Gruppi volontari

In tutti i nostri paesi esistono diversi gruppi, costituiti formalmente oppure spontanei, che in diverse occasioni dell’anno promuovono, organizzano e animano incontri, feste, tornei, gite, corsi di formazione, spettacoli, teatri, serate a tema, sagre, eventi sportivi, culturali, artistici, musicali, ecc.

Molte persone offrono il loro impegno a pi gruppi e donano buona parte del loro tempo libero al servizio degli altri senza nessun fine di lucro, solo perché credono al valore di ciò che fanno. I nostri paesi devono moltissimo a questa numerosa schiera di volontari che, chi più in vista, chi più nel nascondimento, impiegano tempo, forze, risorse ed energie per creare occasioni di aggregazione sana, vivace, bella e arricchente, preziose sia per i residenti che per i turisti.

Alcune di queste attività hanno anche un risvolto sociale, perché ci si mette al servizio degli altri in un’ottica educativa o di aiuto e sostegno alle persone: si pensi ad alcune proposte rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie; a chi ha bisogno di ascolto, accoglienza, attenzione, integrazione; alle persone sole, anziane o fragili.

Alcuni di questi volontari operano direttamente all’interno delle proposte parrocchiali e il loro servizio è accennato nelle varie sezioni di questo sito. A tutti va il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

Avvisi

"Capisci ciò che leggi?" - Lettura continua del Vangelo di Marco: Mc 9,14-29

Mc 9,14E arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro. 15E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. 16Ed egli li interrogò: "Di che cosa discutete con loro?". 17E dalla folla uno gli rispose: "Maestro, ho portato da te mio figlio, che ha uno spirito muto. 18Dovunque lo afferri, lo getta a terra ed egli schiuma, digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti". 19Egli allora disse loro: "O generazione incredula! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo da me". 20E glielo portarono. Alla vista di Gesù, subito lo spirito scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, si rotolava schiumando. 21Gesù interrogò il padre: "Da quanto tempo gli accade questo?". Ed egli rispose: "Dall'infanzia; 22anzi, spesso lo ha buttato anche nel fuoco e nell'acqua per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". 23Gesù gli disse: "Se tu puoi! Tutto è possibile per chi crede". 24Il padre del fanciullo rispose subito ad alta voce: "Credo; aiuta la mia incredulità!". 25Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò lo spirito impuro dicendogli: "Spirito muto e sordo, io ti ordino, esci da lui e non vi rientrare più". 26Gridando e scuotendolo fortemente, uscì. E il fanciullo diventò come morto, sicché molti dicevano: "È morto". 27Ma Gesù lo prese per mano, lo fece alzare ed egli stette in piedi.
28Entrato in casa, i suoi discepoli gli domandavano in privato: "Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?". 29Ed egli disse loro: "Questa specie di demòni non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera".


Con questo episodio Marco ci istruisce su un’esigenza fondamentale per seguire Gesù: la preghiera. I discepoli, con tutta la loro buona volontà, non sono riusciti a scacciare il demonio da un ragazzo. Eppure Gesù li aveva scelti proprio perché «stessero con lui, per mandarli a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni» (3,14–15). E quando erano andati in missione «predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demoni…» (6,12–13). Ma ora non riescono! Perché? Gesù risponde con una frase che illumina non solo la situazione in questione, ma anche molte pagine della storia della Chiesa: «Questa specie di demoni non si può scacciare in nessun modo, se non con la preghiera» (9,29).

Solo un cristiano che prega sarà in grado di superare vittoriosamente il potere di satana sul mondo.

Ai discepoli che chiedono il motivo della loro impotenza, Gesù ricorda l’importanza assoluta della preghiera. E’ solo con la preghiera fiduciosa che possiamo riempire la nostra debolezza con la potenza di Dio. Dobbiamo convincerci che la nostra preghiera è più potente di quanto pensiamo.

La terapia dei nostri mali e della nostra morte è lasciarci toccare da Gesù che è il medico e la medicina: e questo atteggiamento è la fede. Ma questa ci manca. Sia chi crede di credere, sia chi crede di non credere è invitato a ripetere l’invocazione del padre: «Aiuta la mia incredulità» (v. 24).

La fede è onnipotente perché accoglie la forza di Dio che viene in nostro aiuto e ha compassione di noi.

23/12/2018 Categoria: Torna all'elenco