Pastorale Giovanile

Per i preadolescenti e i giovani della nostra Valle, è coinvolta, oltre ai preti e alle suore, una bella equipe di giovani e adulti delle diverse parrocchie, che progettano e propongono gli incontri e le esperienze per i ragazzi e le ragazze delle diverse età:

  • i preadolescenti: coloro che hanno terminato la mistagogia, e iniziano a vivere l’età dei cambiamenti (13-14enni)
  • gli adolescenti: quelli che frequentano le superiori e sono invitati a collaborare come animatori negli oratori
  • i giovani: i maggiorenni che, affacciandosi all’età adulta, guardano alla loro vita con più responsabilità.

Alcuni appuntamenti sono proposti a livello diocesano, altri a livello vicariale, altri a livello di Valle.

Gli scopi degli incontri in Valle sono

  • offrire molteplici spunti di aggregazione, divertimento, scoperta, riflessione, ascolto e crescita
  • confrontarsi con la proposta cristiana con più consapevolezza
  • conoscersi meglio, evidenziando le proprie idee, i desideri, i valori, e anche la resistenze, i dubbi, le fatiche
  • sentirsi protagonisti delle proprie scelte e capaci di mettersi a servizio nella comunità.

Cf. Diocesi di Como, CHE COSA CERCATE? Progetto diocesano di pastorale giovanile
Cf. Diocesi di Como, Progetto di iniziazione cristiana dei bambini e dei ragazzi, cap. 11: La proposta educativa dopo la mistagogia.
Cf. sito diocesano di pastorale giovanile: www.pgcomo.org

Avvisi

Vangelo Ragazzi: Santi, non supereroi

Vangelo Ragazzi: Santi, non supereroi

Videovangelo della domenica in cartoni animati

Videovangelo bambini VII dom TO anno A

Anche noi vogliamo capire

PRIMA LETTURA (Lv 19,1-2.17-18)
Il Signore per bocca di Mosè invita gli Israeliti a imitare Dio nella santità. In particolare chiede loro di rifiutare l’odio e la vendetta, e di lasciarsi guidare dall’amore, amando «il prossimo come se stessi».

Capire le parole
* Comandamenti. Più che come “ordini”, “comandi”, imposizioni gravose, vanno intesi come “parole di vita” in grado di far vivere bene l’uomo. Come un ingegnere o un progettista conoscono bene e a fondo l’intima natura della macchina o dell’edificio che hanno tratto dalla loro mente al mondo reale, così solo Dio conosce così profondamente l’essere umano che ha creato, da potergli dare le giuste istruzioni per “funzionare” a meraviglia..


SECONDA LETTURA (1 Cor 3,16-23)
Paolo, dopo aver richiamato quelli che nella Chiesa di Corinto dividono la comunità in fazioni, schierandosi per l’uno o per l’altro predicatore, li invita a riconoscere la propria dignità e la santità della Chiesa. Ma anche a farsi «stolti» per Dio, rifiutando una sapienza che conduce a una gloria effimera. La Chiesa, dice Paolo, è come un santuario tenuto in piedi dallo Spirito, ed è minacciato drammaticamente nella sua solidità da queste divisioni, mentre tutto deve essere strumento a servizio della stabilità e dell’unità di questo edificio.


VANGELO (Mt 5,38-48)
Siamo ancora al capitolo quinto di Matteo, il notissimo «Discorso della montagna». Gesù dice ai discepoli di rifiutare la vendetta e l’odio, di non considerare nessuno nemico, anzi di amare i propri nemici.

Capire le parole
* Siate perfetti. Non si tratta certamente di un invito ad essere perfetti “adesso”, ma ad impegnarsi in un cammino continuo e progressivo di perfezionamento nell’amore, che duri per tutta la vita.


IN SINTESI… Continua la proposta del capitolo 5 di Matteo, con il Discorso della montagna che propone a chi segue Cristo di vivere le beatitudini. In un crescendo che ci sorprende, Gesù invita oggi i suoi discepoli ad «amare i nemici» e a «pregare per i loro persecutori». Parole che sono di una novità assoluta e non hanno riscontro in nessun’altra civiltà.


La riflessione
(commento a cura di Cristina Pettinari)

Cari bambini e ragazzi, ben trovati!

Siamo ormai alle porte della Quaresima e questa domenica le letture sono meravigliose...

perciò non perdiamoci in chiacchiere e tuffiamoci subito nella Parola.

Si parla immediatamente di santità: il Levitico ci chiede di essere santi come è santo il Signore.

Cioè il nostro scopo nella vita è essere santi. Ogni volta che prendiamo un voto basso o non riusciamo a parare un goal dovremmo ricordarci di questo: siamo nati per essere santi.

Ma chi è il “santo”? Il santo è una persona che brilla, che illumina. Santa è la luna: rischiara l'oscurità della notte, mostrando tutta la sua bellezza. Tutto questo perché riflette la luce del sole. Ecco: noi siamo la luna e Dio è il sole. Noi possiamo portare gioia e allegria alle persone che si trovano in difficoltà, perché la nostra bellezza è quella di Dio. Cioè, l'Amore è visibile e tangibile, perciò per rendere felice chi ci sta intorno non servono belle parole, ma basta vivere con loro. In questo modo chiunque potrà vedere la bellezza di Dio che abita in noi.

