Portate anche voi le mascherine? In ogni caso, che
cosa ti fanno pensare queste strane liturgie in mascherina, a distanza,
con questa e strane comunioni, il prete con guanti e mascherina? Angela
Le mascherine anche nel monastero
In questo periodo di ripresa anche noi, sorelle clarisse, indossiamo
le mascherine durante la celebrazione eucaristica, cara Angela. E come
si potrebbe altrimenti? Non nascondiamo un poco di disagio, di imbarazzo
e di difficoltà nell’accogliere e nell’ utilizzare questi espedienti,
anche se giusti e sacrosanti; pensiamo, allora, alla fatica dei parroci e
di tutti i sacerdoti chiamati ad organizzare le loro grandi chiese
parrocchiali secondo quanto è stabilito dalle normative ministeriali,
ecc.
La gravità pandemica che abbiamo attraversato e, in parte stiamo
ancora attraversando, ci chiede di utilizzare protezioni che impediscano
un nuovo contagio. Quanto vissuto nelle scorse settimane, infatti, va conservato nella memoria
così che ci possa aiutare ad evitare, nel presente, errori che
potrebbero essere fatali: ricordiamoci che la drammaticità di questa
crisi umanitaria ha messo in ginocchio, non solo la nostra Bergamo, ma
il mondo intero!
Non dimentichiamo le molte lacrime versate
Abbiamo attraversato grandi sofferenze morali e fisiche; abbiamo
sperimentato persino la disperazione e lo smarrimento e abbondanti
lacrime hanno bagnato la nostra terra! Con che coraggio oseremmo
contrastare le nuove norme disciplinari, anche se impegnative nella loro
preparazione e organizzazione?
Ben vengano allora le precauzione, ritenute forse eccessive, per alcuni!
Queste strane liturgie senza precedenti, come dici tu, – in
mascherina e a distanza, – ci fanno prendere ancora più consapevolezza
che è necessario essere molto prudenti anche nella
ripresa di tutte le attività, comprese quelle liturgiche. Ci auguriamo,
infatti, che i regolamenti protocollari vengano accolti e attuati non
solo nei luoghi di culto, ma in ogni ambito sociale e che ogni cittadino
si senta corresponsabile della salute dell’intera collettività.
Nulla è scontato. Tanto meno l’Eucarestia
In secondo luogo queste limitazioni ci aiutano a non dare nulla per
scontato, nemmeno l’Eucarestia alla quale troppe volte abbiamo
partecipato, forse senza o con pochissima consapevolezza, per abitudine.
Ritrovarci, ora, limitati nello spazio e nel numero, con tanto di
dispositivi per le mani, per la bocca, distanziati come non ci era mai
capitato di essere, potrebbe forse aiutarci da apprezzare la normalità, quando tutto questo ci è dato su “un piatto d’argento”.
Dal punto di vista liturgico e sacramentale, queste protezioni non
sminuiscono il senso e il valore della celebrazione; quindi, anche noi
sorelle clarisse viviamo l’Eucaristia quotidiana con serenità e
attenzione, così da non sciupare la grazia di questo sacramento che
opera sempre. Avendo sperimentato la mancanza della Messa domenicale e
feriale guardiamoci bene dal lamentarci o dal farci prendere da inutili
scrupoli di coscienza!
Accogliamo, perciò, la graduale ripresa delle celebrazioni con
spirito di riconoscenza nei confronti del Signore, in atteggiamento di
prudenza e di sincera corresponsabilità gli uni verso gli altri.