Gruppi volontari

In tutti i nostri paesi esistono diversi gruppi, costituiti formalmente oppure spontanei, che in diverse occasioni dell’anno promuovono, organizzano e animano incontri, feste, tornei, gite, corsi di formazione, spettacoli, teatri, serate a tema, sagre, eventi sportivi, culturali, artistici, musicali, ecc.

Molte persone offrono il loro impegno a pi gruppi e donano buona parte del loro tempo libero al servizio degli altri senza nessun fine di lucro, solo perché credono al valore di ciò che fanno. I nostri paesi devono moltissimo a questa numerosa schiera di volontari che, chi più in vista, chi più nel nascondimento, impiegano tempo, forze, risorse ed energie per creare occasioni di aggregazione sana, vivace, bella e arricchente, preziose sia per i residenti che per i turisti.

Alcune di queste attività hanno anche un risvolto sociale, perché ci si mette al servizio degli altri in un’ottica educativa o di aiuto e sostegno alle persone: si pensi ad alcune proposte rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie; a chi ha bisogno di ascolto, accoglienza, attenzione, integrazione; alle persone sole, anziane o fragili.

Alcuni di questi volontari operano direttamente all’interno delle proposte parrocchiali e il loro servizio è accennato nelle varie sezioni di questo sito. A tutti va il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

Avvisi

La Parola è la mia casa: La Pasqua vive e si espande nella vita (III TP anno B)

La Parola è la mia casa: La Pasqua vive e si espande nella vita (III TP anno B)

I testi della liturgia del 15 aprile da www.chiesacattolica.it

Il commento alle letture
(da www.toscanaoggi.it)

LA PASQUA VIVE E SI ESPANDE NELLA VITA
di don Enzo Pacini



Nella liturgia di questa domenica vi è una forte corrispondenza fra il brano evangelico (Lc 24,35-48) e la prima lettura (At 3,13-19), come quella che intercorre fra l’affidamento di un compito e il suo svolgimento.

Le parole stesse si richiamano: Cristo parla della necessità  del compimento delle Scritture, come Pietro parla del compimento dell’annuncio dei profeti; Cristo parla dell’invito alla conversione a partire da Gerusalemme, Pietro realizza questo compito rivolgendosi ai suoi ascoltatori; Cristo costituisce i discepoli quali testimoni ed essi così si presentano, quali testimoni della resurrezione.

Da questo punto di vista possiamo cogliere chiaramente questa continuità, la Pasqua vive e si espande nella vita e nell’annuncio della comunità dei discepoli. Essi per primi hanno fatto questa esperienza: non è un caso che Gesù si manifesti a loro dopo il racconto dei due di Emmaus, che hanno partecipato ai presenti la loro vicenda, quella di essere condotti da Cristo stesso alla comprensione delle Scritture, in un contesto di fraternità e di calore che ha riscaldato il loro cuore fino a far loro riconoscere il Risorto nel misterioso ospite che spezza il pane alla loro tavola.

Tutti questi elementi li ritroviamo nell’incontro con i discepoli nel vangelo di oggi, anche se, curiosamente, invertiti: Cristo si fa presente, ma solo nella condivisione di uno spuntino improvvisato i discepoli superano il loro timore di essersi imbattuti in una figura fantasmatica, inquietante, aliena.

Il mangiare insieme (non stiamo qui a disquisire se si tratti o no di una cena eucaristica, tema per specialisti) permette loro di radicarsi in una esperienza conosciuta, la vicinanza amica e fraterna del maestro, che parla il loro linguaggio, li fa sentire nuovamente parte del suo mondo, come lui è parte del loro, e da lì li conduce alla comprensione delle Scritture.

La rottura radicale che l’uomo sente con quello che, appunto, è chiamato l’aldilà, è colmata da Cristo con una presenza che li fa sentire ancora parte di un disegno che li riguarda, che la morte non ha interrotto, anzi, è stata la condizione per aprire definitivamente la strada di una comunione unica fra uomo e Dio, della quale essi sono i primi beneficiari e con il compito preciso di annunciarla come un dono rivolto ad ogni uomo.

