Gruppi volontari

In tutti i nostri paesi esistono diversi gruppi, costituiti formalmente oppure spontanei, che in diverse occasioni dell’anno promuovono, organizzano e animano incontri, feste, tornei, gite, corsi di formazione, spettacoli, teatri, serate a tema, sagre, eventi sportivi, culturali, artistici, musicali, ecc.

Molte persone offrono il loro impegno a pi gruppi e donano buona parte del loro tempo libero al servizio degli altri senza nessun fine di lucro, solo perché credono al valore di ciò che fanno. I nostri paesi devono moltissimo a questa numerosa schiera di volontari che, chi più in vista, chi più nel nascondimento, impiegano tempo, forze, risorse ed energie per creare occasioni di aggregazione sana, vivace, bella e arricchente, preziose sia per i residenti che per i turisti.

Alcune di queste attività hanno anche un risvolto sociale, perché ci si mette al servizio degli altri in un’ottica educativa o di aiuto e sostegno alle persone: si pensi ad alcune proposte rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie; a chi ha bisogno di ascolto, accoglienza, attenzione, integrazione; alle persone sole, anziane o fragili.

Alcuni di questi volontari operano direttamente all’interno delle proposte parrocchiali e il loro servizio è accennato nelle varie sezioni di questo sito. A tutti va il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

Avvisi

La Parola è la mia casa: Non venite a svegliarmi! Quando ti manca la forza per continuare a vivere (XIII dom TO anno B)

La Parola è la mia casa: Non venite a svegliarmi! Quando ti manca la forza per continuare a vivere (XIII dom TO anno B)

I testi della liturgia del 1 luglio da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da cajetanusparvus.com)

NON VENITE A SVEGLIARMI! QUANDO TI MANCA LA FORZA PER CONTINUARE A VIVERE
di p. Gaetano Piccolo


 


La vita scorre, ma non è detto che la viviamo. Gran parte della nostra vita, la trascorriamo addormentati, senza accorgerci di quello che avviene dentro di noi e introno a noi.

A volte dormiamo
perché abbiamo smesso di essere padroni della nostra vita: non viviamo più perché altri scrivono per noi il copione della nostra vita. Ci lasciamo andare, trasciniamo la vita senza entusiasmo, ma ogni tanto il desiderio di tornare a vivere fa di nuovo capolino, per poi scomparire nella stanchezza per le energie perdute.

A volte preferiamo dormire per non prenderci le nostre responsabilità
, dormiamo per evitare di vivere il compito che la realtà ci affida. È un sonno che sa di rinuncia e di paura. Il sonno è una rappresentazione della morte. È una sospensione della vita.

Questo testo ci presenta due persone che non riescono a vivere. Dodici anni sono un tempo di pienezza. Si tratta di vite, per motivi diversi, non vissute in pienezza.

L’emorroissa è una donna costretta, dal giudizio degli altri, a non vivere: quel sangue che scorre, cioè la vita che scorre, la rende paradossalmente impura e per questo non può avere contatti o relazioni. La vita che vorrebbe vivere le sfugge. Non riesce a fermarla. Si deve tenere a distanza. È costretta alla solitudine.

È proprio il giudizio degli altri che le toglie energia, le fa perdere vita: i medici sono qui la rappresentazione di coloro che dedicano la vita a prescrivere ricette per gli altri, passano la vita a fare diagnosi che peggiorano la vita della gente («aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando» Mc 5,26).

Questa donna comincia a vivere nel momento in cui strappa la ricetta che gli altri vorrebbero imporle: decide di toccare Gesù. Decide di fare ciò che gli altri non le permettono.

Molte volte siamo schiavi delle etichette che gli altri ci hanno messo addosso. A volte quelle etichette ci fanno comodo, perché almeno abbiamo un’identità in cui riconoscerci, siamo qualcuno, ma ne paghiamo il prezzo. A volte non abbiamo più le energie per scegliere ciò che vogliamo essere.

Gesù si lascia toccare. Ciò che sembra impuro, un contatto umano, il contatto con un’umanità malata, diventa fonte di vita nuova. Molte volte l’ostinazione a salvaguardare la purezza uccide la vita.

C’è però anche una ragazzina che non si è data il permesso di vivere, una persona che ha rinunciato a percorrere la sua strada. Il testo dice che questa ragazzina camminava, aveva infatti dodici anni, come per dire che se hai dodici anni non puoi non camminare. Questa ragazzina aveva rinunciato a giocarsi le risorse che aveva. Proprio come tanti giovani che pur avendo l’età per camminare preferiscono rinunciare a vivere. Come con l’emorroissa, anche in questo caso Gesù entra in contatto con la malattia, le prende la mano. Forse questa ragazzina aveva bisogno solo di un adulto che credesse in lei e la invitasse ad alzarsi e a camminare con le sue gambe.

E poi c’è un padre che, come tanti padri, non capisce e non accetta il sonno della figlia
. Ma è un padre che si comporta da adulto: non rimane a litigare con il sonno della figlia o ad abbattersi perché la figlia dorme, ma si stacca, esce e va a cercare un aiuto. Il padre è padre perché si fa parola per il figlio, traduce il suo bisogno, porta in casa ciò che serve per la vita. Questo vuol dire essere padre. È un padre che non solo non pretende, ma addirittura sa aspettare, nonostante l’urgenza di quello che sta vivendo.

Forse stiamo continuando a buttare sangue inutilmente
, come l’emorroissa, perché continuiamo a cercare vita dove non c’è. Ci fissiamo su situazioni, relazioni, compiti, che invece non fanno altro che toglierci energie.

Forse abbiamo deciso di non svegliarci per non camminare con le nostre gambe, come questa dodicenne.

Forse abbiamo bisogno di lasciarci toccare dalla vita per ricominciare a credere in noi stessi, forse non è più tempo di vivere la vita a metà, senza energie o addormentati.

Il vangelo in poche parole


«Un uomo e una donna che, in due cammini intrecciati tra loro, incontrano Gesù e manifestano una grande fede in lui. Con questo espediente letterario del racconto nel racconto, i vangeli ci comunicano a modo loro quel superamento delle differenze che S. Paolo formulava come un principio teorico: “non c’è più giudeo né greco, non c’è più uomo né donna, ma tutti voi siete uno in Cristo Gesù” (Gal 3,28). Un uomo e una donna si trovano ora di fronte a Gesù, e Gesù non fa tra loro alcuna distinzione; ad entrambi chiede invece la fede, condizione indispensabile per essere soccorsi, e nella fede sono ugualmente grandi».

don Pasquale Pezzoli

La Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana: CHI MI HA TOCCATO?

Il Signore sembra più piccolo dell’evento che Egli stesso rende presente, e cioè Dio in mezzo all’umanità; è più piccolo della sua stessa opera. E la sua «piccolezza» divina di fronte all’evento lo porta a domandare. E domanda addirittura alla folla: «Chi ha toccato le mie vesti?». La meraviglia dei discepoli sembra voler confermare questa piccolezza di Gesù, che pone una domanda impossibile.

 
Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)


30/06/2018 Categoria: Torna all'elenco