Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

Avvisi

LA PAROLA È LA MIA CASA - La “differenza cristiana” dei discepoli annuncia il volto misericordioso di Dio

LA PAROLA È LA MIA CASA - La “differenza cristiana” dei discepoli annuncia il volto misericordioso di Dio

Aprendo il collegamento è possibile scaricare il testo distribuito nelle chiese insieme agli avvisi parrocchiali.

Vangelo VII dom TO C - Del Giorgio don Andrea.pdf

 

Entriamo, con il vangelo di questa domenica, nel discorso della pianura così come è riportato da Luca.
Questo ampio brano contiene anche la chiave di lettura di tutto il discorso: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso». La frase ricalca il detto contenuto in Lv 19,2: «Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo». Da notare inoltre come illumini e viceversa riceva luce dalla versione di Matteo che nello stesso punto riporta: «Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste». La prospettiva che ne esce è innanzitutto la misura della morale cristiana: il discorso non è una serie di regole o di auspici e provocazioni ideali poco praticabili, ma è vera e propria rivelazione del volto del Padre. Inoltre mostra come la differenza (“santo” significa differente) e la pienezza (“perfezione” o compimento) del Padre consiste nella misericordia, il modo di amare specifico di Dio. Il discepolo con le sue forze e la sua buona volontà non sarebbe in grado di amare così se non per partecipazione e dono dell’amore del Padre. Ecco che l’amore e la preghiera per il nemico, la non violenza, la gratuità, il perdono non rimangono indicazioni utopiche ed estreme per i santi di altre epoche, ma rappresentano la “differenza cristiana” che anima e rappresenta la riserva di speranza per il mondo. Non sarà l’ennesimo tentativo di costruire una società cristiana basata sui valori della dottrina o la creazione di un mondo parallelo di  strutture etichettate come cattoliche a rendere migliori e più evangeliche le vite degli uomini sulla terra. Sarà la misericordia del Padre partecipata e annunciata dalla “differenza cristiana”, spesso nascosta, dei discepoli che amano e pregano per il nemico, che vivono orientati dalla gratuità e dal perdono e rifiutando la violenza.

19/02/2022 Categoria: Torna all'elenco