Disposizioni diocesane In vigore da sabato 4 luglio: Orientamenti pastorali per la vita sacramentale nelle Comunità pastorali e parrocchie
Ecco da www.diocesidicomo.it gli Orientamenti pastorali per la vita sacramentale nelle Comunità pastorali e parrocchie in vigore da sabato 4 luglio 2020.
Introduzione
Questi orientamenti pastorali riguardanti le
celebrazioni liturgiche, presentati e condivisi con i vicari foranei
nella riunione dello scorso 30 giugno, attraverso la piattaforma zoom, e
che ora vengono pubblicati per la loro attuazione nelle singole
Comunità parrocchiali, necessitano di alcune necessarie premesse, sia
pure non esaustive, che cerco di elencare e che affido alla vostra
riflessione.
Si tratta di indicazioni operative su cui tutti convergere, dal
momento che nessuno è padrone dei Sacramenti, ma tutti ne siamo solo
umili dispensatori. La grazia di Dio è effusa nella Chiesa attraverso la
celebrazione dei Sacramenti, che però viene trasmessa e condivisa da
chi la diffonde come un vero dono dello Spirito, ossia attraverso la
Chiesa e non come frutto di inventive o interpretazioni personali, a
piacimento dei singoli ministri. So che queste parole stridono, ma
alcuni di noi hanno particolarmente bisogno di sentirselo ripetere!
I Sacramenti necessitano, di una celebrazione oculata e dignitosa,
che tiene conto anche della situazione locale e della possibile
recezione da parte delle diverse categorie di persone, in primo luogo
gli adulti, le singole famiglie, poi gli anziani, i ragazzi e i giovani.
Occorre inoltre ricordare che le singole direttive non possono
prescindere dalla esperienza vissuta nel tempo del lockdown, così da far
tesoro di quanto è emerso come possibilità di una nuova comprensione
del nostro stile di Chiesa e del modo di gestire la pastorale nello
specifico.
Ho la netta sensazione che anche quanti asseriscono in modo retorico
che “niente sarà più come prima”, difficilmente poi proseguono
dichiarando cosa di nuovo è possibile e utile proporre, dentro le nostre
Comunità.
È questa una faticosa ricerca intellettuale e spirituale, che stimola
tutti e che ci pone in uno stato di prudente ricerca, ampiamente
condivisa, dal momento che nessuno ha le ricette pronte e che tutti
abbiamo bisogno di un confronto gli uni con gli altri.
Da qui la necessità che tutti ci impegniamo in un servizio reciproco,
espressione di quella “fantasia pastorale”, tipica dei pastori, che
vigilano sul gregge e ne traggono possibili orientamenti, dettati
appunto dalla esperienza concreta, maturata sul campo, e non solo dalla
semplice teoria.
Vorrei dedicare una prossima assemblea sacerdotale proprio per
riflettere insieme su questo tema: “Come fare tesoro del tempo vissuto
nel lockdown e utilizzare quello che abbiamo capito e le esperienze
vissute in quel tempo per una nuova vera ripartenza nelle nostre Comunità”.
Siamo nella fase di una lenta ripresa a livello celebrativo. Ingente è
lo sforzo di adeguarsi alle indicazioni operative disposte dalle
Autorità civili. Grande e indispensabile l’impegno di laici volontari
che predispongono gli ambienti, accolgono le persone che entrano ed
escono dalle Chiese, e si occupano della sanificazione.
Con non poca meraviglia constatiamo che i partecipanti alle
celebrazioni sono in molti casi al di sotto delle attese. Paura del
corona virus? Pigrizia, dal momento che è più facile assistere alle
celebrazioni diffuse attraverso la televisione?
Mi sembra utile sottolineare che il vero problema della Chiesa oggi
non consiste nel calo del numero dei partecipanti alle celebrazioni e
nemmeno al rarefarsi delle vocazioni, ma soprattutto nella crisi della
fede che riconosce il primato di Dio nella propria esistenza.
In questi tempi si fa evidente il numero di coloro che hanno
partecipato alla s. Messa solo per tradizione o per dovere, e quanti
invece considerano la celebrazione come un gioioso incontro pasquale con
Cristo, unito contemporaneamente ai fratelli di Lui. I cammini di fede
sono differenziati. Da qui la cura personale, che lascia lo spazio a un
rinnovato impegno tenendo conto dei diversi destinatari e della
necessità di nuove forme di linguaggio.
Personalmente sono colpito dall’esiguo numero dei giovani e di
ragazzi presenti alle celebrazioni. Non disperdiamoci in tante attività
complementari, ma convinciamoci che la qualità di una parrocchia dipende
da come essa inizia e accompagna alla fede. Essa si trasmette nella
forma del contatto, da persona a persona, come una fiamma che si accende
da un’altra fiamma. Ciò implica di essere audaci e creativi,
concentrandosi sull’essenziale.
