Gruppo missionario

La missionarietà è una delle caratteristiche fondanti della Chiesa. Non c’è Chiesa se non c’è la voglia di testimoniare il vangelo e di annunciarlo con le opere, le parole, la vita, l’esempio. La vita di ogni comunità cristiana poggia infatti sui tre pilastri dell’annuncio della Parola di Dio (catechesi), della liturgia (celebrazione) e della testimonianza della carità (servizio).

Oltre alle diverse iniziative singole a sostegno di missionari o altre proposte occasionali (vedi adozioni a distanza, negozi equosolidali, stampa missionaria, ecc.), anche nella nostra Valle si è costituito un gruppo di persone che ha come scopo di tenere viva nelle parrocchie l’attenzione verso la missionarietà e l'apertura della comunità cristiana e, in qualche circostanza, organizzare anche qualche raccolta di soldi o di altri beni a sostegno delle opere missionarie.

Per saperne di più, puoi consultare il sito www.centromissionariocomo.it oppure, per uno sguardo nazionale, vai su: www.chiesacattolica.it, alla voce “missio” .

Avvisi

"Capisci ciò che leggi?" - Lettura continua del Vangelo di Marco: Mc 12,35-37


  Mc 12,35Insegnando nel tempio, Gesù diceva: "Come mai gli scribi dicono che il Cristo è figlio di Davide? 36Disse infatti Davide stesso, mosso dallo Spirito Santo:

Disse il Signore al mio Signore:
Siedi alla mia destra,
finché io ponga i tuoi nemici
sotto i tuoi piedi.

37Davide stesso lo chiama Signore: da dove risulta che è suo figlio?". E la folla numerosa lo ascoltava volentieri.

Nella lettura del Vangelo di Marco ritorna con insistenza la domanda: Chi è Gesù? E ci è stata data la risposta con chiarezza: Gesù è il Messia (Mc 8,29). Ma subito si è riproposta un’altra domanda: Che cosa significa per Gesù essere il Messia e quale relazione ha il Messia con Dio? E la risposta è stata: Il Messia compirà la sua missione nella sofferenza (tre annunci della passione); il Messia è l’ultimo inviato di Dio, e il Figlio che Dio tanto ama (Mc 12,1–8).

Ora qui si ripropone un problema importante: Chi è il Messia? Ogni ebreo poteva rispondere con semplicità e senza alcun dubbio: Il Messia è il figlio di Davide. E questa risposta trova il fondamento negli oracoli dei profeti, a cominciare da Natan (2Sam 7). E tuttavia la risposta è incompleta. Il Messia non è solamente il figlio di Davide; è il Figlio di Dio.

Gesù fonda il suo ragionamento sull’interpretazione del salmo 110 , un salmo che la Bibbia attribuisce a Davide. Dunque è Davide stesso che parla e dice: «Disse il Signore (cioè Dio stesso) al mio Signore (cioè al Re–Messia): siedi alla mia destra». Dunque, dice Gesù, Davide chiama il Messia «mio Signore». Vuol dire, dunque, che il Messia è molto di più che «il figlio di Davide»: è addirittura «il Signore di Davide».

Ne consegue che se Gesù è il Figlio di Dio, il suo regno non può essere ridotto al regno di Davide. Sarebbe un regno tra i regni di questo mondo o in alternativa ad essi. Invece il regno di Dio li supera, li trascende e non è legato alla loro realtà materiale.

06/04/2019 Categoria: Torna all'elenco