Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

Avvisi

La Parola è la mia casa:  Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia (XVIII dom TO anno C)

La Parola è la mia casa: Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia (XVIII dom TO anno C)

I testi della liturgia del 04 agosto da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da www.chiediloallateologa.it)

Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia

di Ileana Mortari

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Ai tempi di Gesù era normale rivolgersi ai rabbini (gli esperti della Legge!) per sottoporre loro
questioni non solo religiose, ma civili; nel testo non è neppur chiaro come stavano esattamente le
cose tra i due fratelli, ma questo non interessa all’evangelista, né dunque deve interessare al lettore.
Quello che sta a cuore a Luca è mostrare l’insegnamento che Gesù dà ai suoi ascoltatori (e a tutti noi, ovviamente): il Maestro si rifiuta di dirimere la questione ed esclama: “Guardatevi e tenetevi lontani da ogni cupidigia! Cioè: il problema più importante non è la divisione dell’eredità, ma la
consapevolezza del senso e della destinazione della propria vita, in cui la cupidigia svolge un ruolo
solo negativo. Possiamo dire che proprio qui, nell’astenersi dalla cupidigia, sta uno dei due
fulcri, o elementi portanti del brano.
Che cos’è la “cupidigia”? Il dizionario la definisce “desiderio sfrenato, bramosia, avidità, con un
senso di eccesso condannabile in sé e per le conseguenze”: è il non sapersi accontentare, il volere
sempre di più, senza essere mai soddisfatti; è l’accumulare senza limiti. Perché Gesù invita ad
evitarla, a starne lontani?
Fondamentalmente perché rappresenta una colossale illusione, che inganna pesantemente l’uomo.
L’inganno consiste nel fatto che chi possiede molti beni (mobili e immobili) si crede al sicuro,
avvantaggiato, protetto da fame e indigenza, e anche dotato di una certa superiorità sugli altri, o
addirittura di un grande potere: crede di poter “acquistare” tutto quello che vuole! Pensa di poter
perfino “comprare” le persone o gli affetti: quali costosissimi regali non fa certa gente per
accaparrarsi l’affetto di un figlio?
Dicevamo: il ricco crede……pensa…… ; ma in realtà non è affatto così. Infatti Gesù aggiunge una chiara motivazione al suo invito: “Guardate e tenetevi lontani da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende dai suoi beni” (v.15) e prosegue con un’eloquente esemplificazione: la vicenda di un uomo ricco che si propone costruire magazzini più grandi per contenere un raccolto particolarmente abbondante e pensa così di poter godere dei suoi beni per molti anni, in tutta tranquillità. “Ma Dio gli disse: ”(v.20).
Ecco, qui troviamo il secondo fulcro del brano: stolto! - dice Dio a quell’uomo. Perché stolto?
Il termine, nell’originale greco (afron), indica un uomo non avveduto, imprudente, senza buon
senso. E perché quel ricco è stolto? Certo, non ha messo in pratica quegli insegnamenti contenuti
nei libri sapienziali delle Scritture che pure doveva ben conoscere:
Il ricco…mentre dice:..”ora mi godrò i miei beni”, non sa quanto tempo ancora trascorrerà; lascerà tutto ad altri e morirà” (Sir.11,19)
A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e non gli manca niente di quanto desidera; ma Dio
non gli concede di poterne godere, perché è un estraneo che ne gode.” (Qoelet 6, 2)
Inoltre egli ha trascorso tutta la vita pensando solo a sé: il brano è frequentemente scandito dal soggetto di prima persona “io” e dal possessivo “miei”.
Infine non ha minimamente pensato al momento della morte, destino di ogni uomo.
La conseguenza-conclusione di tale vicenda è espressa da Gesù in termini molto netti: “Così è di chi
accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio” (v.21).
E’ da notare che Gesù non condanna le ricchezze in quanto tali, ma l’accumularle “per sé”, il non
condividerle. L’atteggiamento opposto, e indicato da Gesù come quello positivo, è “arricchire
davanti a Dio”.
In che consiste quest’altra “ricchezza”? Ovviamente non si tratta di beni materiali,
neppure se destinati al culto di Dio. Si tratta di beni di tutt’altro tipo, di natura “spirituale”: la condivisione (come dice Gesù subito dopo: date in elemosina…), la compassione, la misericordia, la solidarietà, la attenzione e il soccorso verso il fratello, insomma gli innumerevoli volti
dell’AMORE, il dono più grande che Dio ha fatto all’uomo.
E a questo punto risulta chiara anche la frase pronunciata da Gesù in risposta a colui che gli
chiedeva di dirimere la questione dell’eredità con il fratello: la vita dell’uomo non dipende dai
suoi beni”; vita qui è da intendersi nel senso più largo: sia quella terrena, che quella dopo la morte,
nell’aldilà.
Nel primo caso non è forse vero che chi viene a trovarsi in gravi problemi di malattia, solitudine,
dolore per la perdita una persona cara….avrà senz’altro accanto a sè ad aiutarlo e confortarlo le
persone (se non tutte, almeno qualcuna….) che egli ha amato e aiutato nel momento del bisogno?
Per quanto poi riguarda l’aldilà, noi – dice la Scrittura - “saremo giudicati sull’amore”; dunque,
quanto più avremo amato e saremo stati “prossimo” per gli altri, tanto più grande sarà la nostra
ricompensa: “fatevi borse che non invecchiano – dice Gesù nel seguito del discorso – un tesoro
inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma” (Luca 12, 33)
Possiamo allora concludere che l’investimento più avveduto, quello dell’uomo saggio (e non
stolto) è quello dell’amore!

 

 

Il vangelo in poche parole


«”Che farò, si chiedeva il ricco stolto, di tutte le mie ricchezze?” (Lc 12,17). Chi non avrebbe pietà di un uomo così ossessionato? L’abbondanza lo rende triste: bisogna compiangerlo per i beni che già possiede e più ancora per quelli che spera... Ciò che accumula per sé non è una certa quantità di frutti, ma una quantità di preoccupazioni, di dispiaceri, di terribile ansia. Si lamenta proprio come i miserabili: non parla forse come chi è ridotto in ristrettezze dalla povertà?... Il fatto che tutti i suoi magazzini siano pieni non è per lui motivo di gioia. A rodere penosamente la sua anima è quell’eccesso di ricchezza che deborda dai suoi granai. E se per caso si spandesse al di fuori e procurasse un qualche vantaggio agli indigenti? Il male di cui soffre la sua anima mi sembra paragonabile a quello dei ghiottoni che preferiscono scoppiare a forza di ingordigia piuttosto che condividere ciò che resta con coloro che si trovano nel bisogno».

San Basilio


La Parola da vivere

Parola da vivere durante la settimana: TENETEVI LONTANI DA OGNI CUPIDIGIA

L’unione a Cristo Gesù per la fede ci rende già ora partecipi della salvezza da Lui operata con la sua morte e risurrezione. In certo modo siamo già «risorti con Cristo», pieni di speranza, inseriti in un nuovo tipo di vita. La severità del tempo breve dell’esistenza umana svela l’errore di chi «accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio» (Lc 12,21).



Altri commenti affidabili, semplici, profondi

mons. Pierbattista Pizzaballa: www.lpj.org (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Lis - Video commento lingua italiana dei segni: www.qumran2.net/parolenuove/commenti.php (video)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

04/08/2019 Categoria: Torna all'elenco