Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

Avvisi

La Parola è la mia casa: La condivisione (XVII dom TO anno B)

La Parola è la mia casa: La condivisione (XVII dom TO anno B)

I testi della liturgia del 29 luglio da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da www.tiraccontolaparola.it)

LA CONDIVISIONE
di Paolo Curtaz



Lo conosciamo questo miracolo, fin troppo.

La gente ha fame, Gesù li vede, si commuove, sfrega le mani e… sim sala bim!, ed ecco che sono tutti sfamati.

Applauso.

Ecco vedi, ce ne vorrebbe uno così, quanti guai risolverebbe e non dovremmo spaccarci la schiena o combattere fra poveri per mettere il pane in tavola.

Ma ci deve essere qualcosa di più, evidentemente.

Perché questo miracolo, l’unico, nei vangeli è raccontato sei volte.

E perché gli evangelisti, Giovanni in particolare, lascia intendere che è stato un pessimo miracolo. Il peggiore, se vogliamo dirla tutta. L’inizio della fine.

Gesù pensa, tenero, che la gente sia in grado di capire l’ampiezza e la profondità del gesto.

Sono discepoli, persone che lo seguono da molto tempo.

Hanno visto i suoi prodigi. Udito le sue parole, sanno con chi hanno a che fare, in teoria.

Gesù ha parlato chiaro, ha riportato la Torah alla sua interpretazione originale e corretta.

Sanno cosa Gesù pensa della condivisione.

Ed è intorno alla condivisione che ruota il miracolo del Maestro.

Proviamo a leggere ancora una volta senza pregiudizi o parentesi mentali.

Come fare?

Gesù alza gli occhi e vede la folla.

Alza gli occhi, ma non al cielo. Li alza all’altezza giusta per guardare negli occhi di chi gli sta di fronte.

Li vede. È concreto Dio, non ha la testa fra le nuvole.

E vede la fame, il dolore, lo spaesamento. Vede quelle pecore senza pastore, ne prova compassione, non pena. Cerca delle soluzioni. E ce l’ha: chiedere aiuto, spingere alla solidarietà e alla condivisione.

Chiede a Filippo, uno dei Dodici, il cui nome manifesta un’ascendenza pagana, greca forse.

È un uomo di mondo Filippo, non un provincialotto come gli altri.

Ha occhio per gli affari e per il commercio.

Gesù gli offre una soluzione: andare a comprare il pane, ma dove?

Quale fornaio potrebbe avere tutto quel pane?

Tenero, Gesù. Manco si pone il problema di chi paga. Tipico degli idealisti sognatori come lui.

Filippo lo riporta con i piedi per terra: con duecento denari di pane non si riesce nemmeno a dare un boccone a tutti.

Duecento denari! Cioè duecento giornate di lavoro. Diecimila euro di pane!

Non è proprio possibile sfamare tutta quella folla.

Travolti

Mi sento Filippo, a volte.

Vedo la fame. Vedo la folla. Intuisco le soluzioni, non ne ho i mezzi.

Vedo il dolore della gente che ho intorno. Ma anche i limiti e le paure, che sono le mie.

Assisto, attonito, alla crescita della violenza, dell’odio, della cattiveria che come una pustola infetta sta contagiando tutti i cuori, togliendo umanità e ludicità. Vedo contrapposizioni inutili, giudizi taglienti e parole che piovono come pietre. E non so che fare.

Vedo i disperati che rischiano di morire illudendosi di trovare una vita migliore. E non so cosa fare.

Vedo persone perbene diventare cattive e intolleranti, dare sfogo alle loro ombre più scure. E non so cosa fare.

Vedo la Chiesa in Europa intimidirsi, chiudersi, arroccarsi, vedo persone buone e generose demotivate e stanche. E non so cosa fare.

Il buon senso direbbe: non c’è nulla da fare.

Ci vorrebbe il guizzo di un folle. O di un adolescente.

Merenda

Giovanni è l’unico che ci parla di questo dettaglio.

Per uscire dall’impasse ci è voluta l’iniziativa di un adolescente che ha condiviso la sua merenda.

L’apostolo Andrea è quasi in imbarazzo davanti a quell’ingenua proposta.

Gesù sorride. Ci voleva tanto?

Non bisogna fermarsi alla dimensione del problema o all’enormità della sfida. Il cuore non pianifica le sue azioni. La generosità non si può calcolare. Il ragazzo ha capito tutto.

Non è il problema al centro dell’attenzione, e nemmeno la soluzione.

Ciò che veramente importa è quanto tu voglia condividere.

Lui mette in gioco tutto quello che ha. Quel poco che ha.

Inutile? Insufficiente? Patetico?

Sì, forse. Ma lo fa. E se tutti lo imitano il cambiamento è assicurato.

No, non è il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. Ma della condivisione.

Avanzi

Mi colpisce l’insistenza, nel racconto, nel volere raccogliere gli avanzi.

Hanno mangiato in cinquemila, con la fame di persone che, non sempre, mangiavano una sola volta al giorno.

E ne avanza. Gesù vuole che nulla vada perduto.

Mi è venuta in mente una cosa: quante persone si sono accostate alle nostre comunità per avere delle soluzioni. Sacramenti, aiuti economici, ascolto, servizi educativi per i ragazzi… Persone abituate a prendere il necessario e poi sparire. A volte restiamo urtati da questo atteggiamento.

Sbagliato: va bene così. Tutto quello che doniamo rimane per sempre.

La folla visto il miracolo, vuole fare re Gesù.

Come biasimarla? Tutti voteremmo un governo che ci regalasse dei soldi!

Non ha capito niente. Nulla. Nada. Zero.

Il senso del miracolo è: davanti alla sofferenza metti in gioco tutto ciò che sei e che hai.

La gente ha capito: ecco uno che ci sfama gratis. L’esatto contrario.

Il vangelo in poche parole


«La carità è una presenza. E' necessario non soltanto donare, ma donarsi».                                                  

Raoul Follereau

La Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana: CINQUE PANI E DUE PESCI

È la fede nella Parola che si converte in pane e si distribuisce a tutti: l’invito è a credere nella Parola e a salire sul monte di Dio. Solo così guarderemo con gli occhi di Dio tutta la moltitudine che aspetta una parola, una consolazione, un aiuto e inizieremo a distribuire il pane, perché è nella distribuzione che avviene la moltiplicazione. Con la sua azione Gesù insegna qual è la missione della comunità, manifestare la generosità del Padre, condividendo i doni che da Lui si sono ricevuti.

 
Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)


28/07/2018 Categoria: Torna all'elenco