Gruppi volontari

In tutti i nostri paesi esistono diversi gruppi, costituiti formalmente oppure spontanei, che in diverse occasioni dell’anno promuovono, organizzano e animano incontri, feste, tornei, gite, corsi di formazione, spettacoli, teatri, serate a tema, sagre, eventi sportivi, culturali, artistici, musicali, ecc.

Molte persone offrono il loro impegno a pi gruppi e donano buona parte del loro tempo libero al servizio degli altri senza nessun fine di lucro, solo perché credono al valore di ciò che fanno. I nostri paesi devono moltissimo a questa numerosa schiera di volontari che, chi più in vista, chi più nel nascondimento, impiegano tempo, forze, risorse ed energie per creare occasioni di aggregazione sana, vivace, bella e arricchente, preziose sia per i residenti che per i turisti.

Alcune di queste attività hanno anche un risvolto sociale, perché ci si mette al servizio degli altri in un’ottica educativa o di aiuto e sostegno alle persone: si pensi ad alcune proposte rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie; a chi ha bisogno di ascolto, accoglienza, attenzione, integrazione; alle persone sole, anziane o fragili.

Alcuni di questi volontari operano direttamente all’interno delle proposte parrocchiali e il loro servizio è accennato nelle varie sezioni di questo sito. A tutti va il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

Avvisi

La Parola è la mia casa: E se un giorno perdessi la brocca, non aiutatemi a cercarla! (III domenica TQ anno A)

La Parola è la mia casa: E se un giorno perdessi la brocca, non aiutatemi a cercarla! (III domenica TQ anno A)

I testi della liturgia di domenica 19 marzo 2017 da www.chiesacattolica.it


Il commento alle letture
(da cajetanusparvus.com)

SE UN GIORNO PERDESSI LA BROCCA, NON AIUTATEMI A CERCARLA!
di p. Gaetano Piccolo


Quante volte ho sperato che scivolassi dalle mie spalle e ti spaccassi!
Almeno avrei avuto la coscienza a posto e la schiena alleggerita.

Giravo per casa e ti ritrovavo sempre tra i piedi, come se godessi a ricordarmi il peso del passato.
Ti guardavo, mentre giacevi lì muta, in attesa di essere riempita, proprio come me.

Somigli tanto al mio cuore, vuoto e pesante.
Sei come la mia storia: piena di crepe che non so più riparare.

Sei passata di mano in mano, come me. Usata da tutti senza mai appartenere a qualcuno.

Il sole oggi sembra lento e la mia sete aumenta.
Vorrei bere, ma non è mai il mio turno.

Anche oggi devo aspettare.
Devo rimanere al buio, chiusa dentro le mura che mi hanno costruito intorno.

Ho paura del mondo.
Mi sento trafiggere dai loro sguardi.

Sono tutti pronti a giudicare questa mia vita sbagliata, ma nessuno ascolta il dolore che mi porto dentro.

Ogni volta che ti getto in quel pozzo sento il rumore della mia vita che sprofonda.
Cerchi l’acqua come io cerco la vita.

E resto lì, sul fondo del pozzo, in attesa che qualcuno mi tiri su.
A volte ho pensato di lasciarti lì, dimenticata e sola, sommersa dall’acqua.

Così non avrei più sentito il peso sulle spalle, quando, carica d’acqua, sotto il sole di mezzogiorno, ti riporto a casa, dove mi aspetta un marito che non sarà mai mio.
Vorrei lasciarti qui, per evitare gli sguardi di chi si chiede come mai io vada al pozzo quando so di non essere vista.

Vorrei perderti per sempre, per evitare che, ancora una volta, chi ti vede piena d’acqua abbia voglia di bere dalla mia brocca.
Ma nessuno può abbandonare la sua anfora. Tutti dobbiamo cercare ogni giorno un pozzo per attingere quel poco d’acqua che serve alla vita.


Ogni tanto però si perde la brocca.
Forse perché ci s’innamora o semplicemente perché non se ne può più di questo peso che spacca la schiena.

Un giorno anch’io ti ho dimenticata.
Mi sono persa nello sguardo di chi finalmente mi ha riconosciuta.

Gli ho raccontato una storia che lui sapeva già.
E poi la mia sete si è confusa con la sua.

La mia anfora è diventata la sua, e abbiamo bevuto insieme.
Ero così felice che volevo gridarlo al mondo intero.

Sono fuggita.
E lui è rimasto lì, da solo, a prendersi cura della mia anfora vuota.


Ogni giorno torno al pozzo con la speranza di incontrarlo ancora.
A volte lo trovo. E lui mi chiede di nuovo da bere.

A volte mi ritrovo di nuovo sola e stanca.
Ma ora ho riaperto le finestre, saluto la gente e non esco più a mezzogiorno.


Il vangelo in poche parole


«"Gesù le disse: - Dammi da bere". Il Signore parla alla donna: non ha orrore di lei che è una povera creatura. Mi basta questo, Signore. Tu non hai i nostri pregiudizi, le nostre dighe, i nostri decori! Tu parli per primo rompendo i silenzi della nostra confusione. Il cerimoniale non ha senso nel Vangelo. Tocca a chi più ama. Quindi l'incominciare è Tuo, la prima parola è Tua». don P. Mazzolari

Altri commenti affidabili, semplici, profondi

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Evangeli.net: Commento e breve spiegazione teologica in meno di 450 parole (testo)

Per chi vuole qualcosa di più: Lectio divina e meditazioni

Carmelitani: Lectio divina 19 marzo 2017 (testo)
Combonianum.org: Lectio della III domenica del tempo di quaresima (A) (testo)
Centro apostolato biblico: www.centroapostolatobiblico.it (testo)

18/03/2017 Categoria: Torna all'elenco