Gruppi volontari

In tutti i nostri paesi esistono diversi gruppi, costituiti formalmente oppure spontanei, che in diverse occasioni dell’anno promuovono, organizzano e animano incontri, feste, tornei, gite, corsi di formazione, spettacoli, teatri, serate a tema, sagre, eventi sportivi, culturali, artistici, musicali, ecc.

Molte persone offrono il loro impegno a pi gruppi e donano buona parte del loro tempo libero al servizio degli altri senza nessun fine di lucro, solo perché credono al valore di ciò che fanno. I nostri paesi devono moltissimo a questa numerosa schiera di volontari che, chi più in vista, chi più nel nascondimento, impiegano tempo, forze, risorse ed energie per creare occasioni di aggregazione sana, vivace, bella e arricchente, preziose sia per i residenti che per i turisti.

Alcune di queste attività hanno anche un risvolto sociale, perché ci si mette al servizio degli altri in un’ottica educativa o di aiuto e sostegno alle persone: si pensi ad alcune proposte rivolte ai bambini, ai ragazzi, ai giovani, alle famiglie; a chi ha bisogno di ascolto, accoglienza, attenzione, integrazione; alle persone sole, anziane o fragili.

Alcuni di questi volontari operano direttamente all’interno delle proposte parrocchiali e il loro servizio è accennato nelle varie sezioni di questo sito. A tutti va il nostro apprezzamento e la nostra gratitudine.

Avvisi

@ La posta di Chiara: La mascherina ci fa apprezzare ancora di più la bellezza della messa

@ La posta di Chiara: La mascherina ci fa apprezzare ancora di più la bellezza della messa

Portate anche voi le mascherine? In ogni caso, che cosa ti fanno pensare queste strane liturgie in mascherina, a distanza, con questa e strane comunioni, il prete con guanti e mascherina? Angela

Le mascherine anche nel monastero

In questo periodo di ripresa anche noi, sorelle clarisse, indossiamo le mascherine durante la celebrazione eucaristica, cara Angela. E come si potrebbe altrimenti? Non nascondiamo un poco di disagio, di imbarazzo e di difficoltà nell’accogliere e nell’ utilizzare questi espedienti, anche se giusti e sacrosanti; pensiamo, allora, alla fatica dei parroci e di tutti i sacerdoti chiamati ad organizzare le loro grandi chiese parrocchiali secondo quanto è stabilito dalle normative ministeriali, ecc.

La gravità pandemica che abbiamo attraversato e, in parte stiamo ancora attraversando, ci chiede di utilizzare protezioni che impediscano un nuovo contagio. Quanto vissuto nelle scorse settimane, infatti, va conservato nella memoria così che ci possa aiutare ad evitare, nel presente, errori che potrebbero essere fatali: ricordiamoci che la drammaticità di questa crisi umanitaria ha messo in ginocchio, non solo la nostra Bergamo, ma il mondo intero!

Non dimentichiamo le molte lacrime versate

Abbiamo attraversato grandi sofferenze morali e fisiche; abbiamo sperimentato persino la disperazione e lo smarrimento e abbondanti lacrime hanno bagnato la nostra terra! Con che coraggio oseremmo contrastare le nuove norme disciplinari, anche se impegnative nella loro preparazione e organizzazione?

Ben vengano allora le precauzione, ritenute forse eccessive, per alcuni!

Queste strane liturgie senza precedenti, come dici tu, – in mascherina e a distanza, – ci fanno prendere ancora più consapevolezza che è necessario essere molto prudenti anche nella ripresa di tutte le attività, comprese quelle liturgiche. Ci auguriamo, infatti, che i regolamenti protocollari vengano accolti e attuati non solo nei luoghi di culto, ma in ogni ambito sociale e che ogni cittadino si senta corresponsabile della salute dell’intera collettività.

Nulla è scontato. Tanto meno l’Eucarestia

In secondo luogo queste limitazioni ci aiutano a non dare nulla per scontato, nemmeno l’Eucarestia alla quale troppe volte abbiamo partecipato, forse senza o con pochissima consapevolezza, per abitudine. Ritrovarci, ora, limitati nello spazio e nel numero, con tanto di dispositivi per le mani, per la bocca, distanziati come non ci era mai capitato di essere, potrebbe forse aiutarci da apprezzare la normalità, quando tutto questo ci è dato su “un piatto d’argento”.

Dal punto di vista liturgico e sacramentale, queste protezioni non sminuiscono il senso e il valore della celebrazione; quindi, anche noi sorelle clarisse viviamo l’Eucaristia quotidiana con serenità e attenzione, così da non sciupare la grazia di questo sacramento che opera sempre. Avendo sperimentato la mancanza della Messa domenicale e feriale guardiamoci bene dal lamentarci o dal farci prendere da inutili scrupoli di coscienza!

Accogliamo, perciò, la graduale ripresa delle celebrazioni con spirito di riconoscenza nei confronti del Signore, in atteggiamento di prudenza e di sincera corresponsabilità gli uni verso gli altri.

Chiara - monaca clarissa


Da www.santalessandro.org

23/05/2020 Categoria: Torna all'elenco