Tra ciò che nelle pagine seguenti è proposto, in particolare
sottolineo il tema urgente del come e quando e a chi far vivere la
celebrazione della Cresima e dell’Eucarestia. Non si tratta di un
semplice recupero del tempo perduto (i mesi in cui le celebrazioni si
sono svolte senza la partecipazione del popolo), per non cadere nella
facile giustificazione, che frequentemente ascoltiamo: “abbiamo sempre
fatto così” e in questo modo riprendere lo stesso stile di prima, come
se niente fosse successo, e ricadere così negli antichi problemi di
sempre, che ben conosciamo.
Come ho raccomandato nel mio intervento con i vicari foranei, il
tempo per l’amministrazione dei due Sacramenti va valutato in loco,
direttamente dai sacerdoti e dai catechisti, e se non ci fossero le
condizioni necessarie, si potrebbe tranquillamente rimandare all’anno
prossimo, senza preparazioni affrettate.
Sarebbe però utile, nello stesso tempo, che l’opportunità di
celebrare o differire i Sacramenti fosse valutato serenamente con i
singoli genitori dei cresimandi e comunicandi, così che giungano loro
stessi a rendersi conto del cammino di fede, maturato o meno, insieme in
famiglia e in comunità dai singoli ragazzi. In questo modo si avrebbe
la opportunità di favorire ed estendere le relazioni interpersonali,
avvicinando singolarmente le singole famiglie e coinvolgendole in un
giusto e comune discernimento.
Con spirito di fede e grande cura pastorale affido a ciascuno di voi
le disposizioni qui sotto riportate, affinché le possiate leggere e
tradurre nelle vostre Comunità, nella ricerca continua di ciò che rende
possibile l’incontro con il Signore Gesù, venuto perché tutti, nessuno
escluso, possano avere una vita piena e abbondante (Cfr. Gv10, 10).
I. Iniziazione cristiana
«La vita cristiana per sua natura è la vita che
proviene da Cristo stesso. Siamo, infatti, cristiani nella misura in cui
lasciamo vivere Gesù Cristo in noi. Da dove partire allora per
ravvivare questa coscienza se non dal principio, dal Sacramento che ha acceso in noi la vita cristiana? Questo è il Battesimo»[1].
L’intera iniziazione cristiana è cammino di conversione, da compiere
con l’aiuto di Dio e in riferimento costante alla comunità ecclesiale:
per tale motivo, nella ripresa dei percorsi di iniziazione cristiana è
fondamentale coinvolgere nuovamente tutte le componenti del popolo di
Dio.
Ricevere il Battesimo, la Cresima ed accostarsi per la prima volta
all’Eucaristia, sono momenti decisivi non solo per la persona che li
riceve, ma anche per l’intera famiglia, la quale ha, oggi più che mai,
bisogno di essere sostenuta nel suo compito educativo[2].
- Iniziazione Cristiana degli Adulti
Non è stato possibile celebrare
l’Iniziazione cristiana degli adulti nella solenne Veglia di Pasqua, ed è
giunto ora il momento di ammettere i nostri fratelli eletti, che da
lungo tempo si stanno preparando, ai Sacramenti del Battesimo, della
Confermazione e dell’Eucaristia, che inseriscono nella Pasqua di Cristo.
Il Rito sarà celebrato nella basilica di San Fedele antica Cattedrale,
il prossimo 12 settembre alle ore 18.00. Invito i parroci degli eletti a
fare riferimento a Mons. Rinaldo Valpolini, responsabile del Servizio
diocesano al Catecumenato, per quanto concerne le eventuali consegne,
gli esorcismi e gli scrutini.
2. Battesimo
La celebrazione del Battesimo degli infanti non sia
differita senza un ragionevole motivo, e si sensibilizzino i genitori a
chiedere il battesimo per i loro figli anche in questa fase, senza
attendere troppo a lungo.
I Battesimi siano celebrati preferibilmente di domenica e in forma
collettiva: al fine però di evitare il formarsi di assemblee troppo
numerose, si potrà celebrare il Battesimo anche in giorno feriale e
singolarmente.
Per le attenzioni celebrative si faccia riferimento a quanto già
stabilito nel Decreto vescovile del 14 maggio 2020 (n. 199/20): si usino
guanti monouso e un batuffolo di ovatta per le unzioni; il ministro si
mantenga a opportuna distanza dal battezzando e dai genitori e padrini;
il segno della croce sia fatto sulla fronte del bambino dai soli
genitori; si ometta il rito dell’effatà.
