere che la sua via porti alla vita vera.
Osservare i suoi comandamenti è ricordare a noi stessi, ogni giorno, in ogni istante, che l’unica vera legge a cui obbedire è l’amore. Il nuovo e rivoluzionario comandamento è: amare… e amare all’altezza di Dio.
È questo che ci permetterà di percorrere vie nuove, diverse, non convenzionali, sicuramente scomode, ma comunque vie che ci condurranno alla gioia. Perché ci insegneranno a scrutare orizzonti nuovi, ci permetteranno di vedere il mondo a partire da prospettive nuove, ci insegneranno a scoprire una nuova fame e a gustare nuovi sapori. Quali?
Il limite, la non perfezione, la fragilità. Gusti che non vorremmo mai sperimentare ma che in realtà sono i soli che ci permettono di riabilitare e di aprirci all’alterità, alla condivisione, alla compassione, che è possibilità di sentire con l’altro, all’unisono, con un solo cuore.
A questo siamo chiamati.
Perché solo così la nostra gioia sarà piena.
Perché solo così obbediremo non alle regole, ma all’amore.
Perché solo così resteremo nell’amore, avvolti dall’amore.

Chiamati amici

Ci hai chiamato amici, Signore,
e vorremmo esserlo veramente, fino in fondo.
Vorremmo poter amare con il tuo cuore,
come tu hai amato.
Vorremmo poter obbedire all’amore,
senza misura né timore.
Vorremmo poter seguire le tue vie
per diventare capaci di portare frutti di gioia,
a tutti… Sempre!

Insegnaci a farlo, Signore.
Prendici per mano e conducici sulle tue vie.
Guidaci con la tua Parola.
Libera i nostri gesti per essere amore.
Amen.

Il vangelo in poche parole


«Un triplice amore: l’amore del Padre per Gesù (v. 9), l’amore di Gesù per i discepoli (vv. 9-12), l’amore reciproco tra i credenti (vv. 12-17). L’uno trova nell’altro – salendo dal basso verso l’alto – la sua sorgente e la sua misura. L’amore produce sempre altro amore. […] Se possiamo amare è perché amati».

don Bruno Maggioni

La Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana: AMICI E NON SERVI

Il valore di una persona non dipende da sue conquiste, da sue doti naturali e da opere sue, ma da un «dono» che è stato fatto: «Io ho amato voi». E forse la fisionomia del «dono» sta proprio nel percepire una nostra «bellezza» che non ha spiegazioni razionali. Dunque, questa caratteristica del «dono» impedisce che ci si esponga a superiorità di qualsiasi tipo che possano diventare strutture gerarchiche nelle relazioni interpersonali. L’amore non è una facoltà «naturale», ma qualcosa che «sopraggiunge» nella realtà e nell’esperienza umana. Tutto ciò è confermato e arricchito dal fatto che questo dono è rigorosamente «interiore», cioè «interno», tale che anche chi si presenti del tutto privo di doti, non per questo è privo del «dono».

 
Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

06/05/2018 Categoria: Torna all'elenco