Giunti in prossimità del “giro di boa” per la nostra catechesi che,
salvo imprevisti tutt’altro che impossibili di questi tempi, dovrebbe
concludersi con il mese di aprile, per poi permetterci di celebrare i
sacramenti dell’iniziazione cristiana nel mese di maggio, è tempo di
primi bilanci. “Bilanci” ovviamente non da intendersi nell’accezione
economica, ma in riferimento a quanto emerso dalla modalità
“straordinaria” di catechesi, predisposta dalle nostre comunità nel
tempo della pandemia da Coronavirus: si tratta di cogliere da questa
esperienza gli spunti che sarà necessario tener presenti per pensare la
catechesi dei prossimi anni pastorali, che speriamo finalmente liberi
dalla pandemia che, da ormai un anno, limita fortemente non soltanto le
nostre vite personali, ma anche la vita sociale e delle comunità
ecclesiali.
Una messa con catechesi
A Grumello del Monte, una delle mie due parrocchie di servizio
pastorale, abbiamo scelto, per quest’anno, di proporre una Messa mensile
per ogni annata di catechesi e, dentro questa celebrazione, abbiamo
proposto la catechesi ai ragazzi, in sostituzione alla tradizionale
omelia del sacerdote; l’impegno per i ragazzi, poi, è quello di
partecipare, con la famiglia, anche alle Messe delle domeniche
successive: la celebrazione eucaristica, del resto, è catechesi a tutti
gli effetti.
L’esperienza si è rivelata molto positiva: i ragazzi sono contenti e
partecipano con attenzione, cosa che non avveniva frequentemente nei
tradizionali incontri settimanali “in aula”; le famiglie restituiscono
la bontà della scelta, la sua efficacia e, soprattutto, partecipano alla
celebrazione dell’eucarestia insieme ai loro figli, condividendone il
cammino di fede.
Mi ha fatto anche molto piacere ascoltare il parere, del tutto
spontaneo e non rispondente a una mia domanda, di qualche adolescente
che ha partecipato alla Messa nella quale abbiamo proposto la catechesi
per l’annata del fratellino o della sorellina più piccoli: “Don, ma sai
che sto capendo meglio e mi porto a casa molto di più ora che ascolto
queste catechesi più brevi e intense, che in anni di incontri
settimanali nei quali facevamo casino tutta l’ora e al massimo il
catechista riusciva a parlare 10 minuti, prima di passare l’ora a
richiamare chi disturbava?”.
Sono parole sincere, che fanno riflettere. Queste restituzioni mi
convincono del fatto che la scelta di incentrare i percorsi
sull’Eucarestia, celebrata per i ragazzi e le loro famiglie, con un
momento di catechesi appositamente preparato per la singola annata,
dovrà essere un punto fermo del futuro. Chiaro, non basterà questa: ad
essa andrà affiancato un incontro, magari più informale, in oratorio: si
potrebbe pensare a un momento di preghiera, un tempo di condivisione a
partire da un video, un film, un testo e poi un momento di gioco e la
cena insieme.
In attesa di un ritorno alla normalità
Credo fermamente che una catechesi che permetta ai ragazzi di stare
insieme non tanto per acquisire molte nozioni contenutistiche, ma per
condividere esperienze di fede e carità, trascorrendo momenti insieme,
sia la via da seguire per il futuro. Certo, dobbiamo tener presenti
molte questioni che al momento sono sospese, ma che torneranno e dovremo
valutare attentamente.
È chiaro che, in questo periodo, la partecipazione numerosa e
qualitativamente alta di ragazzi e famiglie è favorita dal fatto che
sono impossibili altre attività. Dovremo essere bravi, come catechisti, a
fare una proposta compatibile con la vita “ordinaria” delle famiglie e
dei ragazzi.
Un giorno, speriamo presto per il bene di tutti, riprenderanno i
tornei di calcio e pallavolo, i corsi di danza, le giornate al lago o in
montagna, la possibilità di fare una gita in giornata o di andare a
trovare i nonni a qualche decina di chilometri da casa, lo shopping al
centro commerciale, le partite allo stadio… e tante altre attività.
Dovremo riuscire a formulare una proposta che permetta di vivere bene i
molteplici impegni che torneranno a riempire le agende di tutti,
possibilmente evitando il sovraccarico del tempo pre-Covid, che rendeva
spessa la vita pesante, perché sempre in rincorsa rispetto alla quantità
di cose da fare e scadenze da rispettare. Se sapremo far tesoro di
questi mesi, credo di potranno fare scelte equilibrate e fruttuose.
Proviamoci, con entusiasmo!