- Confermazione
É opportuno recuperare la celebrazione dei
Sacramenti per il completamento dell’Iniziazione Cristiana
(Confermazione ed Eucarestia), sospesa nel tempo pasquale a causa della
pandemia. Ciò avvenga entro il termine dell’anno liturgico, domenica 22
novembre 2020, solennità di Cristo Re dell’Universo. In via eccezionale
il parroco, per motivi che ritiene validi, può rinviare la celebrazione
dei sacramenti al tempo pasquale del prossimo anno liturgico.
I Sacramenti saranno celebrati a livello parrocchiale o di comunità
pastorale, dividendo i candidati in più turni in base alla capienza
delle chiese. Nel determinare il tempo e il luogo della celebrazione si
favorisca la partecipazione della comunità, evitando che il momento
celebrativo finisca con l’essere riservato alle sole famiglie dei
candidati.
I candidati riceveranno il sacramento della Confermazione e dell’Eucaristia nella medesima liturgia, come indicato nella Nota sull’iniziazione cristiana del’11
luglio 2012 (n. 367/12). In questa occasione sono sospese le altre
modalità celebrative indicate nel medesima Nota. Come di consueto, si
concorderà la data della celebrazione contattando la Segreteria
dell’Ordinariato (Sig.ra Roberta Palmieri, tel. 0313312252), oppure
scrivendo a segreteria.vicariogenerale@diocesidicomo.it.
Quanto al ministro della Confermazione, qualora nella data scelta
dalla parrocchia non sia possibile garantire la presenza del Vescovo o
di un suo delegato – anche in considerazione del fatto che la
celebrazione, a causa dell’alto numero dei candidati, potrebbe
richiedere una o più repliche, nello stesso giorno festivo o in
domeniche successive – il Vescovo concederà la facoltà ad actum al
parroco o al Vicario foraneo. Come dovuto, si comunichi all’Ufficio
diocesano la disponibilità di altro Vescovo per la crismazione.
Gli uffici pastorali competenti sono a disposizione per un
accompagnamento pastorale, con riguardo particolarmente alla catechesi e
alla celebrazione.
Anche per le tappe celebrative e le consegne, previste dal Progetto diocesano di Iniziazione cristiana,
si potranno seguire i suggerimenti che verranno dati, e si potranno
valorizzare questi momenti per ristabilire i rapporti tra i ragazzi, le
loro famiglie e la comunità.
- Eucarestia
L’impossibilità di partecipare alla
celebrazione eucaristica domenicale, a causa della pandemia, richiede
ora una chiara ripresa pastorale: è necessario riscoprire l’importanza
del Giorno del Signore, partecipando fisicamente alla Santa Messa ed
evitando forme intimistiche e individualistiche di spiritualità. Si
invitino pertanto i fedeli che ne hanno la possibilità, a riprendere a
partecipare all’Eucarestia in presenza: non è la stessa cosa partecipare
di persona alla Santa Messa o assistervi alla televisione. I ragazzi e
le famiglie, in special modo, riprendano a frequentare l’Eucarestia
domenicale, ne riscoprano il valore comunitario e la partecipazione
attiva e personale.
I sacerdoti e i diaconi, con l’aiuto dei ministri straordinari della
comunione, riprendano la visita ai malati e agli infermi: quanto alla
frequenza e alle modalità della visita, si prendano accordi con la
famiglia, tenendo conto delle diverse circostanze.
Al di fuori dei luoghi di culto e all’aperto l’Eucaristia sia
celebrata secondo le indicazioni contenute nel decreto del 14 maggio
2020 (n. 199/20). Si faccia in particolare attenzione che
l’amplificazione della voce e del suono non rechi disturbo agli abitanti
del luogo, specie quando lo spazio occupato è a ridosso delle case.
II. Sacramenti di guarigione
Riconciliazione
Celebrare il Sacramento della Riconciliazione
significa essere abbracciati dalla misericordia infinita del Padre. I
pastori esortino i fedeli a riaccostarsi al sacramento della
riconciliazione, nella forma della confessione individuale, comunicando
l’orario della propria disponibilità.
Il Sacramento sia amministrato in luoghi ampi e areati, nel rispetto
delle misure di distanziamento e della necessaria riservatezza. Il
ministro e il penitente indossino la mascherina.
I parroci ammettano al sacramento della Riconciliazione i bambini che
hanno dovuto rinviare la prima confessione a causa dell’emergenza
sanitaria.