Ecco che la predicazione diventa la partecipazione di un vissuto, per cui il cammino della Chiesa non procede per separazione ma per cooptazione, essa infatti non nasce dalla scrematura di una società corrotta, poiché i membri di essa, fondamentalmente, sono nella stessa situazione. Anche i discepoli hanno fatto esperienza di non capire, sono stati ignoranti a vario titolo, sono stati vigliacchi e traditori, perciò non sono migliori degli altri, non possono vantare alcun titolo di merito. Sono i primi beneficiari di un dono gratuito e invitati a parteciparlo ad altri, sono stati uditori di una parola, di una buona notizia da diffondere con la stessa gratuità con cui l’hanno ricevuta.

Perciò, paradossalmente, con la Pasqua la Chiesa non viene radunata ma dispersa, una dispersione che la porterà a mescolarsi come seme e lievito in questo mondo per essere testimone di una vita nuova possibile. In questo non dovrà temere niente, nulla potrà farle male tranne quello che potrà farsi da sé stessa, se e quando dimenticherà il dono ricevuto, e tradirà il suo mandato rinchiudendosi nei propri palazzi  o in visuali troppo anguste.


Il vangelo in poche parole


«Non si può testimoniare onestamente ciò che si conosce solo per sentito dire; il testimone non è credibile se non quando parla di cose che ha visto o udito, in altre parole, di ciò che ha vissuto. Io posso testimoniare che Cristo è risorto e vivente, solo se egli è risorto in me ed è vivente dentro di me. Quando sperimento la sua presenza e la sua consolazione, quando mi dà la forza di aprirmi agli altri, di perdonare e di essere nella gioia, allora capisco che egli è davvero risorto e sono in grado di testimoniarlo agli altri. Tutto il resto, per quanto rivestito di cultura storica e di eloquenza, non convince; è come il sole pallido d’inverno che illumina, ma non riscalda».

p. Rainero Cantalamessa

La Parola da vivere


Parola da vivere durante la settimana: IL CUORE CHE ARDE

Siamo invitati a non lasciarci attrarre da rischi miracolistici, da tentazioni verso ebbrezze d’evasione. La comprensione delle Scritture nel loro vero senso è un dono che solo Gesù può offrire ed è il principio di una sapienza nuova, che illumina anche gli eventi della storia. Gesù sta per salire al cielo, ma lascia ai discepoli la Scrittura, nella quale c’è tutto: passione, risurrezione, predicazione alle genti, conversione e perdono dei peccati. È un invito ad attendere con fiducia e mitezza lo Spirito, la potenza nuova della Pasqua, che rivestirà i discepoli e cancellerà ogni loro paura.

 
Altri commenti affidabili, semplici, profondi

p. Marko Ivan Rupnik: www.clerus.va (testo)
Piero Stefani: www.ilregno.it (testo)
Enzo Bianchi: www.monasterodibose.it (testo)
p. Ermes Ronchi: www.avvenire.it (testo)
p. Alberto Maggi: www.studibiblici.it (testo; video)
don Claudio Doglio: dondoglio.wordpress.com (video; audio)
don Claudio Doglio: www.symbolon.net (testo)
p. Gaetano Piccolo: cajetanusparvus.com (testo)
Acli.it: vivere la domenica (testo)
sr. Mariangela Tassielli: cantalavita.com (testo)
Ileana Mortari (teologa): www.chiediloallateologa.it (testo)
Wilma Chasseur (teologa ed eremita): www.incamminocongesu.org/ (testo)
don Enzo Pacini (cappellano del carcere di Prato): www.toscanaoggi.it (testo)
Paolo Curtaz: www.tiraccontolaparola.it (testo, audio, video)
don Tonino Lasconi: www.paoline.it (testo)
Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Esegesi, lectio divina e meditazioni

Comunità Kairòs: Lectio (testo)
Carmelitani: Lectio divina quotidiana (testo)
Combonianum.org: Lectio divina (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

14/04/2018 Categoria: Torna all'elenco