Bene! Dobbiamo fermarci un attimo per fare due puntualizzazioni.

1. Abbiamo detto che possiamo essere santi nonostante i nostri errori. Ma i santi sono perfetti in teoria, giusto? Invece, no! La bellezza è che essere santi non significa essere supereroi. Il supereroe, infatti, per essere tale, deve avere dei superpoteri. Cioè caratteristiche che non sono umane e che quindi non possono appartenere a chiunque. Quindi i supereroi non hanno niente a che fare con noi: sono eccezionali proprio perché non sono umani! Il santo è l'esatto contrario: vive tutta la sua vita insieme Dio, soprattutto le sue difficoltà. Anzi, ancora di più: è nei suoi errori che vede l'Amore che cambia le cose. Ovvero: se fossimo tutti perfetti non avremmo bisogno di nessuno e soprattutto non avremmo bisogno dell'Amore di Dio. Basteremmo a noi stessi...pensate un po' che noia! Invece, in una delle sue lettere san Paolo dice: “è dove sono debole, che sono forte”. Sembrerebbe una contraddizione, ma significa che lì dove noi abbiamo un'insicurezza, Dio si manifesta in modo così grande che noi possiamo meravigliarci dicendo: “caspita quanto è potente e buono!”.

2. Poco fa dicevamo anche che per essere la luna che riflette la luce del sole, dobbiamo avere Dio che abita in noi. Questo concetto lo capiamo leggendo la seconda Lettura, dove san Paolo dice proprio che il nostro corpo è tempio dello Spirito Santo. Questo significa che Dio ci vuole talmente bene che vuole abitare nel nostro cuore. Pensiamoci un attimo: noi viviamo nella stessa casa con i nostri genitori e i nostri fratelli e sorelle, cioè con le persone più importanti della nostra vita. Ecco: Dio considera ciascuno di noi la persona più importante della Sua vita! Perciò se noi gli diciamo: “sì, entra nel mio cuore perché voglio vivere con te”, chiunque vedrà rispendere nei nostri occhi la Sua luce.
Bene! Passiamo ora al Vangelo.

Gesù ci chiedere di essere “perfetti come è perfetto il Padre”. Riprende un po' la prima Lettura: tra santità e perfezione non è che ci sia tanta differenza. Ma qui Gesù ci dice: “come il Padre” cioè Dio vuole essere il nostro papà. Ci vuole amare, educare, coccolare, proteggere e aiutare proprio come fanno i nostri genitori. Praticamente ci sta ribadendo che noi per Lui siamo la cosa più importante che esista. Però il Vangelo in qualche modo supera la prima Lettura. Cioè dice da cosa si vede che siamo figli di Dio non solo dalla luce che abbiamo negli occhi, ma anche da quello che facciamo. E qui Gesù fa una sorta di elenco perché dice:

“se qualcuno ti da uno schiaffo tu porgigli anche l'altra guancia”, che assurdità! Se uno mi da un schiaffo io gliela faccio pagare amaramente!

“se uno ti porta in tribunale per toglierti la tunica, tu dagli un mantello”, cioè: “se uno vuole da te metà dei tuoi soldi, tu daglieli tutti”. Pura follia!

“se uno ti chiede di fare con lui un miglio a piedi, tu fanne due”, ai tempi di Gesù un miglio era la distanza maggiore che si poteva fare a piedi perché farne di più era veramente troppo stancante. Gesù invece dice di aiutare una persona finché non ti senti stanco morto. Assolutamente no!

“amate i vostri nemici e pregate per coloro che vi odiano”, questo è veramente troppo!

Tutte queste cose che Gesù chiede di fare sono impossibili per noi. Però siamo figli di Dio solo se riusciamo a farle! Ma come si fa? Non solo difficili, ma sono completamente impossibili!

Il bello sta proprio in questo: possiamo fare tutte queste cose solo se abbiamo sperimentato quanto è immenso l'Amore di Dio, perché allora non saremo noi ad affaticarci, ma sarà Lui che farà tutto.

Allora, miei cari bambini e ragazzi, vi auguro di vivere portando Dio nel vostro cuore, perché possiate compiere imprese che nessun supereroe potrebbe fare!

La vignetta di Fano

 

Alcune chiavi di lettura dell'immagine

Amore per gli amici (i nemici)

L'amore rende il nemico Amico. Amare di cuore il nemico. Trasformare lo sguardo e l'interiorità. Fano lo spiega molto bene con l'immagine di questa Domenica:
Che la pietra si prenda cura delle forbici affilandole,
che le forbici taglino la carta per renderla ghirlanda
e che la carta avvolga la pietra,
carta da regalo che abbraccia

Bella immagine per stimolare questo percorso di trasformazione, possibile e necessario. Possa lo Spirito di Gesù incoraggiarci, nel luogo in cui siamo.
 

#Strade Dorate: Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica per i ragazzi.



Un giovane prete di Genova ex dj da discoteca, don Roberto Fiscer, ha aperto una radio nel suo oratorio e tra le altre cose fa una brevissima trasmissione anche in video #Strade Dorate in cui spiega il vangelo della domenica per i ragazzi e con i ragazzi.

Dalla postazione radio di Radio Fra Le Note il sacerdote genovese Don Roberto Fiscer commenta il Vangelo della domenica 23 febbraio 2020 per i ragazzi

23/02/2020 Categoria: Torna all'elenco