Possono impartire l’assoluzione a più penitenti, senza previa
confessione individuale, solo i sacerdoti assistenti religiosi presso le
strutture, i presidi ospedalieri e le case di cura, quando gli ammalati
ricoverati siano in pericolo di vita o si trovino in reparti in cui non
sia possibile garantire il segreto della confessione e le adeguate
misure sanitarie. Analogamente possono assolvere secondo tale modalità
anche i sacerdoti assistenti religiosi o i parroci competenti presso le
RSA, le case di riposo o le RSSA, quando gli ospiti siano in pericolo di
vita o si trovino in situazioni in cui non sia possibile garantire il
segreto della confessione e le adeguate misure sanitarie. É da ritenersi
pertanto abrogato il punto C del Decreto dato il 25 marzo 2020 (n.
154/20).
- Unzione degli infermi
Per l’Unzione degli infermi il ministro ordinato usi mascherina, guanti monouso e un batuffolo di ovatta.
- Viatico
Il Viatico sia recato dal ministro ordinato, senza toccare le labbra del malato, usando mascherina e guanti monouso
III. Sacramenti a servizio della comunione
8. Ordine sacro
Le sacre Ordinazioni saranno celebrate
nella chiesa Cattedrale: l’Ordinazione presbiterale il 12 settembre alle
ore 10.00, l’Ordinazione diaconale l’8 dicembre alle ore 15.00. Esorto
tutta la Diocesi, in modo particolare i giovani e le comunità di origine
degli ordinandi, ad accompagnarli con la preghiera, e a partecipare,
nei limiti e nelle modalità consentite, alle solenni liturgie di
ordinazione.
La domanda di ammissione dei candidati agli ordini verrà celebrata
nella basilica di S. Abbondio domenica 11 ottobre 2020 alle ore 16.30.
- Matrimonio
I cattolici che intendono celebrare il matrimonio
in Italia sono tenuti alla forma concordataria, con l’obbligo di
avvalersi del riconoscimento agli effetti civili (cf. CEI, Decreto Generale sul matrimonio, n. 1). I parroci non incoraggino la celebrazione del matrimonio religioso disgiunta da quella civile.
Con riguardo all’istruttoria prematrimoniale, con decreto del 13
maggio 2020 (n. 198/20) è stata prorogata la validità dei documenti
canonici prodotti al 31 dicembre 2020.
IV. Sacramentali
10. Esequie ecclesiastiche
Oggi è più che mai necessario che i Pastori, e
l’intera comunità cristiana, esprimano in modo concreto il senso della
fede all’interno dell’esperienza famigliare del lutto[3].
La celebrazione del funerale rappresenta un momento privilegiato in cui
fare esperienza, accanto a coloro che piangono la perdita di una
persona cara, della presenza consolante del Signore Risorto: per tale
ragione le esequie ecclesiastiche vengano celebrate nella santa Messa.
La veglia nella casa del defunto sia celebrata alla presenza dei soli
famigliari più stretti. Nelle chiese e nelle sale del commiato la
veglia si può celebrare nelle forme previste dal Rituale e nel rispetto
delle normative sanitarie vigenti.
V. Feste patronali
11. Processioni
Le feste patronali e le processioni, che ancora
sono celebrate in numerose comunità della nostra Diocesi, sono
un’importante occasione di evangelizzazione, come evidenziato da papa
Francesco nell’esortazione apostolica Evangelii Gaudium[4].
Lo studio di fattibilità della processione e la sua realizzazione
cade sotto la responsabilità dell’autorità sanitaria, di quella civile e
di quella religiosa. Sarà cura del Parroco mantenere un dialogo
proficuo con le autorità civili.
L’ente organizzatore dell’evento deve garantire, nei modi che
conosciamo, il rispetto delle misure preventive di protezione personale
(uso della mascherina e disponibilità di liquido igienizzante) e di
distanziamento: due metri tra i fedeli che cantano e un metro e mezzo
tra gli altri.
Ai fedeli deve essere ricordato che non è consentito partecipare alla
processione in caso di sintomi influenzali/respiratori o in presenza di
temperatura corporea pari o superiore ai 37,5°C.
Non è consentito il bacio di reliquie, statue o altri oggetti religiosi.
12. Sagre parrocchiali
Per le sagre ci si attenga a quanto stabilito
dall’Ordinanza n. 566 della Regione Lombardia del 12 giugno 2020 circa
il “commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere, sagre,
posteggi isolati e attività in forma itinerante)”.
+ Oscar Cantoni, Vescovo di Como
Como, 4 luglio 2020
Prot. N. 279/20
Sac. Marco F. Nogara
Cancelliere
[1] Francesco, Udienza generale dell’11 aprile 2018.
[2] Cf. Benedetto XVI, Es. Ap. Sacramentum Caritatis, 22 febbraio 2007, n. 19.
[3] Francesco, Udienza generale del 17 giugno 2015.
[4] Francesco, Es. Ap. Evangelii Gaudium, 24 novembre 2013, n. 123.